-26-

1.7K 54 13
                                    

Angelica si rese conto che la sua amica non aveva tutti i torti, doveva imparare ad accettarsi per quello che era, e doveva imparare ad essere più sicura di sé stessa.

Perché in fin dei conti lei era bella, solo che non riusciva a capirlo, o forse non voleva. Era una ragazza abbastanza abitudinaria, il solo pensiero di non avere accanto la presenza di Andrea la faceva andare in perenne ansia e questo le aveva permesso di sorvolare tutti i litigi e tutti gli errori commessi da lui.

Angelica si rendeva conto che forse quello non era vivere, ma assecondare le situazioni, qualsiasi situazione, ma non poteva di certo passare il resto della sua vita in questo modo. 

La metà del pomeriggio in compagnia di Victoria passò velocemente,  non dimenticò le parole che le aveva detto.

Doveva imparare ad amare se stessa, ma come si faceva? Da dove poteva cominciare?

Victoria le aveva dato qualche consiglio, doveva provare ad essere più sicura di sé e doveva fare esperienza, doveva divertirsi e conoscere gente nuova. Proprio per questo motivo Victoria le aveva proposto di andare alle prossime prove che si sarebbero tenute con la band, a casa di Damiano. 

Avrebbe conosciuto il resto dei ragazzi, avrebbero passato la serata insieme e magari avrebbe potuto anche conoscere la sorella di Victoria.

Angelica era un po' preoccupata, non sapeva bene come comportarsi in presenza di gente nuova, si sentiva sempre un po' a disagio. 

Ma ripensò a come era stato facile con Damiano e ci sperò, almeno per un po', che sarebbe stato facile anche con gli altri due ragazzi.

In quel preciso istante si stava preparando per andare a casa di Damiano. Angelica aveva detto che avrebbero iniziato le prove alle 18 in punto e che doveva essere puntuale. 

Ebbe un tuffo al cuore quando si rese conto di dover rivedere Damiano, sorrise e per una volta si lasciò andare alla felicità del momento.

Ben presto si ricompose ricordando di essere fidanzata, e ad un tratto si rese conto che il pensiero di Andrea non la faceva sorridere poi così tanto, quanto quello di Damiano, che ultimamente sembra regnare nella sua testa.

Decise di fare una doccia veloce ed indossare una semplice maglia a collo alto ed un jeans nero. 

Appena uscita dalla doccia le arrivò una chiamata da Andrea, decise di rispondere.

"Dove sei?" Andrea non la salutò neppure.

"Ciao, sono a casa" Cercò di essere il più tranquilla possibile.

"Stasera vieni a cena da me" Disse.

"Veramente una mia amica mi ha invitato da lei stasera" Omise qualcosa.

"Ma io voglio stare con te adesso, e poi chi sarebbe questa amica? Quella Victoria del cazzo? No grazie, frequenti brutta gente qua a Roma Ange, ci vediamo da me" Disse con voce ferma.

Non farti mettere i piedi in testa continuava a ripetersi quelle parole in mente e riuscì a controbattere.

"Andre, stasera sono occupata, ci vediamo domani a scuola" Riattaccò velocemente, in caso di un eventuale ripensamento.

Tirò un sospiro di sollievo quando spense il cellulare per evitare di essere richiamata, tutto questo le sembrava scorretto, non rispondere al suo ragazzo, evitarlo addirittura.

Ma ormai era andata e lei si sentiva in colpa, questo si, ma allo stesso tempo si sentiva padrona delle sue azioni finalmente.

Uscì di casa che erano le diciassette e cinquantasette, aveva spaccato il minuto in pratica.

Alle diciotto in punto arrivò fuori casa di Damiano, si sentiva leggermente in imbarazzo, ma sapeva di dover premere quel maledetto bottoncino del citofono. 

Lo fece.

Panico.

Ansia.

Cercò di pensare a quello che avrebbe detto una volta che qualcuno in quella casa avrebbe risposto al citofono. 

Una voce finalmente rispose e ad Angelica sembrò quella di Damiano. 

-Ehm, Damiano, sono.. sono Angelica- Balbettò maledicendosi mentalmente per quella figuraccia. 

-Ah sali, Damiano è in camera sua.- Sentì dire.

Bene, pensò la ragazza, quindi quello non era neppure Damiano.

Camminò verso il vialetto e avrebbe voluto tanto tornare indietro e dimenticare quella brutta figuraccia.

Si ritrovò ben presto dinanzi ad una porta con il cognome 'David' stampato al campanello.

Non fece in tempo nemmeno a premerlo che un ragazzo aprì la porta, non era Damiano, ma gli assomigliava parecchio. 

Alto, capelli scuri e lunghi, di bella presenza sicuramente. 

-Ciao. Io sono Jacopo, il fratello di Damiano, entra pure!- Jacopo le fece spazio facendola entrare in quella casa per la seconda volta in quella stessa settimana. 

-Ehm, ciao, io sono Angelica, un'amica di Victoria e Damiano. Vic mi ha detto che avrebbero provato qui e di venire a quest'ora, mi dispiace averti disturbato.- Angelica cominciò a parlare a raffica. 

-Ehi, ehi, tranquilla. Nessun disturbo, Damiano è in camera sua, sali le scale, ultima porta infondo al corridoio sulla destra, io esco per delle commissioni, tu fa pure come se fossi a casa tua- Sorrise il ragazzo andando via. 

Angelica rimase immobile per qualche secondo. Sarebbe dovuta arrivare alla camera del ragazzo? Cosa avrebbe fatto poi?

Fortunatamente il problema non si presentò, poiché non appena Jacopo chiuse la porta Angelica sentì la sua voce.

-Ja, chi era ar citofono?- Damiano uscì dal corridoio con il cellulare fra le mani. 

Alzò il viso da quell'aggeggio e vide Angelica. 

-Ehm, ciao?!- Era parecchio imbarazzata.

-Ehi, che ci fai qui?- Chiese lui piacevolmente sorpreso. 

Angelica prese un respiro e gli spiegò che Vic l'aveva invitata alle prove della band e che ci sarebbe stata anche sua sorella.

Damiano la guardò sorridendo per qualche secondo, giusto il tempo di permetterle di arrossire, per poi guardare altrove.

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora