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-Entriamo che è tardi- Disse controllando l'orario sul cellulare.

-Non voglio entrare, andrò da Nica stasera- Guardò il biscotto che aveva fra le mani.

-Non esiste, perché mai?- Prese un dolcetto dalla busta che Angelica aveva fra le mani.

-Non voglio vedere mia madre per un po'-Ammise lei.

-Avete discusso?- Chiese addentandone uno.

-Un po'- Lo guardò.

-Posso sapere il motivo?- Chiese con la bocca piena.

Ovviamente il motivo sei tu, sei sempre stato tu.

-Non volevo si intromettesse tra di noi o ti pressasse in qualche modo..- Sussurrò.

Damiano sospirò.

-Lo sai che questo non dipende da lei, vero?- Le alzò il mento con due dita.

-Lo so, ma non voglio che tu sia costretto a passare del tempo con me e con la mia famiglia- Era davvero quello il motivo della discussione.

-Se non avessi voluto avrei inventato una scusa- Ammise.

-E poi non dovresti passare del tempo con i tuoi e tuo fratello?- Chiese curiosa.

-La priorità adesso è un'altra- La guardò, aveva sempre saputo che la priorità era Angelica.

-Comunque deve smetterla di trattarmi come se fossi una bambina e tu l'uomo che mi sopporta- Sbuffò. Quella sera ammise più cose di quanto avesse mai fatto in quel periodo.

-Credi davvero che pensi questo?- Era curioso, perché da un po' di tempo quella donna si comportava in modo strano.

-Certo! Me lo dimostra sempre e poi parla continuamente di te in questo periodo- Questo faceva davvero arrabbiare la ragazza.

-Questa io la chiamo gelosia- Rise un po' per sdrammatizzare.

-Chiamala come ti pare, non mi importa- Tornò a guardare la confezione.

-Piantala di mangiare biscotti o non cenerai stasera- Rise posando una mano sulla coscia della ragazza.

-DAMIANOOO!- Sentirono urlare.

Ci mancava solo questo, poi avrebbero definitivamente avuto un grosso problema.

La ragazza scese dal muretto e si coprì la pancia con la giacca che aveva fra le mani, entrò in casa, mangiando biscotti.

C'erano almeno cinque ragazzine urlanti che correvano verso il ragazzo. 

Chiuse la porta di casa alle sue spalle e vide sua madre sorridente.

-Damia... Angelica- Alla donna si spense il sorriso.

-Già, tua figlia- Disse retorica.

-Scusa...- Si rese conto di aver esagerato.

-Ah no, figurati, ormai- Alzò le spalle.

-Sto cercando di sistemare almeno il mio rapporto con lui- Sospirò.

-Questo è il problema, tu non hai alcun rapporto con lui, cosa diavolo stai sistemando?-

-Senza di me non sarebbe qui- Perché si stava comportando in quel modo?

-Cosa?- Chiese stupita da quelle parole.

-Sono stata io a chiamarlo e dirgli di entrare nella stanza di Victoria, solo così avrebbe scoperto la verità- Incrociò le braccia al petto.

-Perché lo hai fatto?- Urlò lei esasperata.

-Meritava di sapere la verità- Disse solo

-Perché ti stai comportando in questo modo? Perché cerchi di fare le cose al mio posto, perché fai quel sorrisetto odioso ogni volta che lo vedi?- Una lacrima le rigò il viso, era quello il motivo per il quale voleva stare il più lontano possibile da quella donna.

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora