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Rimasero da soli, a guardarsi negli occhi, senza parlare.

Negli occhi di entrambi c'era tanto amore, eppure non riuscivano a comunicarselo in quel momento, gli eventi, il tempo.. era tutto a loro svantaggio.

Ma l'amore che provavano l'uno per l'altra.. quello non era sparito, era vivo e pulsante.

-Cosa ci fai a Roma?- Chiese in un sussurro, osservandogli il viso.

Lui la guardò dalla testa ai piedi. Chiuse gli occhi e poi parlò.

-Mi hai mentito, per cinque mesi- Disse impassibile.

Era distrutta, non facevano altro che farsi del male quei due, ma entrambi avevano preso quelle scelte, solo per amore.

-Lo so Dam... e mi dispiace da morire- Provò a dire.

-Perché lo hai fatto?- Sussurrò.

Non avrebbe potuto dirgli che lo amava così tanto da non volergli distruggere la carriera, o forse era giunto il momento di abbattere il muro e dire la verità?

Guardò per terra, scalciando qualche sassolino.

-Non ti ho mentito per cinque mesi... l'ho scoperto al secondo mese- Disse cercando di restare tranquilla, come se quell'affermazione potesse scagionarla.

Lui non parlò, le lasciò il tempo di continuare.

-Mia madre ha insistito per fare delle analisi, poi mi hanno trattenuta per dei valori che non sembravano buoni e da lì ho scoperto di essere incinta- Spiegò.

Damiano continuava a stare in silenzio, non aveva risposto alla sua domanda.

-Ti ho mentito perché... stavi realizzando il tuo sogno, anzi lo stai realizzando... non volevo distruggere il tuo piano e quello dei ragazzi e poi ci eravamo lasciati- Lo guardò finalmente.

-E questo cosa cazzo significa? Che se non lo avessi scoperto non me lo avresti mai detto?- Urlò.

Angelica si spaventò, guardò per terra cercando di trattenere le lacrime, ancora una volta.

Damiano andava avanti e indietro davanti a quella stupida panchina.

-Che ci faceva qui quel coglione?- Disse indicando la strada.

-Ci siamo visti qualche giorno fa, voleva scusarsi- Sintetizzò.

Lui annuì in modo distratto mentre ancora camminava facendo venire un forte mal di testa alla ragazza.

-Potrai mai perdonarmi?- Chiese lei mortificata.

A Damiano si sciolse il cuore, non sopportava di vederla in quello stato, ma il suo orgoglio non gli permise di andare ad abbracciarla.

-Mi dispiace Dam, ma ho perso il controllo quando mi hai detto che non mi amavi più...- Scoppiò in una valle di lacrime, non riusciva più a trattenerle.

Stupidi ormoni, stupido comportamento. Stupida Angelica.

Damiano si bloccò dinanzi a quelle parole.

-Sei stato quasi, per non dire tutte le mie prime volte, mi hai lasciata con una facilità impressionante io non ce la faccio- Si accasciò a terra, con spalle appoggiate alla seduta della panchina.

Lui era immobile, terrorizzato da quello che stava succedendo, non l'aveva mai vista così.

-Io non ci riesco va bene? Non riesco a dimenticarti ed andare avanti... ed avere tua figlia poggiata sulla mia vescica non aiuta! Sia perché faccio pipì di continuo, sia perché è tua figlia- Lo guardò.

A Damiano quasi venne da ridere.

-Alzati- Disse duro porgendole la mano.

Dopo averla guardata per qualche secondo la ragazza la afferrò.

Appena rialzata Damiano la strattonò verso di sé, rinchiudendola in un abbraccio.

Lei strinse la presa sul corpo del suo amato, non esisteva posto migliore al mondo. 

Lui le posò il mento sulla testa, poi le posò un bacio fra i capelli, continuando a stringerla a sé.

-Mi dispiace tanto- Pianse lei.

-Sh- Gli disse, dandole un altro bacio fra i capelli.

Era più tranquilla, ma sapeva che non sarebbe stato così facile.

Si allontanarono dall'abbraccio e Damiano la fece sedere sulla panchina, restò ad osservare la pancia di Angelica e fece mezzo sorriso.

-Ascoltami- Disse guardandola, lei si asciugò una lacrima e annuì.

-È stato un errore dirti che non ti amavo più quando non era così, speravo di farti soffrire il meno possibile, invece ho avuto l'effetto contrario, ti ho distrutta completamente- Questa volta fu lui a guardare un punto fisso per terra.

Angelica al sentire quelle parole era sconvolta, allora lui l'amava.

Sorrise leggermente, emettendo un sospiro.

-Per quanto io ti ami... mi hai nascosto una cosa troppo grande, non riesco a fidarmi di te, ancora una volta- Ammise, guardandola.

-Abbiamo sbagliato entrambi Dam, potremmo rimediare- Chiese speranzosa.

-Io ho bisogno di tempo Angelica- Disse francamente.

Lei lo capiva, aveva tutte le ragioni per essere arrabbiato, ma comunque sperava che le cose potessero migliorare.

-Per adesso... proviamo ad essere amici- Chiese confuso dalle sue stesse parole.

-Amici che aspettano una bambina... Damiano non siamo ridicoli, tra quattro mesi saremo genitori- Sbraitò lei.

-Mi dispiace, ho bisogno di tempo- Sussurrò.

-Non riesco a fidarmi, è più forte di me, per quanto io ci provi...- Sussurrò ancora.

Angelica capì che in quella situazione non poteva fare altro che acconsentire, non voleva perderlo e nemmeno lui voleva perdere lei. Avrebbero solo dovuto andarci con i piedi di piombo.

-Va bene..- sussurrò lei disperata.

Lui le fece un sorriso, come per ringraziarla.

-Quanto ti fermi?- Chiese cercando di cambiare argomento.

-Dopo domani ho il volo di ritorno- Disse assecondando la ragazza.

Angelica annuì, se lo aspettava. Non poteva di certo fermarsi a Roma a lungo, aveva un tour da portare avanti.

Rimasero lì in silenzio per qualche minuto, senza guardarsi o parlare. Solo, cercavano di godersi quei momenti di pace di cui avrebbero sentito la mancanza, una volta lontani.

AUTRICE:

Buongiornissimo ragazze miee!

Come va? Spero stiate tutte bene.

A questo punto della storia mi sento di porvi una domanda...

Secondo voi, cosa succederà nei prossimi capitoli?

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora