I preparativi furono rapidi. Nessun Isidrano adulto si era tirato indietro, tutti erano ansiosi di combattere per difendere la loro casa. Così, in poche ore, i piccoli Isidrani si trasformarono in guerrieri, con tanto di spade, lance, coltelli e armature più o meno improvvisate.
Anche Oleandro, appena il Consiglio aveva dato l'annuncio, era corso dal fabbro per procurarsi delle armi.
Erya e Idemar assistevano alla scena senza parole, seduti accanto al pozzo. Pur non avendone discusso, entrambi sapevano che anche per loro stava per cominciare una battaglia: non se la sentivano di abbandonare chi li aveva ospitati quando erano in difficoltà.
Timo andò verso di loro barcollando un po' sotto il peso di una lunga lancia e di un largo scudo di legno, il volto paffuto contratto in una smorfia.
«Ah, siete qui» fece, appoggiando a terra lo scudo. «Camelia e Malva sono laggiù a scegliere le loro armi. Non dovete temere, non riusciranno a invadere Isidra, quei mostri. È troppo ben protetta, qui sarete al sicuro, almeno per il momento»
Erya guardò Idemar, che era sul punto di parlare. «Ne sono sicuro, ma noi non rimarremo qui. Ci schiereremo al vostro fianco in battaglia e cercheremo di aiutarvi, per quanto ci sarà possibile»
Timo sgranò gli occhi e assunse un'espressione incredula, che subito lasciò il posto a un sorriso. Calde lacrime cominciarono a rigare il piccolo volto dell'Isidrano, che abbracciò i due ragazzi, ringraziandoli a nome di tutto il popolo. «Sono certo che Amaranto cercherà di dissuadervi dicendo che questa non è la vostra battaglia, ma in realtà sa bene quanto me che abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile. Naturalmente ci sono Nanya e le altre, ma temo che nemmeno il loro aiuto sarà sufficiente. Dicono che quei mostri siano terrificanti, quasi impossibili da fermare»
Quando gli anziani del Consiglio videro Erya e Idemar in mezzo agli altri guerrieri tentarono qualche debole protesta, ma l'argomento cadde quasi subito, perché la mattina era giunta al termine e non era il momento di discutere, ma anche perché il popolo aveva accolto con entusiasmo la decisione dei due ragazzi.
Sotto la guida di Amaranto, gli Isidrani si disposero in una schiera ordinata e si addentrarono nel bosco di Ilwyn.
Erya avvertì subito che anche gli alberi avevano intuito ciò che stava per accadere. Idemar sentì che il braccio cominciava a diventare caldo, ma non ne era sorpreso: stava per partecipare a una battaglia, alleato di un centinaio di quelli che sembravano bambini.
Avanzarono per un paio d'ore; l'unico rumore che si udiva era quello ritmico dei loro passi tra gli alberi. Erya osservava mestamente i volti degli Isidrani che marciavano accanto a lei, sopraffatta dal senso d'ingiustizia.
I membri del Consiglio degli Anziani, che indossavano una tunica viola, componevano la prima fila di quello strano esercito; Idemar li vide discutere piano tra di loro mentre avanzavano, e poi fermarsi nei pressi di una grande roccia.
Qui Amaranto fece segno agli Isidrani di fermarsi, e subito gli altri membri del Consiglio formarono un cerchio assieme a lui. Il resto del popolo s'immobilizzò all'istante, e ogni rumore cessò; restava solo il debole vento, che faceva frusciare le chiome degli alberi.
Tutti se ne stavano come in attesa, ed era chiaro che a nessuno sfuggiva il senso di quell'ordine. Solo Erya e Idemar non comprendevano il motivo per cui gli anziani avevano formato il cerchio: non era certo il momento più adatto per una riunione.
Idemar ed Erya, ben più alti di quelli che erano con loro, riuscivano a vedere chiaramente la scena, e lo facevano con interesse, cercando di non perdere alcun particolare. Idemar tentò perfino, con poco successo, di leggere le labbra degli anziani per cercare di capire il motivo di quella sosta inattesa, tanto più che erano partiti in gran fretta e non avevano tempo da perdere.

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Il Cuore di Djinora
FantasyIdemar vuole scoprire il significato del segno che lo accompagna fin dalla nascita. Erya ha dovuto nascondere per tutta la vita le proprie capacità a causa della paura che quelli come lei - conosciuti con il nome di Diversi - infondono nella gente. ...