55. I BANDITI

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I due giorni che seguirono furono lieti come da tempo non accadeva. Aver ritrovato Aredel aveva donato una maggiore serenità a Erya, che il senso di colpa non aveva mai abbandonata.

Anche Idemar era felice del ritorno di Aredel, che con la ferita non aveva perso la loquacità e che non aveva esaurito gli aneddoti. I due ragazzi ebbero modo di conoscere vari episodi che appartenevano alla storia del popolo elfo.

La distanza che li separava dalla loro meta si riduceva in fretta. Il numero dei villaggi andava aumentando, la via si faceva a tratti più affollata, percorsa da mercanti e viaggiatori.

Il terzo giorno prometteva di essere del tutto simile ai precedenti. Partirono appena il sole fu sorto e s'incamminarono per la via. La notte aveva regalato loro un cielo stellato, e anche ora era limpido, di un delicato azzurro uniforme solcato da rade e spumose nubi bianche.

Aredel cominciò presto a parlare delle varie città degli Elfi.

«Se nelle Terre dell'Est vi sono solo tre insediamenti elfi – Lithenor, Ajersis e le colline di Salindoniel – non dovete pensare che non esistano altre città del nostro popolo. Le Terre del Sud sono abitate perlopiù da Elfi, e anche nelle Terre dell'Ovest vi sono diversi insediamenti sparsi. A nord no, perché la terra non è accogliente, e per inospitalità ricorda da vicino gli altipiani di Greedward»

I due ragazzi non avevano sentito parlare spesso delle altre terre, ma non era un segreto per nessuno che le Terre del Nord fossero abitate quasi esclusivamente da popoli primitivi e selvaggi, non dissimili per abitudini dagli Swargr che risiedevano oltre il Fiume Nero.

«Gli Elfi delle Terre dell'Est sono indipendenti da quelli che risiedono a ovest e a sud, che hanno i loro sovrani. Molto di rado Elfi di altre terre giungono a est. Io non ne ho mai conosciuti»

«Credevo che gli Elfi fossero tutti alleati tra loro»

«Non è così. In origine esisteva un unico popolo, che dimorava nelle Terre del Sud, ma con il tempo e con i viaggi si è diviso. Le Terre del Sud sono uno spazio meraviglioso, nel quale la natura regna incontrastata: erano il luogo ideale per il popolo elfo. Ma alcuni tra loro desideravano viaggiare, conoscere altri luoghi, esplorare altri territori; partirono, alla volta delle Terre dell'Est e dell'Ovest. Qui trovarono una nuova casa, e molti tra loro vi si stabilirono, creando nuovi insediamenti. Gli Elfi delle Terre del Sud non conoscono il significato della parola alleanza, perché non hanno mai sperimentato la guerra. Vivono in pace da sempre, lontani dagli altri popoli, e nulla turba la loro vita. Per loro gli Elfi che si sono trasferiti nelle Terre abitate da altri popoli hanno perso la loro identità originaria; è inconcepibile che partecipino a battaglie, che seminino morte. E non hanno tutti i torti: non è nella natura degli Elfi distruggere la vita»

Erya allargò le braccia. «Ma voi siete stati costretti a combattere. Combattete per la vita»

Aredel le sorrise. «Gli Elfi che dimorano a est e a ovest hanno perso gran parte delle loro capacità: un tempo traevano immenso potere dalle forze della natura, che erano in grado di controllare. Ora sono divenuti più simili agli Uomini, ma non hanno rinnegato le loro scelte, e mai lo faranno: non è possibile chiudere gli occhi di fronte al male. Proprio per questo messaggeri Elfi sono sempre in cammino per le città dell'Est; il loro compito è quello di assicurarsi...» si interruppe bruscamente, fermandosi.

«Che cosa c'è?» chiese Idemar, bloccandosi a sua volta.

«Credo ci siano problemi» rispose l'Elfo, guardandosi attorno.

La via procedeva dritta davanti a loro per almeno tre miglia, completamente deserta. Il tratto che stavano percorrendo era fiancheggiato sulla destra da un querceto, mentre a sinistra i prati si estendevano fino all'orizzonte.

Il Cuore di DjinoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora