Idemar osservò l'Elfo che trasportava l'ultimo dei Diversi liberati allontanarsi dal campo di battaglia in direzione di Darmet, e si lanciò contro un altro avversario controllato da Hodger, che seminava scompiglio tra le fila degli alleati. Era un giovane Uomo, alto e robusto, che apparteneva a un gruppo di Diversi capaci di seminare paura e rassegnazione nei cuori dei combattenti.
Gli animi rassegnati erano più pericolosi delle ferite, perché portavano gli alleati alla desolazione e toglievano loro forza e motivazione nella battaglia.
Grazie all'aiuto della squadra di Elfi che lo affiancava, Idemar era riuscito a liberare un gran numero di quei Diversi, che ora riposavano al sicuro nella città.
Ma alcuni di loro erano rimasti uccisi nel corso dei combattimenti e Idemar non si dava pace per quelle morti. Se i soldati di Hodger erano gli invasori, e i popoli alleati che si difendevano avevano preso parte alla guerra di loro spontanea volontà, i Diversi vi erano stati costretti da una forza che ne aveva piegato le menti, oltre che i corpi. Idemar sentiva che erano loro le più grandi vittime di Hodger, e continuava ad affrontarli senza tentennamenti, consapevole di essere l'unico in grado di scioglierli dalle catene che ancora li intrappolavano.
Hodger aveva fatto ricorso a ogni sua arma. La mattina il campo di battaglia era stato solcato da esseri che fino a quel giorno non si erano visti, alcuni dei quali sconosciuti persino agli Elfi, che più di ogni altro popolo sapevano distinguere le creature che popolavano quelle terre e avevano memoria di ciò che gli altri credevano scomparso. Sempre più, l'esercito del re di Madaris faceva della forza bruta la sua arma principale: i soldati si lanciavano con foga contro gli avversari, privi della minima razionalità. Gli stessi abili guerrieri che i primi giorni avevano dato dimostrazione di un addestramento e una disciplina tattica invidiabile avevano ora perduto ogni lucidità, con l'inevitabile avvento della stanchezza. Ma, anziché renderli meno pericolosi, questo stato delle cose complicava la vita agli alleati, che si trovavano ad affrontare nemici imprevedibili, sconvolti dalla resistenza imprevista che avevano incontrato e dalla durezza di una battaglia che pareva destinata a prolungarsi.
Ormai si erano sciolti gli schieramenti e i gruppi, non vi erano più divisioni organizzate di guerrieri, Swargr, creature e Diversi – il cui numero era in costante calo grazie a Idemar.
Gli arcieri Elfi a cavallo erano implacabili e attaccavano con una precisione che gli Uomini non avevano mai visto. Si spostavano, avanzando contro il nemico per poi ritrarsi, a intervalli irregolari ma efficaci. In apparenza non seguivano alcuno schema, ma ogni loro movimento si dimostrava infine calcolato e tatticamente ineccepibile, tanto da anticipare quasi le mosse avversarie.
Feark e Uomini, logorati dai lunghi giorni di battaglia, erano più in difficoltà. I cavalieri di Darmet rischiarono di essere travolti dalla furia degli Swargr, ormai del tutto incontrollabili, e solo l'intervento di una squadra di Elfi guidata da re Orinden in persona riuscì a salvare gli Uomini e a respingere i nemici, avanzati pericolosamente verso la città.
All'improvviso Idemar si trovò circondato. Quelli che lo difendevano erano alle prese con altrettanti nemici che si erano avventati sul gruppo in contemporanea, in un'azione programmata in mezzo a tanta casualità. Non si trattava di Swargr, ma dei migliori guerrieri che componevano l'esercito nemico, cavalieri dalle armature nere, ancora lucenti nonostante i lunghi scontri, e armati a puntino.
Capì subito che aveva di fronte il risultato di un'abile contromossa avversaria, volta ad arginare la perdita dei Diversi. Avevano infine capito che la causa della loro scomparsa andava ricercata in lui e volevano fermarlo prima che fosse troppo tardi. Sapeva che sarebbe accaduto, e pensava sarebbe successo prima; i Diversi, però, subivano nel campo di battaglia la stessa discriminazione che dovevano sopportare in tempo di pace, e formavano un gruppo a sé. I guerrieri non avevano mai mostrato grande interesse nei loro confronti, e in un primo momento la loro scomparsa era stata sottovalutata .
STAI LEGGENDO
Il Cuore di Djinora
FantasyIdemar vuole scoprire il significato del segno che lo accompagna fin dalla nascita. Erya ha dovuto nascondere per tutta la vita le proprie capacità a causa della paura che quelli come lei - conosciuti con il nome di Diversi - infondono nella gente. ...