Quando, poco dopo l'alba, l'esercito di Hodger giunse in vista delle mura di Darmet, trovò schierati davanti alla città migliaia di Feark e Uomini. L'avanguardia era formata dai picchieri, ai lati dei quali erano disposti i cavalieri armati di spade. Dietro di loro Uomini e Feark con asce e mazze e infine, più vicini alle mura della città e divisi in due gruppi, gli arcieri di Idemar ed Erya. La squadra affidata ad Aredel, assieme a quelle di Uomini, era posizionata sulle mura, davanti alle catapulte.
L'esercito alleato, compatto e ordinato, era una piccola macchia di fronte a quello invasore che pareva senza fine, ma non per questo meno risoluto o pronto a lasciarsi demoralizzare.
Un suono di tromba echeggiò da Darmet, e con un grido i cavalieri si lanciarono sul nemico da destra e da sinistra, agitando le spade, mentre i picchieri premevano al centro. E un nuovo giorno di battaglia ebbe inizio.
Dall'alto delle mura cominciarono a piovere pietre lanciate dalle catapulte, e le frecce degli arcieri guidati da Aredel, mentre Erya e Idemar, con i Feark del loro gruppo, miravano ai soldati che riuscivano a superare il blocco di cavalieri e picchieri.
I cavalieri di Darmet erano i più preparati, e la loro furia fece vacillare lo schieramento nemico. Con pochi colpi decisi riuscivano ad aprirsi un varco tra i soldati di Hodger, costringendoli a continue manovre perché quelli della retroguardia sostituissero i caduti.
Come previsto da Aredel, gli Swargr avevano come unica arma la forza bruta ed erano avversari prevedibili, dai movimenti scontati e macchinosi, poco reattivi. I cavalieri erano superiori per agilità e furbizia, ma non per questo avevano vita facile contro i nemici provenienti dagli Altipiani di Greedward; anche la sola barbara potenza, abbinata al gran numero, poteva essere pericolosa, senza contare il caldo che aggravava la fatica del combattimento.
Gli arcieri di Idemar ed Erya, con il passare del tempo e il naturale sfaldamento del nucleo che avrebbe dovuto coprirli, si trovarono pressati dagli avversari e costretti a separarsi, in una manovra concordata in precedenza: metà di loro, guidati dal ragazzo, si spostarono verso destra mentre gli altri, con Erya, a sinistra, entrambi tenendosi a ridosso delle mura della città. Da lì, allentata la pressione degli avversari, gli arcieri sarebbero stati più liberi di mirare con precisione e, quando anche quella posizione sarebbe diventata pericolosa, era previsto che rientrassero a Darmet, gli uni da destra e gli altri da sinistra.
Per qualche tempo la cosa funzionò e i due gruppi di arcieri, coadiuvati dai compagni disposti sopra le mura, ebbero la meglio su molti avversari; ma presto i comandanti dell'esercito nemico prepararono una controffensiva. Gli arcieri, così schierati, non godevano più della protezione dell'esercito, e un nutrito gruppo di Uomini si avvicinò a loro. A quel punto, come previsto, ripiegarono su Darmet.
Ma un imprevisto impedì al piano di compiersi.
Una fitta coltre come di nebbia, un polverone fumoso, si sollevò da terra e avvolse il gruppo che era con Erya, costringendolo a fermarsi.
La ragazza cercò di guardarsi attorno, sforzandosi di vedere attraverso la fitta nube, ma non riuscì a distinguere nemmeno i Feark che le stavano accanto. Si sentì indifesa, ingabbiata, e temette per la vita dei compagni. Sperò che gli arcieri, dalle mura, li proteggessero.
Poi, improvvisa com'era venuta, la coltre di fumo scomparve, e i Feark si trovarono circondati. Con un tuffo al cuore Erya si rese conto di avere di fronte i Diversi, e maledì la battaglia. Nei volti di quelle persone vi era un'espressione dura, glaciale, priva di calore e di umanità, di emozioni.
Ricordò il giorno dell'interrogatorio, a Surna, e quello che aveva visto sentito, quanto aveva sofferto, come la sua mente ne fosse uscita scossa, e immaginò le torture subite dalle persone che, davanti a lei, le puntavano contro lance e pugnali.
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Il Cuore di Djinora
FantasyIdemar vuole scoprire il significato del segno che lo accompagna fin dalla nascita. Erya ha dovuto nascondere per tutta la vita le proprie capacità a causa della paura che quelli come lei - conosciuti con il nome di Diversi - infondono nella gente. ...