78. CHIAROSCURI

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Il ritmo veloce del suo cuore, poi l'abisso: fu come cadere nel vuoto, in uno scoppio di luce intensa che apriva l'infinito davanti a lei, e ne fu travolta. L'universo di Idemar si riversò su di lei, e le emozioni di Idemar divennero le sue. Ci volle tutta la sua concentrazione e forza di volontà per non esserne sopraffatta.

Non era come toccare un albero, ma la sensazione più sconvolgente che avesse mai provato, come immergersi nell'acqua più pura e fredda. Poteva sentire tutto ciò che sentiva Idemar, conoscere ogni sua emozione, come se la propria sensibilità si fosse espansa all'improvviso e l'animo intrecciato a quello di lui.

Nel turbinio di sensazioni trovò la lucidità per esultare: non provava ebbrezza, né aveva alcun desiderio di manipolare quello che era in suo potere; provava solo un'infinita pena per il turbamento che sconvolgeva l'animo dell'amico e un affetto tanto profondo da farle tremare il cuore.

Idemar ormai era fermo, e solo le palpebre si alzavano e abbassavano di tanto in tanto, gli occhi fissi sulla meta. Erya afferrò anche l'altra mano e una mescolanza di sensazioni in subbuglio, contrastanti e taglienti come lame si riversò su di lei: preoccupazione, amore, coraggio, paura, forza di volontà, disperazione, senso di responsabilità.

E comprese, capì quello che era accaduto e perché Idemar si comportasse in quel modo tanto irrazionale e non vedesse attorno a sé nulla se non la voragine che era la sua meta.

Cercò maggiori informazioni e avvertì subito il vuoto gelido che aveva colpito Idemar, comprendendo molte cose che in passato le erano sfuggite, primo fra tutte il motivo per cui re Hodger non temesse di circondarsi di Diversi. Aveva sempre creduto, ricordando l'incontro avuto con i due consiglieri del sovrintendente di Surna, che il sovrano piegasse la volontà dei suoi soldati speciali tramite Diversi a lui fedeli, ma ora si manifestava ciò che il sovrano di Madaris era sempre riuscito a celare: la sua stessa diversità.

Egli era perfettamente in grado di controllare i Diversi senza l'aiuto di nessuno: se pure si serviva di altre persone per piegare la volontà dei soldati, era lui il perno attorno al quale girava l'intero meccanismo, poiché Hodger aveva il potere di plagiare la mente dell'avversario, obnubilandone la coscienza. Fomentava il clima di terrore nei confronti dei Diversi, in modo che repressioni, sparizioni e rapimenti passassero sotto silenzio e fossero accettati senza problemi. Che la gente li odiasse pure! Avrebbe sfruttato la situazione per portare a compimento ciò che avevano tentato centinaia di anni prima, con la differenza che lui non avrebbe avuto alleati scomodi e deboli a intralciarlo: avrebbe lottato solo, e solo sarebbe divenuto vincitore. Si era sempre circondato di gente servile e meschina, che si beava della poca luce riflessa che l'amicizia di Hodger donava ai sovrani e ai reggenti delle altre città, senza preoccuparsi di indagare sulla natura e la volontà di quel potente alleato.

Erya scacciò questi pensieri e si concentrò su Idemar; sentiva in lui un'ambivalenza, ne percepiva il grido disperato della mente che si ribellava a Hodger e che richiamava alla lucidità la coscienza. Ma era come la voce di una formica, troppo debole per essere ascoltata da una volontà ferita e prevaricata.

Erya lanciò il suo messaggio, un accorato appello all'amico perché ritrovasse la ragione e si sciogliesse dalle catene di Hodger.

Come aveva sempre fatto, volontariamente o meno, con alberi e piante, lasciò fluire le proprie emozioni affinché perorassero la sua muta richiesta di aiuto, cercando in questo particolare caso di filtrare il terrore per il presentimento di un'imminente disfatta per non turbare l'animo già sovraccarico di Idemar. Profuse appieno il suo affetto, accresciuto dalla grave preoccupazione per la sorte dell'amico, e la necessità del suo aiuto per riportare la pace in quel luogo colpito con tanta durezza.

Ma quella muta richiesta d'aiuto rimase inascoltata: la pressante volontà di Hodger schermava ogni tentativo esterno di scuotere il ragazzo e riportarlo alla luce.

Il Cuore di DjinoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora