TOTAL RESET #10

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Le cose assumono un senso diverso quando le guardi dall'alto. Il centro di Winter Spell non è più un formicaio, ma una spirale a compasso che partendo dalla piazza dell'Incantatore si sviluppa in circolo toccando l'ingresso del Municipio, la scalinata del Teatro dell'Opera, il Dipartimento di polizia e la stazione ferroviaria. In quella stazione era collocata la Tipping Wiz, la base segreta di Minimal Jack dove ho vissuto e dove mi ha addestrato per un anno intero. Stravagante come Cartoonia, affascinante come un mondo dello Studio Ghibli.

A nord si staglia un concentrato inusuale per una cittadina ma che non sfigurerebbe in una metropoli, ovvero la Piazza Affari di Winter Spell dove sorge il River Plaza, il grattacielo del papà di Minimal Jack. Verso oriente il quartiere residenziale dove viviamo io e Mercedes insieme ai ricconi, mentre a sud la periferia dove regnano le macerie delle baraccopoli. Da questa distanza riesco a scorgere nel quartiere povero il famoso teatro abbandonato e il sito del cantiere per gli scavi con le rotaie del carrello che vengono risucchiate dal pozzo di estrazione.

Mi stringo le ginocchia, seduta sull'erba delle colline e racchiudo in un un'unica visione l'intero panorama notturno di Winter Spell ai miei piedi. Lomax mi copre le spalle con una copertina che ha tirato fuori dalla sua macchina. Senza cellulare, tornata a casa gli avevo scritto una mail. Volevo vederlo. E' l'unica persona al mondo che può darmi conforto dopo quello che ho dovuto subire dai due ragazzini pestiferi e dalla madre pachidermica. Se l'avessi fatto venire in casa Mercedes ci avrebbe obbligati a tenere aperta la porta della camera. Così, mentre lei andava a dormire, sono sgusciata fuori dalla finestra e sono corsa all'appuntamento alla Statua dell'Incantatore, il simbolo della nostra città. Lomax mi ha caricato in macchina, lungo il tragitto gli ho raccontato quello che i CAPS hanno fatto a Myers, dell'ingiustizia che ha subito. Lui mia ha ascoltato in silenzio, mi ha portato in alto, sulle colline, dove ogni 12 dicembre le ragazze e i ragazzi di Winter Spell urlano contro il mondo tutto il loro carico di frustrazione.

Perché urlare? Secondo la leggenda una carovana di pellegrini fu sorpresa da una di quelle pazzesche tormente di neve che sono di casa nel Wisconsin. Le scorte di cibo erano quasi terminate, e il blizzard (come da queste parti chiamiamo le tempeste di neve sospinte dal vento polare) non dava segno di voler cessare. La carovana si accampò alla bell'é meglio, ma presto si fece forte la convinzione che la loro fine stesse approssimandosi. Spinto dalla disperazione, o da una fede incrollabile, un pellegrino montò sopra uno dei carri allestiti in circolo per proteggere l'accampamento, e se la prese con il cielo, urlò a squarciagola minacciando, più che implorando, il tempo carogna. Non so se fu un miracolo, non so nemmeno se sia vero, d'altronde parliamo di una leggenda, sta di fatto che nel giro di poche ore la bufera, che sembrava dovesse durare in eterno, si spostò altrove, come intimorita dal pugno e dalle maledizioni del fedele, e lasciò in pace i pellegrini. Questi riconobbero nell'evento straordinario un segnale di Dio e decisero di vivere lì dove l'inverno li aveva fermati. Lì costruirono Winter Spell.

Tutte le leggende, in un modo o nell'altro, finiscono per trasformarsi in tradizione. Per questo il 12 dicembre di ogni anno, ovvero il Natale di Winter Spell, se i genitori portano i bambini alla Statua dell'Incantatore per raccontare la storia di quel pellegrino scolpito in marmo, quelli della mia età si spingono fin sulle colline e, seguendo l'esempio del padre fondatore, gridano alle luci della città tutta la rabbia, tutto lo sgomento che hanno dentro nel disperato tentativo di liberarsi da ogni male.

«Se avessero sparato al Presidente Kennedy durante il tour elettorale a Winter Spell, da quassù avrebbero sicuramente individuato il killer,» dico balbettando per il freddo. Siamo soli questa notte, gli unici altri nottambuli potrebbero essere gli inservienti dei locali depositi della pista di pattinaggio, ovvero il casermone con il campo di ghiaccio circondato da una trincea in stile battaglia della Rievocazione, ma in questa stagione sono ancora chiusi.

WIZ BLONDE (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora