DELETED SCENES #6

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Il ballo dell'8 aprile non esiste più. Il Distretto Scolastico dei Grandi Laghi ha dato valutazione positiva alla decisione del preside Duke di cancellare la tradizionale festa di fine anno. Una di quelle risoluzioni che avrebbero provocato la rivoluzione al solo sentore che un'eventualità del genere potesse essere considerata.

L'impopolarità dell'annullamento è però mitigata da una eccessiva, e per certi versi inquietante, tranquillità che si respira fra i corridoi della Harper High School. Nessun sit-in di protesta, nessun boicottaggio. Personalmente non me ne è mai importato un granché dell'8 aprile. Però se mi avessero proposto di scommettere un nichelino sul fatto che anche per gli altri sarebbe stato così, non lo avrei mai puntato.

La gente non smette mai di sorprenderti. Alla cancellazione del ballo hanno dedicato il minimo delle loro risorse, come fosse l'ennesima lotta fra band con i Lockdown. Ragazze e ragazzi sono tutti impegnati a prepararsi per gli imminenti esami conclusivi. Posso capire che il terrore di ripetere l'anno per la terza volta sia superiore a ogni altra cosa.

Nei giorni scorsi la Cerchia ha presentato la storia di Barbie sul web. Abbiamo diffuso il suo video, in cui parla guardando dritto in camera, per fare sapere a tutti della lotta per avere un cuore nuovo. Grazie alle sue parole toccanti e alla nostra influenza siamo riusciti a lanciare una campagna di solidarietà per darle una seconda occasione, quella che la commissione medica vuole negarle. Persino gli hater dei social hanno compreso la differenza fra la nostra iniziativa e un qualsiasi disease mongering per incrementare la promozione della lotta contro varie patologie allo scopo di trarne profitto. Nemmeno gli ex CAPS si azzardano ad accusarci di mercificazione della malattia, tutti sono stati colpiti dalla voce commossa di Barbie, dal suo fisico provato.

Come effetto positivo indesiderato abbiamo incrementato la nosografia sulle malattie degenerative terminali, soprattutto abbiamo raggiungo il nostro scopo. Le migliaia di visualizzazioni dimostrano il livello di sensibilità che la nostra campagna è riuscita a toccare. La vicinanza della morte ha acceso in Barbie il desiderio di vita, e nei tanti utenti social un sentimento di sostegno incondizionato. Non passa minuto senza che lei non riceva messaggi di supporto in privato e noi commenti di lode all'iniziativa.

Poco per volta anche la Cerchia si è concentrata su altro. Come per la cancellazione dell'8 aprile, pure la grande campagna per trovare un cuore a Barbie è finita nel dimenticatoio. Per quanto clamore avessimo riscosso, non è stato sufficiente per far cambiare idea alla commissione medica. Un completo fallimento per Baby Lynn, la quale intendeva influenzarla con il potere del web. Non sempre l'arte della manipolazione funziona, non con gli adulti. Lei non vuole arrendersi, ma nel frattempo l'interesse collettivo è scemato.

Ciascuno di noi ha altri pensieri per la testa. «Sono stato riammesso nella squadra di nuoto. Pazzesco, vero?» Me lo ha detto Chris quando l'ho beccato che usciva dalla piscina dopo non so quanto tempo. Il coach lo ha ripreso nel team fuori tempo massimo perché ottenesse la borsa d'atletica, ma lui si accontenta di sbracciare da un punto all'altro della vasca. «Non mi ero nemmeno reso conto di quanto mi mancasse nuotare.»

«Come li hai convinti? Eri stato squalificato a vita!» Per doping, lo sappiamo tutti. Il punto sorprendente è che Chris ne sa quanto me. Lui ha semplicemente fatto domanda, e gli hanno risposto positivamente. «Non è più un problema per loro, perché dovrebbe esserlo per me?»

Le cose strane non finiscono qui. Jimmy, lo sfondapassere di una volta è tornato a essere lo sfondapassere di una volta! Nell'ultimo anno era diventato una persona migliore, dopo che gli eventi dell'anno passato lo avevano convinto ad appendere al chiodo i boxer del donnaiolo. Ora ha buttato alle ortiche tutti i progressi fatti nell'ultimo periodo. «Ne ho schiantate tre in una settimana, Freddie!» Non fa che vantarsi ogni volta che lo vedo.

La questione che più mi manda al manicomio è però quella di Chloe. La nostra amica ha smesso di presentarsi agli appuntamenti del consulente scolastico. Non era mai stata un fan di quegli incontri, ma fanno parte del programma di reinserimento dopo il trauma subito. E non è una sciocchezza da poco. Non è stata nemmeno Chloe a dirmelo, l'ho scoperto dal signor Lee, l'ex insegnante di difesa dei CAPS. «Il consulente mi ha chiesto: chi è Chloe Markey? Aveva il nome in elenco da qualche settimana, ma lui non si ricordava chi fosse.» Markey è il primo cognome di Chloe, prima che la madre si sposasse con il papà di Chris e anche lei diventasse una Johnson. Non è per il diverso cognome che il consulente si è confuso, è che proprio non ha idea di chi sia. Wilson Lee lo deride muovendosi la mano davanti al volto come John Cena al motto di You Can't See Me. «Come se io vedessi un giapponese e non pensassi a quello che hanno fatto al mio popolo...» Il signor Lee trasecola. Cosa hanno fatto i giapponesi alla sua terra durante la guerra? Cerca la risposta nell'aria.

Le cose sono due: o io sto impazzendo, o la gente sta perdendo la memoria. Non quella a breve termine. Parliamo di cose importanti. Parliamo di traumi, di vite intere. Devo consultarmi con Leslie. Mi dirigo verso il suo armadietto quando il cellulare comincia a squillare. Metto giù lo zaino per estrarlo dalla tasca posteriore.

«So che ti fa strano ricevere la mia chiamata, Lomax. Un po' come quando entriamo nel nuovo anno e io per abitudine continuo a scrivere sui documenti la data dell'anno prima.» Strano è dire poco. Lei è l'ultima persona che immaginavo di sentire: Mercedes! «Non so a chi altro rivolgermi, Lomax. Devi aiutarmi.»

«Cosa succede, signora?»

«Baby Lynn. Ho paura che lo faccia di nuovo.»

«Faccia cosa?»

«Provare a uccidersi!»

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