WINDS OF WAR #4

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La nostra sala privata allo Speaky è irriconoscibile. Tre diversi software sono stati portati dentro e collegati fra loro. Occupano integralmente la tavola rotonda. In gergo questa collezione di macchine attaccanti si chiama botnet, ovvero una rete di dispositivi infettati da malware specializzati, i bot, e controllati dal botmaster seduto di fronte all'unico monitor centralizzato. Il professore Hunter Mills!

Tutta la Cerchia è in piedi, alle sue spalle, a trattenere il fiato e le emozioni. Solo Barbie è rimasta in ospedale. In compenso c'è la detective Marshall. Il nostro ex insegnante di informatica è stato temporaneamente rilasciato sotto la sua custodia. Inventandosi per il carcere la scusa di un finto confronto, la Marshall ha ottenuto un permesso di due opere per portarci il nostro "informatico in gamba". Non può perderlo d'occhio un istante, ma troppo tardi si è accorta della cazzata che ha commesso: è noi che deve tenere d'occhio se non vuole che ci facciamo giustizia da soli.

Mills ha inserito il mio C24 al centro del rootkit di software. Sfrutta il 5G del cellulare come conduttore di onde elettromagnetiche per avere maggiore velocità e minore latenza durante l'operazione. Il rootkit gli consente di ottenere accesso a un sistema che non sarebbe altrimenti possibile e attribuendo la provenienza dell'attacco a un Paese del Terzo Mondo. In questo modo nessuno può risalire a noi.

«Il malware è pronto. Sto per lanciare un DoS.» L'attacco Denial of Service si utilizza per provocare un malfunzionamento che impedisce a un sistema informatico di erogare il servizio ai clienti. Mills preme invio. Sembra farsela nei pantaloni dalla contentezza, quello che proverebbe un uomo medio davanti all'evento più atteso dagli americani, il Super Bowl: la finale in un solo pomeriggio, appena due ore di partita, decine di spot pagati milioni con celebrità autoironiche e gli allenatori che dal campo chiamano direttamente i break televisivi. Solo che Mills non è un semplice americano medio.

«Primo passo. Bisogna aggirare il protocollo VPN dei ripetitori della Super Woke.» Acronimo di Virtual Private Network, nelle telecomunicazioni la VPN è una rete virtuale privata instaurata come connessione tra soggetti che utilizzano un protocollo di trasmissione pubblico e condiviso come tecnologia di trasporto. «Lo scopo di una VPN è offrire ai clienti le stesse possibilità delle linee private a noleggio ma a costo minore, cioè sfruttando reti condivise pubbliche. Questo è il loro punto debole. Sono entrato nella suite di protocollo di rete!»

Per i miei amici la scrittura informatica sul monitor nero è poco meno che una pioggia verde di geroglifici. Io invece riesco a riconoscere perfettamente, in mezzo a quei codici, la famiglia TCP/IP di protocolli di rete legati da dipendenze d'uso su cui si basa il funzionamento internet e nella quale si è instradato Mills tramite IP. Il suo protocollo crittografico TLS (Transport Layer Security) opera al di sopra del livello di trasporto (una versione superiore dell'HTTPS, per intenderci), lo autentica nel sistema e instaura una comunicazione sicura con la difesa Super Woke. Prende il completo possesso degli apparati di rete di tutte le infrastrutture di comunicazione da me comprate.

«Fritti!» L'attacco informatico DoS ha appena deliberatamente fatto esaurire le risorse del sistema elettromagnetico dei ripetitori. Esultiamo, battiamo il cinque fra di noi. Grace non può più fare danni. E questo grazie a Mills! «La cosa più difficile di un debug," dice, «non è correggere l'errore ma trovare il bug.» I ripetitori non trasmettono più il segnale da Grace verso le zone della città, Mills ha invertito il flusso del segnale così da rintracciare l'esatta ubicazione del Sinapsificatore, il dispositivo emittente. «Non ci resta che aspettare...»

«La sai lunga per essere un insegnante di informatica, Mills.»

L'uomo ruota la sedia per guardare sopra la spalla la sua ex partner. «Sono un ingegnere di cybersicurezza. Prima della scuola lavoravo per la sorveglianza informatica del River Plaza. Ero il migliore, finché i miei colleghi invidiosi non mi hanno rinchiuso nella stanza dei server.»

WIZ BLONDE (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora