WONDERKID #5

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Il luna park è arrivato a Spring Bell. I ragazzini fanno a gomitate per le montagne russe, le coppie per sbaciucchiarsi sulla ruota panoramica, le famiglie per vedere le tigri del Big Cat Rescue di Carole Baskin. Frankie è pronto a scommettere che i Margheriti traggono profitto da tutto quel circo, con buona pace dei giudici che hanno portato i figli a vedere gli illusionisti Siegfried & Roy con i loro celebri felini.

Lui non è interessato ai cavallucci delle giostre. Se ha fatto tutta quella strada, masticando disgustose caramelle gommose Hot Tamales aromatizzate alla cannella e dalla forma oblunga perché ha smesso di fumare, è per bussare alla catapecchia nascosta dietro ai capannoni colorati.

«Chi cazzo sei?» Il teppista che gli apre impugna una mazza da baseball, alla quale ha arrotolato dello scotch sul manico per evitare che gli scivoli dalle mani quando picchia di brutto.

Frankie mostra il distintivo, sperando che questo zotico non si accorga che è scaduto. «Cerco Vincent.» Prima che lo sbattessero fuori dalla polizia, Frankie aveva appreso alcune tattiche per intimidire i criminali di mezza tacca. Indossare stravaganti vestiti di foggia irlandese dai colori sgargianti confonde le idee di chi hai davanti. Non sanno come giudicarti. Potresti essere uno psicopatico brillante oppure un folle incontrollabile. Comunque qualcuno che è meglio non fare arrabbiare.

Il teppista si scosta per farlo entrare. Se fossero venuti ad arrestarlo, non avrebbero usato tante cortesie. Lo lascia fare liberamente, mentre si gratta il cerotto sul naso. Frankie alza i piedi con cura per non pestare nessuno dei derelitti umani distesi sul pavimento in stato semicosciente. Drogati all'ultimo stadio, gli ultimi della società. Il suo lavoro da detective privato lo ha portato a vedere ben di peggio. Non ha tempo per impietosirsi, per nessuno di loro. È lì per portare a termine il suo lavoro. Non ha accettato il compenso del cliente, questa volta. Si tratta di una faccenda personale.

Va di stanza in stanza, fin quando individua il suo obiettivo. Vincent Castiglione. Un tempo erano colleghi nel dipartimento di polizia di Winter Spell. Il capitano aveva infiltrato Castiglione in una banda di spacciatori. Grazie a lui avevano sgominato la banda dei Cannavale, una famiglia affiliata al clan Margheriti. Inizialmente la mafia non voleva avere niente a che fare con la droga, ed era vero. Poi però non hanno saputo dire di no al guadagno facile. Peggio per loro. È stata la droga a far crollare il codice del silenzio, i mafiosi arrestati decidevano di collaborare per non beccarsi l'ergastolo.

La detective Portia Marshall si era presa il merito dell'operazione, Vincent Castiglione invece non è mai più riuscito a risalire dal tunnel della droga. Ogni pausa era buona per farsi una pera, pure al distretto, rischiando di mandare a puttane altre missioni. Castiglione era stato isolato dai suoi colleghi, anziché aiutarlo la polizia voleva sbarazzarsi di quella palla al piede. Gli avevano strappato il distintivo, niente medaglie al valore, per lui congedo con disonore e nessuna pensione. Quel che rimane di uno dei migliori agenti che Winter Spell abbia mai avuto, è ridotto all'avanzo umano nel costume lercio di Babbo Natale che rotola demente ai piedi di Frankie.

«Ti ricordi di me, Vinnie?» Si piega sulle ginocchia, gli prende la testa fra le mani. «Sono io, sono il tuo amico Frankie.» Gli sfila la barba finta macchiata della sua stessa bile. «Devo chiederti un favore.» A Frankie si spezza il cuore nell'allontanare la siringa dalle mani di Vincent. La mafia usa la droga per schiavizzare le persone, per averle sempre ai suoi ordini. Castiglione, come ogni tossicodipendente, sa che prima risponderà alle domande, prima riavrà la sua roba. «Ho promesso a una madre che le avrei riportato suo figlio!» Frankie mostra a Vincent Castiglione la fotografia di Jack Boy.

Per un brevissimo periodo della sua vita, Jack Boy è stato un soldato della mala. Quando Frankie lo ripesca nei luridi acquitrini dietro il luna park, lo trova sprofondato nei suoi stessi escrementi e circondato da soldati morti, come i drogati chiamano le siringhe rotte. Se non fosse stato per l'aiuto di Vinnie, sarebbe anche potuto essere tardi per salvarlo.

«Sei qui! Sei qui per me!» Jack Boy urla, in preda al delirio. Scambia Frankie per qualcun altro, invoca il nome di Cassidy. «Uccidimi. Me lo merito. Uccidimi!» Frankie lo colpisce al viso con un pugno deciso, fino a tramortirlo. Ora che ha perso i sensi, lo carica in spalla. «Mi dispiace, amico mio.»

WIZ BLONDE (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora