WONDERKID #3

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Non importa quanto tempo tu sia stato dentro, che ruolo tu abbia nella società là fuori, non importa nulla di tutto questo. Chiunque tu sia, non appena esci di galera la libertà ti fa un brutto effetto. Ti senti spaesato, anzitutto.

Alcune cose cambiano, altre restano sempre uguali. Al Mad Cow la proprietà ha inserito nel menù i maccheroni al formaggio in scatola della Kraft Foods, i clienti sono sempre gli stessi ma le spogliarelliste si sono fatte più giovani. In precedenza soltanto le donne veramente eccezionali erano invitate a giocare a poker con gli uomini sul retro, adesso lo strip poker è addirittura diventato un cavallo di battaglia del locale. Prima che Jack Boy se ne andasse, capitava di abbordare una ballerina ai tavoli da cocktail e di scoparsela nel boudoir. In questi pochi mesi la gestione è diventata più permissiva, alcuni non arrivano nemmeno alla sala dei massaggi per consumare le loro voglie.

«Ti tiro io su di morale.» La nuova ragazza del Mad Cow non stacca un solo istante i suoi occhi da quelli di Jack Boy. Ondeggia i capelli mentre si tiene i seni rosei fra le mani e con il fondoschiena gli massaggia il cavallo dei pantaloni. Lui non mostra alcuna reazione. Solitamente ai clienti fanno bere un drink semplice, poi doppio, poi terzo, li ubriacano fino a fargli spendere tutto quello che hanno nel portafogli. Jack Boy parte direttamente dal martini liscio ma le donne non gli fanno più alcun effetto. E dire che gli hanno riservato il trattamento destinato ai clienti più facoltosi, facendolo accomodare al privè sul retro, quello senza telecamere. La spogliarellista ce la sta mettendo tutta. Sulle note di God only knows si allontana da lui con un sorriso sghembo, gira il ginocchio intorno al palo e si esibisce nella parte più eccitante dello striptease. «Ti porterò in paradiso.»

Jack Boy già non l'ascolta più, abbandona il bicchiere vuoto fra gli altri ammucchiati sul vassoio neanche avesse svaligiato una distilleria. Il paradiso... Spesso sentiva gli sgherri di suo padre immaginarlo come una lussuosa villa pagata dal programma protezione testimoni, il giorno in cui si sarebbero pentiti delle loro malefatte. Scherzano su tutto, non si prendono mai sul serio. Loro non hanno mai avuto una Linda McGrow. E non l'hanno mai nemmeno perduta.

Sono passate due settimane ormai da quando ack Boy è a piede libero. È tornato a casa, caracollando per i vicoli bui di Spring Bell. La sua città non è fatta di grattacieli che incombono sulle case come a New York. Però anche lì i figli della borghesia ci tengono al ballo delle debuttanti in società come nei romanzi di Jane Austen. Se avessero avuto Park Avenue forse sarebbe stato diverso, ma Jack non ha mai assecondato i desideri del padre infiltrandosi fra il milieu ricco e colto di Spring Bell. Lui ha sempre preferito i tetti fumosi dei quartieri popolari. Come quello che raggiunge salendo la scala antincendio. Si siede fra i detriti all'aperto, la schiena poggiata alla cisterna sul soffitto.

Donald Margheriti aveva stretto un'alleanza con la Fratellanza Ariana perché lo tenessero in vita nel carcere di Wakefield. I nazisti avevano rispettato il patto. Ma cosa Jack Boy decidesse di farne della propria vita non era stato negoziato nel contratto. Non era la prima volta che lui finiva dietro le sbarre. La scorsa volta però non aveva dovuto fare i conti con la rottura con Linda. La scorsa volta non aveva avuto accesso tanto facile all'eroina.

Il quieto vento serale fa mulinare le foglie morte intorno a lui, che infila la punta della siringa nella vena del braccio. Procurarsi una dose non è mai stato un problema, il problema è ricordarsi di trovare delle siringhe nuove. «Non fare la punta agli aghi,» era lo strano modo che aveva Cassidy per dirgli di non fare il precisino. Era biondo, era bello, era sorridente. Non una sola volta in cella ha mancato di far visita ai suoi incubi.

Cassidy era il suo migliore amico. Per metà portoricano, lo spalleggiava sin dalle prime attività illecite che aveva intrapreso per rendere fiero suo padre. Non erano ancora maggiorenni che già spacciavano e partecipavano alle corse clandestine. Quello che c'era da sapere lo imparavano giocando insieme a GTA, come ad esempio rubare un camion d'alcolici. Si esercitavano a sparare approfittando degli schiamazzi causati dai fuochi d'artificio alle feste di compleanno, però erano sempre attenti a non lasciare bossoli in giro. Non pensavano al futuro, solo al presente, quello che guadagnavano lo spendevano immediatamente. Bighellonavano fino all'alba scolandosi casse intere di birre, battevano tutte le strade di Spring Bell, non c'era angolo che per loro fosse ignoto. Se incrociavano qualche turista di passaggio nel parco o per vicoli scalcinati facevano i bulli, mettevano paura, li rapinavano, volevano far capire che quelli erano in visita nel loro mondo. Quella era la loro vita, e non l'avrebbero cambiata per nulla al mondo.

Cassidy non sarebbe mai stato il numero uno, era felice di fargli da braccio destro. Però non c'era nulla di male se tirava su altra grana con dei lavoretti privati. Come quella volta che si era unito alla banda di messicani che aveva assaltato l'area turistica di una portaerei militare di passaggio nel Winsconsin. Avevano preso in ostaggio la scolaresca cresciuta a patriottismo e retorica, avevano mandato a farsi fottere il buonismo tipico americano sparando dalle finestre sulle bandiere americane. I messicani facevano guerra alla democrazia solo per denaro. Quando venne loro pagato il riscatto, riuscirono a svignarsela lasciandosi dietro tre poliziotti morti.

Jack Boy lo aveva saputo soltanto a cose fatte. Cassidy non aveva avuto il buon senso di avvertirlo prima. Forse le cose sarebbero potute andare diversamente. Forse avrebbe fatto meglio a non confidarsi mai con lui. Nessuno dovrebbe parlare di simili reati, soprattutto irrisolti, nemmeno ai propri amici. È la strada migliore per trasformare un bravo cristo in una maledetta spia. Un amico neanche vorrebbe ascoltarle queste confessioni. Così Jack Boy aveva riportato ogni cosa a Donald. Lui non è solo suo padre, è il boss. E il boss non poteva tollerare che un terrorista militasse fra le fila della sua cosca. Solo altro sangue può pulire il sangue versato. Cassidy doveva morire.

In casi del genere, la mafia ha un codice. Chi esegue l'omicidio non deve essere chi reclama vendetta, ma una persona vicina al bersaglio così da fermare il giro di morte. E in casi del genere si può anche uccidere un familiare. Cassidy era per Jack Boy il fratello che non aveva mai avuto. Donald voleva incaricare Bobby Bello, ma Jack non poteva permetterlo. Era una sua responsabilità. Era il momento di crescere. Forse si sarebbe guadagnato una promozione sul campo, ma non era quello a cui pensava Jack Boy quando di notte aveva caricato Cassidy sulla Lamborghini chiedendogli di accompagnarlo per una gita dell'ultimo minuto.

Lungo il tragitto Cassidy non faceva che parlare del film Tropa de Elite e di quanto andasse fuori di testa per la colonna sonora tamarra. Non ci aveva messo molto a capire. Jack Boy non apriva bocca, era concentrato sulla strada, che fitta si insinuava nel bosco oscuro di Bayou Peaks. Cassidy sapeva che erano amici per la pelle, ma conosceva anche il codice della mafia. Aprì lo sportello e si fiondò giù dalla Lamborghini.

Jack Boy frenò di colpo. Scese dall'auto e si gettò all'inseguimento. Cassidy non era veloce. Implorò pietà. Quando si tratta di un amico meglio un colpo secco per evitare dolori inutili. Niente torture, solo una morte veloce. «Mi dispiace, amico mio.» Gli aveva tagliato la gola con il coltello dall'impugnatura di coccodrillo. Pure quella volta si era esercitato su GTA, da solo. Gli aveva coperto la testa con un sacco per non sporcare di sangue. Mai lasciare tracce o finisci come Nixon, gli aveva detto Donald prima che uscisse di casa. Jack aveva fatto rotolare il cadavere dentro un tappeto e lo aveva caricato nel bagagliaio. Se ne era tornato a Spring Bell dove Bobby Bello si sarebbe occupato di far sparire il corpo. Aveva dimostrato alla cosca dei Margheriti di non essere solo uno che si riempie la bocca, ma di avere le palle.

Jack Boy non ci aveva dormito la notte. Era stato male per un pezzo. Poi non aveva provato più nulla, di punto in bianco. Farebbe ancora quella vita se non avesse conosciuto Linda McGrow. E ora che lei non c'è più, Cassidy è tornato.

«Non fare la punta agli aghi, amico mio.» Quella che all'inizio era solo un'ombra, adesso è un fantasma. Collassato nella puzza di piscio del tetto, Jack Boy vede Cassidy, con la gola tagliata, e Cassidy gli parla. «Anche tu sei morto come me, Jack, ma non lo sai ancora. Sei un morto che cammina.»

Jack Boy ha perso il conto dei giorni. A ogni siringa che si infila nel braccio, lo spettro di Cassidy si fa sempre più consistente. Iniezione dopo iniezione. Gli sembra quasi di potere allungare la mano e toccarlo. Jack non ha nulla da dire, è Cassidy a parlargli. Lo invita ad andarci dentro. A ogni dose che si spara, il fantasma si fa sempre più reale.

Jack Boy si toglie le scarpe. Gli rimangono le vene del piede. Vuole farsi finché ha ancora vita dentro, finché Cassidy non ritornerà in un corpo in carne e ossa. «E quando succederà...» Cassidy gli si avvicina, sorridente come era in vita, con il suo fluente capello biondo, «...e quando succederà, io ti ucciderò!»

WIZ BLONDE (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora