«Solo gli italiani ci riescono,» mi arrendo abbandonando la forchetta sugli spaghetti. Come accidenti si fa ad arrotolarli senza farli scappare dalle punte?
«Solo i veri italiani ci riescono,» Jack Boy mi passa uno strano modello di forchetta. Premo il pulsante sul manico e aziono il meccanismo automatico che avvita su se stesse le tre punte fino ad arrotolare perfettamente gli spaghetti del piatto in un involtino compatto. Lomax non è meno basito, seduto insieme a me al bancone del VIX.
Dall'altro lato del bancone Jack Boy ci illumina sulle novità che sta apportando al locale di zio Arthur, di cui la forchetta automatica è solo un volano. «Avrei anche le sigarette al formaggio,» bisbiglia coprendosi un lato della bocca con la mano «ma qui non posso venderle. Voi comunque non fatevi scrupoli a chiedere.» Io e Lomax rifiutiamo le sigarette al pecorino e allo svizzero, Jack Boy ci lascia in intimità a dividere gli spaghetti sul piatto unico come Lilli e il vagabondo.
«Se fa il cameriere, come può permettersi quella?» indico a Lomax, attraverso le vetrate esterne del locale, la Lamborghini rosso fuoco parcheggiata all'ingresso. «Non è sua, la prende a nolo,» Lomax scrollando le spalle, e aggiunge che agli italoamericani piacciono le macchine sportive e veloci.
Notiamo anche alcune migliorie all'arredamento del VIX. Sopra le finestrelle a parete che danno sulla cucina Jack Boy ha appeso una enorme mappa fantasy in bianco e nero. Il mondo de Il Signore degli Anelli. «Mio padre è un patito,» si giustifica quando torna da noi, senza celare un tantino di biasimo. La carta è sbrindellata sui bordi, ingiallita, e presenta alcune X apportate da un pennarello nero a luoghi significativi della saga come la Contea, Isengard e Minas Morgul, e altre X su spazi noti soltanto ai fan più duri (è Lomax a elencarli per me) come Dagorlad, Monte Gundabad e Golfo di Luhun. Sono evidenziazioni apportate da una persona esterna, che testimoniano il passaggio di mano in mano della vecchia cartina.
«Questa camicia a maniche corte ti fa sembrare uno sbirro, lo sai?» è il modo di Jack Boy per prendersi gioco di Lomax. Asciuga i bicchieri con lo straccio. La concentrazione lavorativa è ai minimi storici perché il suo sguardo color miele non si schioda dalla ragazza seduta tutta sola ai tavolini alle nostre spalle. La giovane, dal fisico formoso scolpito da anni da pilates, sfoglia un testo universitario calibrando la presa delle lunghissime unghie smaltate di rosa sulle punte. Finge di non essere osservata, ma chiunque si accorgerebbe degli sguardi furtivi che lancia sopra il suo nasino a punta in direzione del bancone.
«Cosa ci stai nascondendo, Jack Boy?» Il "cuginetto", senza più scuse, alza le mani al cielo: «beccato!»
Ci sediamo insieme a Linda McGrow, questo il nome della sua fidanzata. Bionda non tanto quanto me, profuma di creme per il corpo, il rossetto le ingentilisce le volgari labbra risvoltate da oca, ha un culo da nera, in generale non si può dire sia uno schianto. Eppure Jack Boy ne è cotto, non riesce a nasconderlo mentre le serve l'ennesimo bicchiere di latte. Linda ci mostra la manina agitando ritmicamente le dita, penso voglia suggerirci se la sia rotta, in realtà ci sta mostrando l'anello di fidanzamento. I due fanno sul serio.
«L'ho conquistata una sera in disco a Spring Bell, quest'estate» ci racconta Jack. Linda lavorava come barista per pagarsi gli studi al college, dove sarebbe andata a studiare per il nuovo anno accademico. Al primo martini Jack Boy aveva capito che era la donna giusta per lui. «Meno male, l'avevo studiato tutta la sera e non faceva che agguantare tope mezze nude,» lo stuzzica la ragazza. A lei non millantò una fantomatica parte nel mondo dello spettacolo o viaggi esclusivi, le portò il soprabito e l'accompagnò a godere della splendida vista dalle colline.
Quella notte scoprirono di essere nati lo stesso giorno di Novembre, e di condividere lo stesso rarissimo segno zodiacale: quello di Ofiuco, colui che regge il serpente, la tredicesima costellazione! Se non è un segno del destino questo, cosa altro lo è?
Jack Boy ha voluto che lasciasse il lavoro da barista per concentrarsi negli studi, così ha deciso di rimboccarsi lui le maniche al VIX per pagarle il college. Non esiste appagamento migliore che trascorrere l'intera giornata insieme, lui a faticare dietro al bancone e lei a studiare al tavolo, scambiandosi sguardi e gesti carichi d'amore.
«Freddie, mi conosci,» dice Jack Boy quando Linda McGrow si allontana per il bagno. «Non sono quel genere di persona che fa un favore per chiederne un altro in cambio. Stavolta non ho scelta.» Ritorna la questione in sospeso della Google Car. Devo dire grazie a Jack Box se ho ricevuto il nuovo cellulare, mi sarei sdebitata a prescindere. Durante i cinque minuti di pausa di Jack Boy, Lomax gli mostra sul suo telefonino come i dati di street view non siano stati ancora caricati sul satellite: l'uscita dal parcheggio del Mall Dale è vuota, non mostra loro due insieme a bordo dell'auto.
Io apro la schermata home in cerca dell'app di Google Maps. Pur non essendo un prodotto Apple, il nuovo cellulare ha un'impostazione grafica che lo ricorda molto. Trovo un'applicazione mai notata prima. Maps Real Time. Mai sentita nominare. Do un'occhiata e mi ci vuole un po' per riprendermi dallo shock. «Dovete dare un'occhiata a questo...» Mostro loro il display. Maps Real Time riporta una accurata pre-visualizzazione dei dati in aggiornamento di street view. Come se avesse un accesso privilegiato alla Google Car, prima che questa condivida i dati con il satellite e il satellite con il resto del mondo. «Non so come sia possibile una cosa del genere.» Sullo schermo è già possibile riconoscere i volti di Lomax e Jack Boy, nonostante leggermente sgranati, a bordo dell'auto mentre lasciano il Mall Dale. Indico con il dito un timer alla base della preview: «la foto sarà online alle 21:00 di questa sera.» Jack Boy deglutisce, Lomax sbircia il suo orologio: «abbiamo meno di sei ore.»
Vediamo Linda McGrow uscire dal bagno. «Vi ho già detto quanto sia importante che nessuno sappia dove mi trovo,» sottolinea ancora una volta Jack Boy prima dell'arrivo della sua fidanzata, «per me e per Linda.» La bacia sulle labbra, le lascia il posto e torna dietro il bancone.
Pure io e Lomax la salutiamo e ci affrettiamo fuori dal VIX. Seguendo la scia delle pre-visualizzazioni di Maps Real Time, e in particolare gli orari del timecode, ricostruisco dettagliatamente il percorso della Google Car. Ad esempio, se la foto di Lomax e Jack Boy verrà caricata alle 21, mi basta cercare all'intorno per scoprire la foto che verrà visualizzata alle 21:05, quella delle 21:10 e così via, perché sono sequenze fotografiche scattate in sequenza. Seguendo il tempo, e ascoltando Olympia delle Hole, trovo a ritrovo la strada fatta dalla Google Car. Non so quale sia la destinazione finale, ma adesso Lomax sta guidando verso la vicina Spring Bell.
«Non abbiamo ancora commentato quello che si è detto allo Speaky.» Capisco che per Lomax è una questione importante, ma il nuovo cellulare è un'ininterrotta cateratta di beep, notifiche e messaggi che spezzano il filo dei miei pensieri e l'ordine delle sue parole. «Forse hanno ragione. Non sono tagliato per la Cerchia. Dovrei lasciare il mio posto a Justin Ward. Lui sì che saprebbe farsi notare.»
«Non devi pensarci. Io mi fido di te, Lomax.» Vorrei guardarlo negli occhi ma devo contemporaneamente rispondere a chi mi tagga nelle sue stories. Adesso che la Cerchia è tornata, anche Baby Lynn ha riconquistato il vertice della popolarità. «Se non ti fidi di te stesso, fidati di me. Credimi, se ho voluto te nella Cerchia è perché sei la mossa migliore.»
«Io non sono una strategia, Baby Lynn. Io sono...» Lo ascolto. Non guardo al mio cellulare platino. Nessuna notifica in questo momento. Qualsiasi cosa volesse dire, Lomax non la dice, si chiude in un severo mutismo. Verrà il momento.
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WIZ BLONDE (Completata)
Teen FictionBaby Lynn è tornata! In seguito ai misteriosi fatti legati a WIZ l'intero anno scolastico è stato cancellato. Tutti gli studenti sono costretti a tornare sui banchi di scuola. Baby Lynn ha imparato che tutti meritano una seconda possibilità. Forse q...