L'insegna al neon è a malapena leggibile. Una luce fioca nell'oscurità avvolgente. Ironia della sorte, il nome sull'insegna è Firefly. Una piccola lucciola indifesa che offre riposo e ristoro. Nelle intenzioni originali il locale doveva essere il classico diner per famiglie americane, dove i teenager sarebbero ingrassati ad hamburger e patatine fritte e le ragazze avrebbero sorseggiato frappè e civettato impunemente. Ottime intenzioni, ma pessima messa in pratica. Il luogo in cui il diner era sorto si trovava proprio al confine di Winter Spell, fatto che rendeva il tragitto per arrivarci un vero e proprio viaggio della speranza che, alla fine, non valeva la fatica o il prezzo della benzina. I giovani avevano dimenticato il Firefly ma le sue casse andavano comunque a gonfie vele grazie a un diverso tipo di clientela, soprattutto camionisti e commessi viaggiatori che facevano una sosta per mangiare o per un semplice caffè.
Franklin Jameson, proprietario e gestore del locale da oltre quarant'anni, è andato in pensione da qualche mese e ha lasciato la gestione ai suoi due figli, Charlie e Laverne. Il primo ha la sua posizione dietro i fornelli, prepara piatti squisiti e tiene d'occhio i suoi collaboratori grazie a uno spagnolo di livello scolastico. La sorella è addetta al servizio e alla cassa: prende le ordinazioni, porta il cibo in tavola e si intrattiene a chiacchierare con i clienti. Ha imparato presto che chi viaggia da solo a lungo, muore dalla voglia di parlare ed essere ascoltato alla prima buona occasione. Laverne è sempre disponibile a prestare il suo orecchio amico e ascoltare le loro storie. Se poi qualche cliente scambia la sua gentilezza per interesse e allunga le mani credendo di potersi prendere tale confidenza, è più che disponibile a dargli un sonoro schiaffone in piena faccia.
Più di tutto però, Laverne è sempre disponibile a cantare. Laverne ha trovato alcune stazioni radio che mandano musica a ogni ora e minuto del giorno, dalle vecchie glorie del passato come Ligh my fire dei Doors a pezzi più recenti come 7 rings di Ariana Grande. Non c'è canzone che non la entusiasmi e non le faccia venire voglia di cantare. Come qualche volta fa. Soprattutto all'ora di chiusura, quando nessuno può permettersi di protestare o prenderla in giro.
Proprio come in questo momento, in questa prima domenica di ottobre. Siamo alla chiusura, dopo una lunga giornata. Charlie ha già spento la griglia e mandato a casa i suoi aiutanti messicani. Laverne sta dando l'ultima passata per pulire il bancone. Ascolta e canticchia fra sé il grande classico di Rupert Holmes Escape (Pina Colada Song). Non si accorge che qualcuno è entrato nel locale. Se ne rende conto solo quando vede un'ombra sedersi sullo sgabello di fronte. Laverne abbassa il volume della radio mentre Charlie si fa avanti verso il giovane adolescente asiatico e gli dice, con tono gentile, che stanno chiudendo.
«Vorrei solo un bicchiere d'acqua.» Le parole di Justin Ward suonano come una supplica, quasi l'ultimo desiderio di un condannato a morte. « Stiamo chiudendo!» replica Charlie, che non ha la minima intenzione di lasciarsi intenerire. «Eddai Charlie! Un bicchiere d'acqua possiamo darglielo!» Il tono di Laverne non ammette repliche. Charlie scaraffa quindi a Justin un bel bicchierone d'acqua tiepida. Spera per un attimo che sia uno di quei clienti che bevono d'un fiato. Speranza che muore dopo che Justin si è appena bagnato le labbra. Charlie sbuffa e comunica che andrà a fumarsi una sigaretta. Al suo ritorno si dovrà chiudere per forza, senza troppe storie.
«Sei coreano?» domanda Laverne curiosa, non appena Charlie esce dal locale. «Singapore» risponde Justin, quasi in automatico. «Sei qui in vacanza?» insiste Laverne. «Sono di qui.» replica Justin, ancora più laconico. «Che ci fai in giro a quest'ora?» Laverne non molla. «Una passeggiata.» Justin non concede spazio. «Vai alla Harper?» Al quarto tentativo, Justin non emette fiato. Un silenzio che per Laverne suona più eloquente di qualsiasi altra parola. Crede di aver capito tutto.
«Quella che vi hanno fatto è un'ingiustizia,» commenta Laverne, amorevole: «ma non devi lasciare che questo ti abbatta. Le cose andranno meglio, si sistemeranno da sole. Aspetterai solo un pochino di più, ma alla fine realizzerai i tuoi sogni. Credi a me.» Laverne spera di aver fatto breccia nel cuore del ragazzo, che le sue parole possano avergli dato un briciolo di conforto. Justin per tutta risposta la guarda dritto negli occhi e le dice: «io avevo un sogno, me lo hanno portato via.»
Nove semplici parole, cariche di dolore.
Una volta pronunciate, Justin beve quasi per intero il bicchiere d'acqua offertogli. Ringrazia ed esce dal locale. L'hanno scambiato per uno dei "ritornanti" alla Harper, quando invece è un alunno nuovo di zecca. Non è questo il motivo del suo dolore. È invece il fatto che la mezzanotte è passata da qualche minuto lasciando il passo al lunedì. Tra poche ore la Cerchia farà il suo ingresso nei corridoi della Harper, e lui non sarà con loro. A quanto pare non è degno di essere nella Cerchia anche se tutto quello che ha fatto, il modo in cui ha vissuto la sua vita gli darebbe un motivo per esserci. Ha cercato di essere il migliore, nello studio e nelle attività extrascolastiche. Si è costruito una grossa fetta di pubblico con il suo talento artistico. Ha convinto i suoi genitori adottivi a fargli concludere il quinto anno alla Harper High School con la scusa che potesse dargli maggiori possibilità per il futuro, quando invece tutto quello che voleva era entrare a far parte della Cerchia. Ma non è servito a nulla.Sono due giorni che non fa che pensarci. Due giorni in cui non ha dormito e mangiato a malapena. I genitori, sempre in giro per lavoro, non se ne sono neanche accorti di quanto sia stato male. Parlare con loro, poi, sarebbe inutile. Come può spiegare cosa sia successo se non lo sa nemmeno lui? In quale mondo Lomax il vigliacco – come veniva chiamato un tempo – era degno di stare nella Cerchia e lui no?
Non un mondo in cui Justin vuole più vivere.
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WIZ BLONDE (Completata)
Teen FictionBaby Lynn è tornata! In seguito ai misteriosi fatti legati a WIZ l'intero anno scolastico è stato cancellato. Tutti gli studenti sono costretti a tornare sui banchi di scuola. Baby Lynn ha imparato che tutti meritano una seconda possibilità. Forse q...