Capitolo 1838

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C: il bacino lo voglio io amore,non è giusto sempre alla mamma. Vi siete coccolati tutta mattina.

Li: allora tatti bacini papà.

C: ecco bravo amore.

Colin lo prende in braccio riempiendolo di baci e poi mettendolo sulla sua sedia. Sento il suo sguardo che cerca il mio,ma preferisco guardare altrove. Guardo invece Leah che ha cominciato già a mangiare come una piccola cavernicola.

C: amore...

Em: sto bene,non preoccuparti.

Ci guardiamo per un paio di secondi che sembrano eterni e per non farlo stare in pensiero gli sorridi. Sa benissimo quanto io soffra di tutta questa situazione,ma non voglio farglielo pesare. Pranziamo lasciando tutto da parte,ridendo e scherzando con i bambini e una volta finito,andiamo nella loro camera per preparare tutto quello che si sarebbero portati dai miei genitori. A casa loro ci sono alcune cose visto che in pratica è quasi come se fosse un asilo,ma gli diamo sempre qualcosa in più. Leah e Liam stanno scegliendo che giocattoli portare mentre io e Colin stiamo mettendo nella loro borsa i vestiti di ricambio.

C: amore stai bene?

Em: sì - gli sorrido - perché?

C: dovresti riposarti un po'. Posso farlo io.

Em: amore stiamo solo sistemando dei vestiti, non mi sto sforzando.

C: hai avuto altre fitte?

Em: lo avresti visto,no?

C: amore...

Il suo sguardo la dice lunga su quanto mi conosca: in effetti non è proprio una mia abitudine riferirgli ogni minimo fastidio che ho. Più che altro perché so quanto si preoccupa e non voglio che gli venga in mente di fare ancora di più di quello che già fa. Sono proprio Leah e Liam ad interromperci,venendo ad aggiungere i giochi nella borsa.

C: amore calma però.

Le: metti papi! Metti!

Li: non vogliamo dimenticare.

Em: va bene. - sorrido divertita - Mettete tutto,ma state tranquilli.

Ovviamente la mia è una raccomandazione inutile perché sono troppo entusiasti per fare le cose con calma. Quando poi sentono il campanello,sfrecciano giù dal letto fino alla porta. A stento io e Colin riusciamo a raggiungerli in tempo,infatti hanno aperto già la porta,saltando in braccio a mio papà.

B: mamma mia che accoglienza... calma bambini.

Li: nonno! Finalmente!

Le: bello vederti nonno!

B: siete i miei piccoli amori.

Papà fa persino fatica ad entrare in casa perché loro lo hanno letteralmente "assalito". Papà riesce poi finalmente a liberarsi dalla loro presa e dai loro abbracci e,dopo aver salutato Colin,viene ad abbracciarmi.

B: amore.

Em: ciao papà. - gli sorrido - Come stai?

B: io bene tesoro. Tu?

Em: bene.

B: E - mi accarezza la pancia - il piccolino?

Li: lui cattivo!

B: cattivo?

Papà guarda me e Colin confuso e capisco anche il perché: anche noi stamattina siamo rimasti sorpresi nel sentirgli dire questa parola. Liam non aveva mai fatto queste osservazioni. Colin gli fa capire con una sua espressione la cosa e papà cerca di arginare subito la situazione.

B: beh... siete pronti per venire con me?

Le: pronti pronti!

B: avete preparato tutti i vostri giochi?

Li: tutti nonno!

B: e dove sono?

Le: di là nonno!

B: allora cosa ne dite di andare a controllare tutto,mentre io parlo due minuti con la mamma e il papà?

Leah e Liam annuiscono tutti contenti,andando di corsa in camera. Amano davvero tanto i miei genitori,ma hanno una piccola preferenza per papà. Non per tanto,ma tra i due lui era quello che gli faceva fare le cose spericolate,forse anche troppo a volte.

Mentre li seguiamo con lo sguardo andiamo a sederci in salotto e papà mi aiuta.

B: mamma mi ha detto delle fitte di oggi amore,mi dispiace.

Em: ormai sono abituata.

B: non dovrebbe essere così però.

Em: mi sorbirei volentieri milioni di fitte,se potessi fare le cose che voglio fare.

Papà allunga il braccio prendendomi la mano perché sa benissimo che con la parola "voglio" non intendo delle sciocchezze,ma le cose più naturali del mondo. Sento lo sguardo di Colin addosso e mi dispiace che soffra due volte: non solo sta male per me e il bambino,ma anche per il fatto di non poter fare nulla per cambiare le cose.

C: grazie per i bambini,non dovevate disturbarvi tanto.

B: ma quale disturbo? - sorride - Noi li vorremmo sempre con noi,inoltre ne avete bisogno ragazzi. Tutti e due.

Em: spero solo che finisca tutto al più presto.

B: andrà bene amore,fidati. So che ci stai male,ma devi davvero solo pensare a stare tranquilla.

Em: già...

Non posso pretendere che loro capiscano fino in fondo la situazione: ovviamente pensano alla mia salute e a quella del piccolo. Anche io sono preoccupata,soprattutto per il nostro bambino,ma dentro sto male. Sto male perché per occuparmi di loro,devo trascurare gli altri due. Veniamo distratti dalla voce dei bambini che in modo molto caotico hanno portato in casa la borsa con tutte le loro cose. 

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora