Capitolo 1852

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C: sai benissimo che posso controllarmi. Avevo più che altro bisogno di parlare con una voce amica.

A: lo so... ringrazia che sia io la tua voce amica.

La sua occhiata divertita dice tutto. Era stato lui a farmi avvicinare a questa realtà e a questo centro militare perché a causa del suo lavoro, era qui che svolgevano le normali esercitazioni. Così invece che scegliere un normale poligono di tiro, grazie alle conoscenze di Alex, ero riuscito ad iscrivermi qui. Il fatto di essere un suo famigliare aveva fatto sì che ci fosse una certa fiducia nei miei riguardi: se fossi stato una persona qualunque probabilmente avrebbero scoperto tutto già da tempo. Inizio a sparare i primi colpi, per poi ricaricare subito la pistola.

A: cos'è successo?

C: in breve: la seduta è finita male ed io ed Emily abbiamo litigato.

A: e fino a qui nessuna novità. Poi?

C: Emily mi ha chiesto di prendere una decisione: o rimango o me ne vado.

Alex è troppo intelligente per poter anche solo fraintendere o interpretare male le parole di Emily e come se non bastasse ciò, il mio tono unito alla mia espressione seria non lasciano alcun dubbio. Con quel "me ne vado" intendevo un'azione drastica e definitiva. Stranamente Alex mi sembra sorpreso da questa frase: pensavo che conoscendo sua sorella, potesse prevedere che prima o poi saremmo arrivati a questo punto. Questo significa che Emily non aveva lasciato presagire nulla e che quindi sia stata una decisione improvvisa.

A: e tu cosa hai risposto?

C: sono qui, trai le tue conclusioni.

A: avresti dovuto rispondere.

Mi risponde con la sua solita lucidità e razionalità, ritornando a sparare. Sinceramente tutti mi sarei aspettato tranne che lui mi consigliasse di rispondere. So che lui analizza tutto in modo freddo e distaccato, ma sa benissimo che non si tratta di una decisione facile, tanto più nel nostro caso. Sparo ancora per poi tornare a parlargli.

C: cosa avrei dovuto rispondere?

A: che vuoi andartene.

C: non ho mai detto di volerlo fare.

A: ma è quello fai. Te ne vai. Sempre. Anche adesso.

Quanto invidio questa sua capacità analitica: vorrei averne anche un decimo soltanto. Altro che il dottore dei miei stivali. Questo infatti è proprio il motivo per cui senza nemmeno pensare mi sono diretto qui al poligono, sperando di trovare Alex. Avrei potuto parlare con chiunque, ma solo lui è in grado di farmi riflettere davvero.

C: non è facile Alex e lo sai.

A: si lo so e sai anche quanto io ti voglia bene, ma... se Emily è arrivata a chiederti di scegliere significa che è arrivata al capolinea.

C: anche io sono arrivato al capolinea. Da tempo ormai.

A: allora decidi. Ti fermi in stazione e te ne vai per conto tuo o prendi un'altro treno insieme a lei e vedi dove vi porta?

Premiamo insieme il grilletto per un'altra scarica di colpi e nel mentre rifletto su questa importante seppur semplice metafora. Da un lato apprezzo davvero questa sua volontà di aiutarmi a capire, ma dall'altra so che non potrei mai spiegare davvero come mi sento e anche qualora ci riuscissi, nessuno capirebbe davvero, a meno che non avesse provato lo stesso. 

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora