Alex Pov's
Martedì 14/02/2051
Oggi è San Valentino,il giorno degli innamorati e dell'amore,il ché per la nostra famiglia si concretizza nell'anniversario di mamma e papà. Quest'anno hanno deciso di farmi un grande regalo: organizzare un pranzo pe conoscere la mia nuova fidanzata: Virginia. Il modo in cui ci siamo conosciuti è stato abbastanza bizzarro perché è stato durante l'emergenza legata al virus,che per fortuna da quasi tre mesi è finita del tutto. Lei è un'infermiera e lavora nel reparto del Gemelli con il quale io e la mia squadra siamo sempre in comunicazione. Avevo frequentato molto quell'ospedale sia come paziente che per lavoro,ma senza mai vederla prima. I primi giorni ci siamo scambiati giusto una parola,ma poi una parola si è aggiunta ad un'altra fino ad arrivare a passare qualche ora insieme,sempre per motivi lavorativi. Finita l'emergenza non ci siamo più visti,ma sentivo che qualcosa non andava in me e come al solito per risolverla,mi sono buttato sul lavoro. Questo fino a due settimane dopo,quando sempre per un piccolo infortunio che io e Tobie abbiamo avuto sul lavoro,siamo andati in ospedale. Quando ci siamo rivisti,eravamo entrambi sorpresi,ma mi è bastato per capire cosa non andava in me. Da quel giorno,ovvero il 27 novembre,abbiamo iniziato a vederci. E' stato quasi come un segno del destino: essendo il compleanno di mamma,sembrava quasi che fosse un regalo da parte sua. Circa un mese dopo,in particolare l'ultimo giorno dell'anno le ho chiesto di diventare la mia fidanzata "ufficialmente" e da allora non ci siamo più divisi. In questo momento Virginia è in camera a prepararsi,mentre io sono seduto ad aspettarla guardando la TV. Il fatto è che è da un pezzo che sto aspettando e tra un po' dovremmo anche andare,così spengo tutto e vado verso la mia stanza. La porta è socchiusa,quindi mi basta spostarla premendo leggermente le dita. La vedo davanti allo specchio,concentrata nel sistemarsi il vestito. Noto anche che ai piedi ha due scarpe diverse con il tacco: una più alta nera e una più bassa di colore chiaro.
A: amore,tutto ok?
Nel sentire la mia voce,fa un piccolo sobbalzo girandosi di scatto sorpresa e per poco non inciampa. Mi viene naturale sorridere,ma abbasso lo sguardo per non farglielo notare. Virginia è una ragazza veramente bellissima e a vederla non si direbbe,ma è molto goffa nei suoi movimenti. È sbadata e pasticciona: sembra un personaggio dei cartoni animati.
V: Alex.... io... beh stavo finendo di... sì insomma...
A: ehy,frena. - le sorrido,avvicinandomi - Va tutto bene,tranquilla.
Oltre a questo aspetto della sua personalità,va aggiunto il fatto che è molto timida. Ancora non viviamo insieme,ma capita che rimanga da me come ieri sera. Lei però si sente ancora quasi come un'ospite e per ogni cosa mi sento chiedere scusa,proprio come adesso. Vado a mettermi seduto sul letto,continuando a guardarla mentre mi osserva in modo strano.
A: sei pronta?
V: non proprio...
A: lo dico perché dovremmo andare tra poco,se non vogliamo fare tardi.
V: siamo in ritardo?! - mi guarda spaventata - Perché non me l'hai detto?! Dobbiamo assolutamente sbrigarci,non...
Ritorno a ridere,questa volta senza nascondermi,mentre la vedo correre da una parte all'altra della stanza per cercare le cose da mettere nella borsa. Rimbalza come una pallina da ping pong,si toglie e si infila le scarpe,bofonchiando qualcosa sul non voler fare brutta impressione. Vedendomi ridere,si ferma davanti a me,guardandomi seria.
V: Alex non ridere,dai andiamo!
A: Vi rilassati.
V: rilassati?! Non vorrai che pensino che sono una che arriva in ritardo?
A: ma siamo in orario... - continuo a ridere - ho solo detto che se tra un po' sei pronta,sarebbe meglio.
Non è la prima volta che si ripete questa scena e come sempre la sua espressione diventa molto buffa,quasi impossibile da descrivere. Se prima era preoccupata e seria,ora sembra quasi che voglia sotterrarsi per la vergogna: esattamente come quando uno si agita tanto per nulla. Mi allungo verso di lei e le prendo le mani,portandola a sedersi sulle mie gambe.
V: mi spiegazzi tutto il vestito e...
A: sh sh sh sh!
Le metto un dito davanti alle labbra e poi,senza aspettare oltre,la bacio sentendola solo dopo qualche secondo rilassarsi. La conosco benissimo ormai e so che è nervosa,ma non c'è alcun bisogno di preoccuparsi. Quando le nostre labbra si separano,sul suo viso appare un bellissimo sorriso e lei si mette subito le mani sugli occhi.
V: sono agitata.
A: lo so,si vede. - sorrido - Ma devi stare tranquilla,è solo un pranzo.
V: non è solo un pranzo Alex dai....
A: ok devi conoscere i miei genitori,ma pensaci un attimo: alla fine già li conosci. Tutti li conoscono.
Cerco di buttarla sul ridere con una battuta,basata tra l'altro sulla verità,ma mi becco solo una pacca sul braccio. Posso capire però che sia un po' intimidita,anche perché tutti sanno che i miei genitori sono difficili in fatto di "conoscenze",specialmente quando si tratta di noi figli. Tuttavia io li conosco e non c'è nulla di davvero preoccupante.
V: lo capisci che oggi è anche il loro anniversario.
A: e allora? Hanno deciso loro di chiamarci oggi,quindi vuol dire che per loro va bene.
V: sì,ma se gli farò una brutta impressione gli avrò rovinato il giorno più importante per loro e allora non avrò più possibilità di piacergli.
A: tu devi piacere solo a me.
V: Alex non fare lo stupido dai... è una cosa importante.
Incrocia le braccia all'altezza del petto,indossando una seria espressione e spostando poi lo sguardo dalla parte opposta. A volte dovrei imparare a mettermi nei suoi panni perché ovviamente starà sentendo una pressione addosso che io non posso nemmeno immaginare. Avevo conosciuto sua madre un paio di settimane fa e non avevo avuto alcun problema. Siccome i suoi genitori sono separati da anni,non avevo ancora avuto l'occasione di conoscere suo padre poiché vive a Milano. So che il fatto che siano famosi la spaventa,ma le ho spiegato più volte che sono due normalissimi genitori.
A: amore...
Non mi risponde e non accenna a guardarmi,così le sfioro il mento con le dita e mi avvicino per darle un bacio delicato sulla guancia. Non accenna ancora a voltarsi,allora continuo a baciarle la guancia,scendendo lentamente lungo il collo dove lei soffre molto il solletico. Appena si sente sfiorare in quel punto,si gira non riuscendo a nascondere il suo sorriso.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10
Romance- SEQUEL - Nel libro precedente sono successe moltissime cose alla famiglia Baldasseroni che continua ad allargarsi e a diventare sempre più unita. C'è chi è stato fortunato come Emily e chi invece in amore ha preso una grande batosta come Alex. Qua...