Capitolo 1827

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Per motivi ovvi,entrambi dovevamo stare molto attenti a non buttarci su delle schifezze o delle cose troppo dolci,ma siamo pur sempre ragazzi. Ad entrambi piacciono queste cose e non ci facciamo problemi a fare degli strappi alle regole di tanto in tanto.

J: saranno già a casa i tuoi?

G: secondo me da un po',mi aveva detto mamma che verso le sei finivano da Em.

J: come sta a proposito?

G: bene come al solito ed enorme.

J: è incinta è normale.

G: lo so,ma è proprio un pallone.

Si mette a ridere,contagiando anche me perché in effetti sua sorella Emily era molto buffa. Non che ci sia nulla di strano in una donna incinta,ma lei era davvero particolare ed era la prima a prendersi in giro.

G: è un po' che non la vedo.

J: la scorsa settimana,no?

G: no di più... l'ho sentita per telefono,ma non l'ho vista.

J: sono sicuro che questa settimana ne avrai d'occasione.

G: non credo. In questo periodo sono super impegnati tra i gemelli e il nuovo arrivo.

Giro il viso di poco verso di lei,quanto basta per poter vedere la sua espressione leggermente sconsolata. Gaia aveva un bellissimo rapporto con tutti i suoi fratelli,ma ad Emily era particolarmente legata per il fatto anche di suo marito Colin.

J: perché non vai a trovarli scusa? Se vuoi ti porto io.

G: no,no non li voglio disturbare.

J: ma se non glielo chiedi,come fai a sapere che li disturbi?

G: lo so,ormai non è più come anni fa. Hanno la loro famiglia.

J: non dire così adesso: il fatto che sia un periodo impegnativo per loro,non significa che ti abbiano accantonata.

G: lo so,ma sono io a non volerli disturbare.

Conosco Gaia e questo è il suo problema: so riconoscere quando mi dice una bugia. Non vuole essere di troppo,ma sono sicuro che non lo sarebbe nonostante sua sorella sia in un periodo particolare. Anzi se devo essere onesto,credo che le darebbe della stupida se la sentisse fare questi discorsi.

J: pensa quando sarai grande tu... sicuramente capirai meglio.

G: mi dispiace,ma io non sono interessata.

J: a cosa scusa?

G: a dei figli. Non credo avrò il tempo visto che voglio concentrarmi sui pattini.

J: questo lo so,ma magari più avanti quando la tua carriera inizierà ad avviarsi verso la fine ci potresti pensare.

G: improbabile.

J: nemmeno se trovassi la persona giusta?

Mi volto ancora di poco per guardarla e questa volta,fa la stessa cosa anche lei. Sa benissimo il perché io le abbia fatto questa domanda: ovviamente non ho la presunzione né la certezza di pensare che possa essere io,ma nella vita non si sa mai.

G: non ho quel tipo di istinto e non penso mi verrà con il tempo.

J: sei giovane ancora,è normale che tu non ci pensi. Escluderlo del tutto è sbagliato però secondo me.

G: Em non ci pensava... poi quando ha incontrato zio Col,lo ha pensato subito.

J: e tua sorella Lilia allora? Lei non era quella che evitava la stabilità?

G: beh lei ha un trascorso che l'ha portata ad essere così.

J: però è cambiata grazie all'amore che prova per Luís.

Le lancio un'occhiata abbastanza soddisfatta e tronfia perché per quanto lei cerchi di difendere la sua posizione,ogni cosa in realtà prova che è possibile cambiare nel corso degli anni. Anche perché io la vedrei molto bene in quel ruolo.

G: vabbé ora la penso così,magari cambierò idea... dico solo che non penso accadrà.

J: ricordati di chi sei figlia.

G: quindi? Solo perché loro si amano tanto,non vuol dire che io sia fatta per farlo.

J: io credo di sì invece.

Non penso sia una questione di sangue,ma semplicemente legata al fatto di essere cresciuta in un ambiente pieno di amore come quello della sua famiglia. Sicuramente non può dire di non aver avuto un esempio o che sia successo qualcosa che le abbia fatto perdere la speranza nell'amore.

G: la famiglia di papà non era così piena d'amore eppure ha trovato mamma.

J: beh da un lato contrasta con la mia tesi,ma dall'altra la supporta. È cambiato quando ha trovato tua madre.

G: uffa... - sbuffa - con te è impossibile parlare.

J: perché non ti do ragione?

G: probabile.

Mi guarda seccata,ma in modo positivo perché mi conosce e sa che difficilmente la lascio parlare soltanto. A dire il vero adoro darle fastidio con tutte le mie domande e le mie parole perché so che quando si sente in difficoltà poi si contraddice da sola. È molto dolce quando lo fa. Tra un passo ed un altro,ci ritroviamo davanti a casa sua: guardo l'ora e sono già le sette e mezza,anche se il cielo e è ancora abbastanza chiaro. Non ci serve suonare,perché Gaia ha le chiavi. Quando apre la porta,faccio fatica a trattenermi dal ridere.

G: ma...

Gaia ha gli occhi spalancati mentre io sono decisamente divertito dalla scena che ci troviamo davanti. In fondo al corridoio d'entrata si intravede la cucina e seduta sull'isola c'è proprio Emma. Simone invece è vicino a lei,trattenuto tra le gambe di Emma. Erano abbastanza impegnati a baciarsi,ma appena hanno sentito Gaia si sono fermati.

G: non voglio guardare,mamma mia.

Gaia si mette la mano davanti agli occhi,entrando e chiudendo la porta. Pur non essendo così imbarazzato dalla cosa,cerco di distogliere lo sguardo per quanto divertente sia la situazione. Emma scende subito,sistemandosi i vestiti e la stessa cosa fa Simone.

B: amore... pensavamo arrivassi tra un po'.

G: e invece eccomi qui... siete presentabili?

B: Gaia lo eravamo anche prima.

J: confermo puoi voltarti.


SOS:
CIAO RAGAZZI, HO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO PER UNA FACCENDA NON INERENTE ALLA STORIA 😅
PER MOTIVI LEGATI ALL'UNIVERSITÀ AVREI BISOGNO DI QUALCHE BUONA ANIMA ESPERTA DI STATISTICA (IN SENSO GENERALE E DEL PROGRAMMA DI STATISTICA "R"). HO DELLE ESERCITAZIONI DA ESEGUIRE E AVREI BISOGNO DI QUALCUNO CHE MI POSSA AIUTARE A FARLE. SE CONOSCETE QUALCUNO SCRIVETEMI IN PRIVATO.
VI RINGRAZIO DAVVERO UN BACIONE 😘
SPERO VI STIA ANCORA PIACENDO LA MIA STORIA ANCHE SE PUBBLICO SOLO QUANDO POSSO.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora