Capitolo 1797

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B: mi ha detto Alex che non bevi molto.

V: oh... beh un goccio lo prendo volentieri,ma in generale non è mia abitudine.

E: fai proprio bene.

A: ma tu adori le bollicine mamma.

E: cosa c'entra? Anche lei ha detto che beve,ma solo ogni tanto ed è giusto.

B: allora ti darò il giusto.

Questo continuo scambiarsi sguardi e frecciatine da parte loro è ormai abitudine per me,ma mai come oggi sono contento che lo facciano perché vedo che Virginia si sta rilassando sempre di più. Papà riempie fino a metà i flute di tutti,mentre a mamma ne mette due dita in meno. Quando si siede,mamma è ferma a fissarlo.

E: beh?

B: non hai detto che è giusto bere ogni tanto?

E: sì,ma vorrei almeno assaggiarlo.

B: perché dopo non bevi più mh?

Ci limitiamo tutti a bere un sorso più che altro per non ridere: se potesse,mamma incenerirebbe papà in questo momento. Entrambi non erano dei bevitori accaniti,ma amavano accompagnare il cibo con un bicchiere di buon vino o di spumante. Senza battere nemmeno ciglio,mamma va a riempirsi bene il bicchiere,tornando a sedersi e sorridendo a papà prima di berne un sorso.

B: servitevi pure.

E: e non preoccupatevi di sporcare.

A: sei seria?

B: non insistere che magari dopo cambia idea...

E: piantala antipatico. - gli da una pacca sul braccio - Scommetto che Virginia è d'accordo con me,vero?

V: beh.... in effetti è sempre meglio non sporcare troppo,quando si può ovviamente.

Mamma e Virginia si sorridono,mentre io e papà ci scambiamo uno sguardo complice: al di là delle loro due evidenti personalità diverse,sotto sotto sono sempre due donne. Iniziamo a prendere anche qualche stuzzichino e ovviamente sono squisiti.

V: sono veramente buonissimi Simone.

B: grazie... per fortuna che qualcuno apprezza le mie doti insuperabili.

A: veramente complimenti papà. Chissà il resto come sarà a questo punto.

E: guardate che ho aiutato anche io eh...

B: è vero,devo ammetterlo.

A: beh l'aiuto cuoco è importantissimo.

È molto comico il modo in cui mamma cerca di prendersi giustamente un minimo di merito,ma per fortuna si è limitata ad aiutare altrimenti avremmo mangiato poco. Impegnato da mille pensieri,noto solo adesso che non c'è mia sorella.

A: ma Gaia? Pensavo ci sarebbe stata anche lei.

E: è da Jacopo.

A: Jacopo... ah il suo amico di pattini,giusto?

E: migliore amico.

B: no ha ragione Alex,amore... amico. Non allarghiamoci.

A: alla fine è uguale,ormai pattinano insieme da un po'.

B: appunto pattinano e basta.

Papà mi fulmina con lo sguardo,quasi come se fosse colpa mia se quel ragazzo è diventato tanto amico di mia sorella. Non sapevo molto,se non che aveva dovuto iniziare a pattinare con lui e,anche se all'inizio non erano andati molto d'accordo,ora erano molto legati.

V: sono sicura che sia una normale amicizia.

E: anche io,ma Simone vede il brutto ovunque... soprattutto nei ragazzi che girano intorno alle sue figlie.

V: beh è normale,alla fine.

B: vedi,lo dice anche lei. Immagino che anche tuo padre sia così.

Papà sorride,pensando così di coinvolgere anche Virginia che invece accenna soltanto un debole sorriso,abbassando poi lo sguardo. Tra le cose che gli avevo detto,avevo dimenticato questa piccola parte relativa alla sua famiglia. Non era mai andata molto d'accordo con il padre,che con la separazione dalla madre ha iniziato a staccarsi sempre di più anche da lei. Ogni tanto si parlano,ma non come si dovrebbe tra padre e figlia. Faccio segno a papà di non fare altre domande sul padre,stando attento a non farmi notare da lei.

B: mi dispiace,io non volevo metterti a disagio.

V: non c'è problema... è che non è mai stato così interessato.

E: non devi parlarne,se non te la senti.

V: non preoccupatevi.

B: beh se posso permettermi,non è molto intelligente da parte sua: con una ragazza come te,bisognerebbe stare molto più che attenti.

La battuta di papà riesce a riportare tutto su un piano molto divertente,spazzando via il velo di imbarazzo che aveva colpito Virginia. L'unica che gli lancia un'occhiata strana è proprio mamma e penso anche di sapere il perché. Mentre finiamo con l'aperitivo,continuiamo a parlare del più e del meno,in particolare hanno chiesto a Virginia alcune cose sul suo lavoro e di come ci siamo conosciuti. Ci spostiamo dopo qualche altro minuto in sala da pranzo e quando papà porta il primo piatto,mi devo tenere al tavolo tanto vorrei saltare dalla gioia.

B: spero ti piaccia Virginia.

V: molto e,a vederla,sembra un'ottima carbonara.

A: perché questa è la - sottolineo questa specificazione - carbonara. La migliore.

E: Alex è di parte,visto che è la sua preferita,ma in effetti è la più buona che io abbia mai mangiato.

B: beh,prima di vantarmi vi lascio assaggiare per convenzione.

Una volta serviti tutti,papà si siede insieme a noi e tutti iniziamo a mangiare. Inutile dire che appena metto in bocca il primo boccone,ho una festa nelle mie papille gustative,ma tutti aspettiamo il giudizio di Virginia. In particolare papà perché,quando si tratta di cucina,teme molto che qualcuno possa trovargli dei difetti.

V: avevo aspettative molto alte e...

B: e?

V: e le ha soddisfatte tutte: è veramente buonissima. Perfetta in ogni dettaglio.

E: lo hai fatto sudare.

B: grazie,ma ammetto di essermi impegnato in modo particolare sapendo che dovevo cucinare per una bella ragazza.

Ancora una volta noto che mamma lo guarda non proprio bene,ma lascio perdere e continuo a gustarmi la mia adorata carbonara. Il fatto che Virginia sia molto più sciolta,mi fa davvero piacere perché in fondo sapevo non ci sarebbe stato alcun problema nel farsi accettare e apprezzare dai miei genitori.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora