Capitolo 1867

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Ciò che contraddistingue il modo dell'università da quello della scuola normale, è l'aspetto economico che predomina. L'università non è altro che un'azienda e come tale deve salvaguardare gli interessi economici. Qualora Sergio non dovesse rientrare nel programma speciale per i disturbi specifici dell'attenzione allora è interesse primario dell'università, toglierlo da quel programma e inserirlo in quello standard. L'alternativa sarebbe quella di permettergli un programma semplificato con agevolazioni, ma che ha rette molto più alte di quello standard.

Em: va bene allora. Cercherò di parlargli per capire la sua personalità e lo terrò d'occhio. Anche se non so quanto possa servire.

C: tentiamo almeno.

Em: ok... - si alza andando verso la porta - serve altro o posso tornare al lavoro?

C: mi servirebbe il prospetto sul tuo reparto.

Em: te lo invio tra poco per email... ci stavo giusto lavorando.

C: va bene grazie. Con i bambini ti serve una mano o hai risolto?

Em: è anni che ho risolto Colin. Ci pensano i miei genitori.

So bene che i genitori di Emily in questi ultimi anni sono stati meravigliosi, non facendomi mai pesare il fatto di avermi in parte sostituito. Ovviamente essendo di Roma potevano stare molto e spesso con i bambini a differenza dei miei genitori che riuscivano a vederli, solo quelle volte in cui i bambini venivano a Londra da me. Questo è quello che capita a tutte le coppie con genitori che abitano in nazioni diverse. Emily è sul punto di uscire, quando la mia curiosità sfugge al mio controllo.

C: come è andata ieri sera?

Em: come scusa?

C: la cena con il collega.

Em: non sono affari tuoi.

C: è solo curiosità. Non voglio farmi gli affari tuoi.

Em: non sembra.

Il non aver rapporto per questi pochi anni pensavo ci facesse partire da una base neutra, ma è evidente che il rivedermi ha fatto riaffiorare in Emily molto risentimento. Non le do nessuna colpa, anzi la capisco perché dopotutto se ci siamo separati vuol dire che qualche cosa ho sbagliato anche io.

C: non dobbiamo per forza litigare o non parlare Emily. Se vogliamo lavorare bene assieme, dobbiamo sotterrare l'ascia di guerra e avere un rapporto civile.

Em: questo non comporta farti gli affari miei. A me non sembra di chiederti con chi esci la sera.

C: se vuoi saperlo, basta chiederlo.

Em: non ci tengo grazie.

C: tanto non c'è nulla da sapere.

Quest'ultima frase mi esce senza che me ne accorga. Quasi dovessi immediatamente giustificarmi di qualcosa. Non devo giustificarmi di nulla però. Anche se ho iniziato da pochi mesi questa frequentazione con Samantha, sembra che il mio istinto abbia rimosso la cosa, ma non la sento come qualcosa di grave: in fin dei conti non è nulla di speciale che valga la pena di raccontare, ma è solo una frequentazione.

Em: nemmeno nel mio capo c'è nulla da sapere. Se hai finito l'interrogatorio, andrei.

C: si si vai pure.

Si congeda con un cenno del capo ed io non insisto oltre con le domande, non voglio mettere alla prova la pazienza di Emily. Inoltre ho tanto lavoro da fare e quindi è meglio che torni alle cose importanti.

Sono le 11.30 quando ricevo la chiamata di Samantha, faccio un istintivo sospiro per eliminare lo stress e mi sforzo a rispondere. 

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora