Capitolo 1866

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Ieri sera mi sono addormentato sul divano: ero talmente stanco che nonostante tutti i miei pensieri, il sonno ha avuto la meglio su di me. Mi sono svegliato presto per poter far trovare la colazione pronta ai bambini. Dopo aver mangiato tutti insieme, li ho portati a scuola. Nel pomeriggio avrei dovuto trattenermi a scuola e quindi ho avvisato Emily con un messaggio. La risposta è stato un freddo e brevissimo ok. Quando arrivo a scuola sono le 9.20 e vedo che l'auto di Emily è già nel parcheggio. Pur essendo la responsabile e potendosi permettere un orario leggermente più elastico, soprattutto rispetto ai professori, non avevo dubbi che si sarebbe dimostrata fin da subito molto diligente. Comunico alcune informazioni alla segreteria e vado nel mio ufficio a lavorare. Anceschi mi ha lasciato molte cose in ordine, ma altre devo ancora sistemarle: d'altronde la sua decisione di andarsene è stata repentina ed inaspettata persino per lui quindi non poteva fare di meglio. Prendo i documenti relativi alla lista di studenti DSA ovvero quelli con disturbi specifici dell'apprendimento. Nella nostra università la politica è molto chiara e per accedere al programma semplificato bisogna avere requisiti specifici oltre che un certificato medico. Tutto sembra regolare, ma in un fascicolo noto che Anceschi ha lasciato qualcosa di scritto. Do una letta e in breve ha segnato tutti i risultati dell'anno accademico passato di questo ragazzo, Sergio Riva. Accanto a questi, Anceschi non nasconde dei possibili dubbi relativi al suo DSA con esplicito consiglio di indagare meglio sulla cosa prima di riconfermargli il programma speciale. Guardo su chi posso fare affidamento e coincidenza vuole che questo Sergio sia iscritto a Storia, quindi il riferimento per me è proprio Emily. Decido quindi di farla chiamare e convocarla da me. Dopo circa 5 minuti la sento bussare, così le do il permesso di entrare.

C: non serve che bussi ogni volta. Entra semplicemente.

Em: non voglio trattamenti di favore o avere più confidenza.

C: siamo stati sposati Emily... lo sanno tutti.

Em: va bene, ma ora non lo siamo più. Continuerò a bussare.

C: in teoria lo siamo ancora.

Em: mi hai chiamato per discutere sulla sentenza di separazione o hai un motivo serio?

Non le chiedo nemmeno se si è svegliata con il piede sbagliato perché capisco che da come eravamo abituati a non avere rapporti, non sia semplice per lei dover avere a che fare con me ogni giorno. Vorrei solo che fosse meno ostile e si lasciasse andare un po' di più: sono passati alcuni anni e ormai quello che è successo è il passato. Le faccio segno di sedersi, indicando con lo sguardo la pratica sulla mia scrivania per farle capire che l'ho convocata per un motivo di lavoro.

C: vorrei tenessi sott'occhio uno studente del corso di laurea di storia.

Em: nome?

C: Sergio Riva. - le porgo un foglio - Questi sono i corsi che segue e gli orari delle lezioni.

Em: perché dovrei tenerlo sott'occhio?

C: a quanto pare per Anceschi non dovrebbe far parte del programma riservato agli studenti con DSA.

Em: beh avrà presentato un certificato medico immagino.

Tra i documenti del suo fascicolo tiro fuori i certificati e le autorizzazioni che Sergio Riva ha presentato all'università, sia l'anno che scorso che quelli nuovi fatti per quest'anno. Emily li osserva più volte con un'espressione confusa: in effetti i documenti non hanno nulla di sbagliato, scorretto e nemmeno sospetto.

Em: mi sembrano normali...autentici insomma.

C: si si per essere veri lo sono. Anceschi ha anche verificato sentendo i medici che li hanno firmati.

Em: allora sai meglio di me che non si può fare nulla.

C: lo so, ma... se Anceschi sospettava, ci sarà stato un buon motivo.

Em: se non discuti la buona fede del medico, vuol dire che pensi che il ragazzo abbia finto disturbi per ottenere il certificato.

C: è l'unico modo per ottenere il programma semplificato senza pagare di più. 

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora