Mi guarda con quel suo sorrisino da schiaffi,ma che comunque non posso non adorare. Mi punzecchia sempre,ma alla fine sa come farmi tornare il sorriso. Averlo baciato fa uno strano effetto però perché dopo quel primo bacio,non ci eravamo più avvicinati tanto. Mi fa segno di seguirlo fuori,così prendo la borsa ed esco. Avevo chiesto a Tommaso di vederci in un parchetto vicino casa sua,ma ovviamente non sapeva ci sarebbe stato anche Jacopo. A pochi passi da casa sua,ci sono i contenitori per i rifiuti e Jacopo si ferma per buttare la plastica: meno male che se ne è ricordato lui,perchè mi era passato di mente.
G: sono curioso di vedere che faccia farà quando ti vedrà.
J: io no... la sua faccia non mi è mancata per niente.
G: lo odi proprio eh?
J: no,odiare no. Solo che non era adatto a te.
G: parli per partito preso.
J: lascia perdere per un attimo il mio interesse. Non era fatto per te,lo sai.
Oltre a non esserci dati ulteriori baci,questa è anche la prima volta che fa riferimento a quello che prova,o almeno ha iniziato a provare, per me. Devo ammettere che le guance mi si tingono di un leggero colorito roseo,ma abbasso lo sguardo per non darlo a vedere.
G: non ho nemmeno preparato un discorso da fargli.
J: non serve: la cosa migliore è andare a braccio. Mal che vada,ti aiuto io.
G: no,non voglio che la situazione si aggravi: già penserà che è per te.
J: e non lo è?
Mi guarda con la coda dell'occhio e quel solito sorrisino dipinto sul viso: non ce la fa proprio a lasciarmi un attimo di tregua. Se non mi punzecchia non è contento. Ovviamente la mia scelta era stata dettata anche dalla sua presenza.
J: io non metterò becco,ma se dice una parola fuori posto gli spacco la faccia.
G: non fare l'esagerato Jacopo dai.
J: tu lo hai sempre visto con i tuoi occhi che sanno solo vedere il buono nelle persone,ma non è così: quel ragazzo ha qualcosa che non va.
G: oh avanti. - gli sorrido - È un normale ragazzo,esattamente come noi.
J: che è stato abituato ad avere sempre quello che vuole e in questo caso vuole te: non prenderà bene la cosa,fidati.
Jacopo mi aveva sempre detto che secondo lui Tommaso mi vedeva come una sorta di oggetto,ma per quanto possa essere cattiva una persona,non penso che arriverebbe a tanto. E se così fosse,non ci metterei molto a ritrattare la mia opinione su di lui perché odio chi considera le ragazze come oggetti.
J: parliamo di cose importanti... che cosa prendiamo per cena stasera?
G: vuoi davvero parlarne adesso?
J: oh dai.... sei nervosa e quindi dobbiamo cambiare argomento. Ne hai un altro?
G: no...
J: bene,lo speravo. Allora cinese? Pizza? Giapponese? Messicano?
G: sinceramente non saprei.... thailandese? Mamma lo adora.
J: thai thai sia.
Mi tende la mano,facendomi segno di dargli il cinque e io non me lo faccio ripetere due volte. Per quanto riguarda il cibo amiamo davvero tutto da quello tradizionale a quello più esotico,ma mamma aveva sviluppato di recente una vera passione per quel tipo di cucina.
J: sai cosa pensavo?
G: già il fatto che pensavi mi sorprende.
J: piattola.
G: rompiscatole.
J: dai sono serio... - si mette a ridere - sai a che pensavo?
G: a che?
J: quest'estate mi piacerebbe visitare la scuola russa.
Mi volto verso di lui stupita,ma soprattutto contenta come una Pasqua. La scuola di pattinaggio russa è la migliore al mondo,perfino più prestigiosa di quella americana. Da lì sono usciti gli atleti migliori del pianeta,da sempre nelle classifiche di ogni competizione.
G: stai scherzando?! Sarebbe bellissimo!
J: lo so. - mi guarda divertito - Sapevo saresti impazzita.
G: lo hai detto a tuo papà?
J: sì sì gliel'ho accennato,ma nulla di definitivo ancora. Vorrei tanto però,sarebbe fantastico.
G: devi andarci per forza! E voglio non solo foto,ma video su tutto quello che vedrai.
J: ci penserai poi tu alle foto,sai che odio farle.
Mi guarda e mi dice quelle parole come se fosse la cosa più naturale del mondo,ma io non avevo capito che avrebbe voluto andarci con me. Avevamo parlato molto di quanto sarebbe stato forte visitare quella scuola,ma non pensavo che volesse tramutare tutto in qualcosa di concreto.
G: stai dicendo che mi inviti?
J: certo. - mi guarda confuso - Pensavo fosse scontato. Pattiniamo insieme e poi sei la mia.... beh la mia migliore amica.
G: per me non era scontato.
J: se ai tuoi andrà bene,quest'estate potremmo andarci a rinfrescare in Russia.
G: in tanti anni di matrimonio non credo siano mai andati in Russia mamma e papà.
J: meglio,così verranno con noi. Com'è che dice sempre tua mamma... family trip?
Annuisco ancora elettrizzata all'idea di poter finalmente realizzare uno dei miei sogni. Mamma amava fare le vacanze insieme,tanto che a volte il posto non contava nemmeno così tanto. Devo dire anche la verità: come genitori in questo caso non sono mai stati invadenti perché ci hanno sempre lasciato le nostre libertà in vacanza.
J: per fortuna che abitiamo vicini. Non ci ho pensato ma potevo prendere la macchina.
G: nah... fare due passi è sempre la cosa migliore.
J: sai che difficilmente sono pigro,ma avrei preferito prenderla. Non so che ho oggi,ma sono stanco.
G: sarà l'età.
J: l'età?
G: beh stai iniziando a farti vecchio.
Lo guardo come se non gli stessi dicendo nulla di così particolare,ma so benissimo che odia essere punzecchiato su questo argomento. Alla fine ha solo due anni in più di me,ma io lo prendo spesso in giro e lui non lo sopporta. Mi guarda infatti con una brutta espressione infastidita.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10
Romance- SEQUEL - Nel libro precedente sono successe moltissime cose alla famiglia Baldasseroni che continua ad allargarsi e a diventare sempre più unita. C'è chi è stato fortunato come Emily e chi invece in amore ha preso una grande batosta come Alex. Qua...