Capitolo 1819

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J: non mi hanno obbligato o convinto se è questo che credi. Sono qui perché lo voglio.

G: davvero?

J: certo.

E: bene allora noi,vi lasciamo parlare tranquilli.

B: quando avete finito tutti a letto però... e ognuno nella sua stanza.

E: amore dai.

G: papà lo so tranquillo. Sarete gli unici a fare cose strambe in casa stasera.

Mamma mi guarda leggermente contrariata perché non le piace quando faccio questi tipi di riferimento,nemmeno davanti alle persone che conosciamo. Papà invece sogghigna,beccandosi una pacca sul braccio da mamma che lo trascina poi di sopra con lei. Io e Jacopo rimaniamo a guardarci per qualche secondo così,per togliere ogni forma di imbarazzo,gli faccio segno di sedersi. Lui va a mettersi nel divano grande mentre io mi siedo in quello piccolo di fianco.

G: mi dispiace tanto.

J: dispiace a me. Sai che non mi piace comportarmi così,specialmente come te.

G: hai frainteso tutto.

J: l'ho fatto?! Perché sappiamo entrambi che non è così.

G: ok,ma...

Esattamente come era successo poco fa con mamma,vorrei giustificarmi ma non trovo le parole: semplicemente perché non ci sono. Penso che Jacopo lo sappia molto meglio di me il perché ho agito così,infatti mi anticipa.

J: so che non vuoi ferire nessuno né Tommaso né me. Solo che non credo tu debba ferire nemmeno te stessa.

G: tu sei il mio migliore amico: non sarei mai riuscita a stare senza parlarti lo sai.

J: beh ha fatto male che però l'avessi preso anche solo in considerazione.

Dai suoi occhi riesco a capire quanto davvero le mie parole lo abbiano fatto stare male. In effetti non avevo mai ascoltato Tommaso quando me lo aveva chiesto,ma stavolta era stato diverso e sappiamo entrambi molto bene qual è il motivo.

G: quel bacio mi ha spaventata.

J: spaventata?

G: è stato bello,ma allo stesso tempo ho avuto paura che per un singolo momento si potesse rovinare tutta la nostra amicizia.

J: e quindi volevi allontanarmi,approfittando di Tommaso come scusa?

G: credo di sì...

Dentro di me avevo cercato di fare i conti con quel bacio il più tardi possibile,ma non importa quanto tu possa posticipare i problemi,alla fine non fanno altro che presentarsi e sempre più grandi. Mamma me lo ha fatto ammettere a voce alta,ma lo sapevo già da sola.

J: avremmo dovuto parlarne io e te e basta,come quando parliamo di tutto il resto.

G: lo so,ma avevo paura di cosa mi avresti potuto dire.

J: chiedimelo ora allora,se sono qui vuol dire che ci tengo no?

G: non penso di doverti dire molto... lo sai che non bacio una persona per cui non provo qualcosa.

J: quindi provi qualcosa per me?

Me lo chiede con una naturalezza che quasi mi fa sembrare che non gli interessi nulla. Mi limito ad annuire,senza dire una parola e lui invece di dire qualcosa,si mette a ridere. Cerca di trattenersi probabilmente per non farsi sentire dai miei ma mi da comunque fastidio.

G: non ridere!

J: scusa... - continua a ridere - non è per te.

G: allora piantala! Non avrei dovuto dirti niente!

J: aspetta... - cerca di riprendersi - rido per il fatto che non me lo volessi dire.

G: beh non c'è nulla da ridere Jacopo.

J: oh andiamo,non è una novità che proviamo qualcosa uno per l'altra: con tutto il tempo che passiamo insieme è normale.

Non è una novità? È normale? Rimango a fissarlo per un paio di secondi senza dire una parola. Perché non mi ha fatto presente la cosa allora se era tutto così palese? Non capisco proprio cosa abbia in quella testa a volte.

G: scusa ma tu da quando provi qualcosa?

J: da quando lo provi tu.

G: e cioè?

J: dai Gaia. - mi sorride - Ci siamo piaciuti fin dal primo momento.

G: ma...

J: non provare a negarlo. Avresti potuto non prendermi come compagno,ma l'hai fatto e sappiamo entrambi il perché.

Anche in questo caso ha pienamente ragione perché il modo in cui ci siamo conosciuti è stato molto particolare. L'avevo trovato insopportabile,ma in fondo in fondo qualcosa di lui mi aveva convinta a tal punto di accettare. Non che ora non mi faccia mai venire voglia di strozzarlo quando fa il vanitoso in questo modo.

G: ma allora perché non me lo hai detto?

J: e cosa dovevo dire? Non sapevo se fosse reciproca la cosa,non volevo fare la figura dello scemo.

G: per questo non ti è mai piaciuto Tommaso...

J: a parte che non è mai piaciuto nemmeno a te,ma no: lo dicevo davvero per il tuo bene. Se lui ti rende felice,a me fa solo che piacere.

Personalmente mi reputo una ragazza molto sveglia,anche dal punto di vista dei sentimenti e so cavarmela anche se ho iniziato solo da poco ad occuparmene. Rimango però stupita su quante cose banali non ho mai preso in considerazione.

G: come fai a sapere che non mi piace?

J: non è così? Basta dirmelo.

G: ok... non mi piace molto,ma pensavo che conoscendolo...

J: io non sono qui a chiederti nulla Gaia.

G: e perché sei qui allora?

J: perché senza di te non posso starci,anche solo come amica. Fai quello che vuoi con Tommaso,ma non allontanarmi.

Mi guarda negli occhi molto sicuro,tanto da mettermi quasi in soggezione. Lui ha,se pur poca,sicuramente più esperienza di me in queste faccende. Prima di conoscere lui e Tommaso avevo avuto un "fidanzatino",ma nulla di serio perché ancora ero piccola,al massimo gli davo un bacio sulla guancia. Passare da questo ad avere due ragazzi interessati a me,è un bel passo in avanti.

P. S.
Volevo augurare a tutti voi un sereno Nate, sperando che possiate passarlo con le vostre famiglie. Vi ringrazio per aver continuato a leggere i miei capitoli in questo anno in cui ho pubblicato meno frequentemente. Mi scuso per questo ma purtroppo da quando convivo con il mio ragazzo, la giornata sembra avere meno di 24 ore. Sono molto impegnata ma certo sempre di pubblicare appena posso. Buone feste ragazzi 😘 Vi ricordo che potete scrivermi in privato per qualsiasi cosa. Un bacio 😘
BUON NATALE A TUTTI ❤️

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora