Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10

Capitolo 1823

T: si dia il caso che questo vecchietto,sia quello che ti prende ogni volta senza farti cadere.

G: beh sei un vecchietto in gamba.

J: dovrei iniziare a non esserlo,piattola non riconoscente.

G: non te la sarai presa? Guarda che scherzo.

J: scherzando si dice la verità,ma... se proprio vuoi che mi passi...

Si indica le labbra con l'indice,sporgendole leggermente verso il fuori nella mia direzione. Non mi piace che prenda l'abitudine di baciarmi così spesso,non so il perché: forse perché non ci siamo ancora dati una definizione. Tuttavia sono umana e davanti ho la persona a cui tengo di più,quindi senza nemmeno fermarci gli rubo un veloce bacio. Quando mi allontano,lo vedo sorridere con la coda dell'occhio.

G: allora sei ancora arrabbiato?

J: beh... non é che sia stato un bacio come si deve eh.

G: come scusa?

J: sei andata via subito. - mi guarda divertito - Non mi sono accorto di niente.

G: sei una spina nel fianco quando fai così.

J: davvero? Ora sei tu l'arrabbiata?

Non lo guardo nemmeno perché non voglio dargliela vinta: sa benissimo di avere un certo "potere" su di me. Continuo a guardare avanti e camminare,ma dopo pochi secondi mi sento prendere il polso. In una frazione di secondo mi ritrovo premuta contro il suo corpo e le nostra labbra unite ancora una volta. Questo bacio è decisamente più "deciso" di quei pochi che ci siamo scambiati,compreso il primo. Sinceramente ho persino un po' di timore perché non ho mai dato un vero e proprio bacio,ma solo "a stampo". Non mi tiro di certo indietro,ma appena il bacio sembra arrivare ad evolversi nella fase successiva,Jacopo allontana le sue labbra. Ci guardiamo negli occhi e lui mi tiene ancora vicina a lui: come vorrei sapere quello che sta pensando.

G: perché ti sei fermato?

J: un vero e proprio bacio deve essere speciale.

G: beh grazie.

J: figurati: faccio lo stupido,ma su certe cose sono serio.

Gli lascio un leggero bacio sulla guancia prima di allontanarmi da lui e dalla sua presa. Scherziamo tanto e ci prendiamo in giro sempre,ma so benissimo che Jacopo è un bravo ragazzo e apprezzo quando pensa a me in questo modo. Ci scambiamo un piccolo sorriso e riprendiamo a camminare: ormai siamo a pochi passi e si intravede già il parco.

J: stai tranquilla mi raccomando. Io sono sempre ad un passo da te.

G: grazie.

J: respira. - mi indica il parco - Ci siamo.

Davanti a noi,proprio vicino all'ingresso del parco riesco a vedere Tommaso: lui non ci ha ancora visti e sembra abbastanza sereno. Non so per quanto durerà però. Lascio da parte ogni esitazione e vado dritta verso di lui,notando che Jacopo rallenta il passo rimanendo di poco dietro di me. Sorrido quando Tommaso mi vede,ma subito noto che sposta lo sguardo su Jacopo guardandomi confuso.

T: ehy... come mai lui è qui? Pensavo saremmo stati un po' insieme.

G: mi ha accompagnata. Ti hi detto che volevo parlarti.

T: ti ho detto che ho capito per la storia del bacio,non serve parlarne ancora.

Lancia un'occhiataccia a Jacopo,ritornando poi a dare la sua attenzione a me. Nel weekend ci eravamo scritti e lui si era anche scusato per essersi arrabbiato,ma quel bacio lo aveva infastidito parecchio. Ho cercato di rimanere il più distaccata possibile,dicendogli che non avrei comunque potuto rinunciare alla nostra amicizia e lui aveva accettato,anche se sicuramente a malincuore.

G: io non credo che tra di noi possa funzionare Tommy.

T: perché? Non abbiamo mai nemmeno provato,non puoi saperlo.

G: lo so invece perché non ci capiamo... non siamo compatibili.

T: non hai nemmeno provato a farlo però: perché pensi ti abbia chiesto di lasciarlo da parte?

Con il braccio lo indica,associandoci come sempre il suo tono infastidito come se lo irritasse soltanto condividerci l'aria. Mi giro per guardare Jacopo,ma lui abbassa solo lo sguardo e lo apprezzo: gli avevo chiesto di non reagire alle provocazioni,lasciando fare a me.

G: lui non c'entra Tommy,non è mai c'entrato. Ormai è un po' che ci vediamo e ci sentiamo,ma cosa sappiamo l'uno dell'altra?

T: però vedi che non fai che confermare il mio pensiero? Come possiamo conoscerci se la tua priorità è sempre lui?

G: non è importante il tempo,lo capisci? Se ti piacessi davvero certe cose di me le sapresti a prescindere.

T: non sarà per quella storia del colore preferito? Come facevo a saperlo se non me lo dici?

Per Tommaso è sempre tutto semplice e lo capisco perché è un ragazzo,ma io vedo le cose in un altro modo. Ci ho messo un po' per capirlo,ma se una persona tiene a te queste cose le vede e le capisce senza bisogno di parlarne. Jacopo sa molte cose di me e la maggior parte non gliele ho mai dette direttamente.

G: certe cose si capiscono e basta.

T: scommetto che se passassimo insieme il tempo che passi con lui saprei tutto di te.

G: per questo dico che non ci capiamo: non sappiamo nulla uno dell'altra e intendo di noi stessi,non quello che ci piace fare.

T: non è così, perché tu sai queste cose di me.

G: ovvio che le so: adori parlare di te stesso.

Quando passavamo del tempo insieme,anche a scuola,lui parlava sempre: il ché sarebbe perfetto,se non fosse che il protagonista dei discorsi era sempre lui. Non ne faccio una questione di stile di vita,perché anche io provengo da una famiglia benestante e che mi ha "viziata" sotto certi aspetti. C'è una cosa però che mi ha insegnato la mia famiglia: l'umiltà e l'importanza di ascoltare gli altri.

T: riconosco di essere un po' vanitoso,è vero. Tu però dovresti capirmi.

G: vedi che non mi conosci? Io non sono così: mi piace essere una persona come le altre.

T: quindi vuoi che non ci sentiamo più?

G: mi dispiace. - lo guardo dispiaciuta - Ci ho provato,ma non ci incastriamo proprio.

T: ho sempre apprezzato la persona chiara e trasparente che sei,ma ti sei rivelata una vera bugiarda!

Io gli ho appena detto tutto con il cuore in mano,davvero dispiaciuta,perché ero stata la prima a credere che lui non fosse davvero così superficiale. Vederlo ora guardarmi così e parlarmi con questo tono mi ferisce,e non poco.