Capitolo 1792

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V: dai... smettila.

A: non tenermi il muso: sai che stavo scherzando prima.

V: lo so,è che sono nervosa. Lo sai che è importante per me.

A: sì,ma devi dargli anche l'importanza che ha. Alla fine sappiamo entrambi che gli piacerai.

V: io sono sicura del contrario invece.

Lo dice con un tono molto delicato e un'espressione quasi rassegnata. Virginia è una ragazza bellissima,ma questo non è bastato a darle fiducia in se stessa: ha un'autostima molto bassa che la porta a sentirsi inadeguata per ogni occasione.

A: amore ti adoreranno.

V: quando gli hai detto di me,non erano proprio entusiasti.

A: non è vero... è che si preoccupano per me.

V: beh pensano già che io ti voglia prendere in giro.

A: non è così fidati. Vogliono solo che io sia sicuro e lo sono,quindi saranno contenti.

Avevo detto ai miei di Virginia un paio di giorni dopo che ci siamo fidanzati,erano i primi giorni di febbraio. Era stata mamma quella che aveva storto il naso inizialmente,ma soltanto perché avrebbe preferito che glielo dicessi prima. Non è che non avevo voluto farlo,ma volevo appunto essere sicuro che fosse qualcosa di serio prima di azzardare. Tra i due,mamma era quella meno convinta,non perché avesse qualcosa contro Virginia a prescindere,ma visto come ero uscito dal mio matrimonio,voleva soltanto che fossi felice.

V: ma se non dovessi piacergli?

A: non sarà così,te l'ho appena detto.

V: ma se lo fosse?

A: se lo fosse,amen. Continueremo a stare insieme e aspetteremo che gli passi.

V: ho paura Alex.... ho paura che questo non sia il vestito giusto,che queste scarpe non vadano bene,che i capelli non stiano bene.

Virginia è più piccola di me,ha 25 anni e normalmente questa differenza di età non la sentiamo affatto,perché lei è una ragazza davvero matura e brillante. Il problema è quando l'insicurezza che ha in se stessa prende il sopravvento.

A: allora decido io.

V: tu?! Ma... non per offenderti...

A: sono un uomo e so come piaceresti a papà,inoltre conosco i gusti di mamma. Almeno così vai tranquilla.

V: ok... ma nulla di troppo corto.

A: tranquilla,fidati di me.

Il vestito che ha indosso adesso è davvero bello,ma non è un vestito che si metterebbe lei normalmente. 

E' nero e con molte trasparenze,assolutamente diverso dalla sua personalità: nonostante sia bellissima,non ha un atteggiamento da femme fatale

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E' nero e con molte trasparenze,assolutamente diverso dalla sua personalità: nonostante sia bellissima,non ha un atteggiamento da femme fatale. La faccio alzare e vado a cercare nel mio armadio,tra le sue cose che ormai sono qui da un po'. Trovo subito quello che penso sia giusto per l'occasione,così lo prendo e glielo mostro.

V: questo?

A: sì,è perfetto.

V: ma non va bene Alex... è troppo normale. Non andiamo a passeggiare al parco,andiamo a pranzo dai tuoi genitori nel giorno del loro anniversario.

A: ti dico che va bene invece.

V: ma...

A: amore fidati. - la guardo sorridendo - E tieni quelle scarpe.

Indico la scarpa alta chiara che ha al piede destro,quella leggermente più bassa però. In realtà non sto ragionando secondo i gusti di mamma e papà,ma soltanto secondo la personalità di Virginia. Lei è una ragazza molto semplice e per niente appariscente. Il vestito che ha indosso è veramente bello,ma non riflette per niente quello che è lei. Mi guarda ancora poco convinta,ma inizia a togliersi il vestito per indossare poi quello che le ho consigliato io. Si va a guardare allo specchio e finalmente vedo la mia Virginia. E' un po' più lungo di quello di prima perchè arriva poco sopra al ginocchio,bianco,senza scollature e smanicato. Bellissimo nella sua semplicità. La vedo sistemarsi la gonna del vestito,ma poi mi sorride attraverso lo specchio.

 La vedo sistemarsi la gonna del vestito,ma poi mi sorride attraverso lo specchio

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A: allora?

V: non è male in effetti...

A: è perfetto perché è quello che anche tu avresti voluto mettere.

Non mi dice nulla,ma dalla sua espressione capisco che ho centrato nel segno: avrebbe fatto di tutto pur di piacere,ma la cosa migliore è essere sempre se stessi a prescindere da tutto e con questo abito era proprio lei.

V: due minuti e arrivo.

A: ok,ti aspetto in macchina allora.

Le do un leggero bacio sulla guancia ed esco dalla camera,prendendo poi le mie cose. Scendo e vado a tirare fuori la macchina dal box: casa mia è un grande edificio con tantissimi appartamenti,ma le macchine le teniamo tutte nel parcheggio sotterraneo,dove ogni proprietario ha anche un garage. Vado a mettermi davanti all'ingresso del palazzo e dopo circa cinque minuti,vedo Virginia uscire. La sua semplicità sta anche in questo perché non ha l'abitudine di truccarsi molto,visto che è già bellissima. Appena sale in macchina parto perché,anche se siamo in perfetto orario,non si può mai sapere a Roma. Vedo che si guarda nello specchietto,tirando fuori dalla borsetta il suo burrocacao e mettendone poi un velo sulle labbra.

A: sei bellissima,non preoccuparti.

V: dici che dovevo truccarmi di più?

A: ma ti ho appena detto che sei favolosa.

V: lo so,ma....

A: ma niente. Chiudiamo il discorso dai,andrà benissimo.

V: Tobie ha detto che non ho tutti i torti ad essere preoccupata.

Me lo dice con un tocco di convinzione come se il fatto che glielo abbia detto Tobie,lo giustifichi ancora di più. In realtà mi da solo una ragione in più per dirgliene quattro la prossima volta che lo vedo. Lei sapeva tutto del mio lavoro,anche perché le era stato chiesto di non dire nulla per il fatto che lavorava proprio nell'ospedale a cui ci rivolgevamo sempre. Questo era stato un motivo in più che ci aveva portato a stare bene fin da subito: non c'erano scheletri nell'armadio di nessuno.

A: l'unica che può starti un po' addosso è mamma.

V: eh come è naturale,ma tuo padre seguirà tua madre.

A: affatto.

V: ma se sono insieme da oltre 30 anni un motivo ci sarà.

A: sì,ma non l'accondiscendenza. Mamma e papà hanno due teste diverse e spesso si oppongono.

Mamma e papà erano sempre stati estremamente legati dai sentimenti che provavano,ma da che mi ricordo non erano quel tipo di persone che per forza dovevano avere lo stesso punto di vista. Loro si amavano proprio per questo,anche se a volte si divertivano anche a far cambiare uno l'idea dell'altra.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora