Capitolo 13

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Dopo l'accaduto di avantieri non sono tornata al club, avevo bisogno di metabolizzare e assorbire tutte le cose scoperte sul passato si di Aiden ma in gran parte anche di Cairo, in più Milton è rimasto a casa e non voglio dare nell'occhio, non voglio che scopra chi frequento o dove vado. Sto cercando di prendere in mano la mia vita e non voglio che s'intrometta come fa sempre.

Sono preoccupata per Aiden però, non ha risposto alle mie chiamate e tanto meno ai miei messaggi, forse si è pentito di avermi confessato un cosa tanto intima, la parte ansiosa di me però continua a ripetermi che potrebbe essere successo qualcosa, è con questa convinzione che decido di andare al club, non sapendo neanche con certezza che sia lì, non sono neanche le quattro del pomeriggio quando parcheggio davanti al club.

Visto di giorno il Bronx non è terribilmente terrificante come lo è la notte, certo, non è comunque il tipo di ambiente alla quale sono abituata, però mi sto ambientando piuttosto bene.

Entro e la prima cosa che noto è una leggera musica, alcune delle ragazze che provano dei passi, Ambrose seduto al bancone, Eulalia seduta accanto a Wolf, Bobo che beve non so cosa, poi i miei occhi si posano su Aiden che sta parlando con una ragazza, si, ha i capelli rossi tinti. Un sospiro di sollievo lascia le mie labbra quando finalmente vedo con i miei occhi che sta bene, cambio completamente espressione però quando porto lo sguardo su suo fratello.

Non mi aspettavo niente di diverso da ciò che sto vedendo in realtà, Goldy gli sta seduta a cavalcioni, lui ha le sue mani strette attorno al sedere di lei e un espressione compiaciuta stampata in faccia. So dal primo momento che ciò che è successo con me non avrebbe cambiato le cose, anche perché nessuno dei due è interessato ad avere una relazione, non mi aspettavo che smettesse di andare con Goldy o le altre, vederlo dal vivo però è tutta un'altra cosa, perché per quanto sia ostinata a godermi il momento, una parte di me non riesce a donare il suo corpo o le sue esperienza intime a qualcuno senza legarsi a esso in qualche modo.

«Avie, che ci fai qui?» la voce di Aiden fa voltare i pochi presenti nella mia direzione, forse ho fatto un errore a venire qui da sola, senza mia sorella o Kenny, però volevo assicurarmi di persona del fatto che Speedy stesse meglio e anche se in cuor mio cerco di negarlo, vale lo stesso per Cairo.

Quanto sono stupida?

«Passavo da queste parti e sono venuta a salutarti.» mento spudoratamente quando si avvicina a me e sono sicura del fatto che se ne sia accorto anche lui.

«Abiti dall'altra parte della città Avie.» puntualizza infatti e sono sicura che le mie guance siano diventate rosse adesso.

Odio quando succede.

«Non mi vuoi qui per caso?» gli chiedo sulla difensiva guadagnandomi uno sguardo divertito e anche leggermente incuriosito.

«Il contrario, solo che mi stai mentendo e non capisco perché.»

«Ero preoccupata per te.» ammetto ad alta voce sentendomi leggermente in imbarazzo, Aiden mi guarda sconcertato per qualche secondo, poi mi sorride.

«Ma quanto sei carina quando ti imbarazzi?» mi scompiglia i capelli e la cosa mi fa arrossire ancora di più, dannata timidezza.

«La smetti?» borbotto non riuscendo però a trattenere un sorriso, «Bene, ora che ho visto che sei sano e salvo posso andare.»

«Hey Ava!» mi volto verso la persona che ha letteralmente urlato il saluto, ovvero Eulalia.

«Ciao Lali.» ricambio il saluto facendole un sorriso e un cenno come la mano, si, come uno stupido Teletubbies.

«Vieni, resta un po'.» Aiden mi mette una mano dietro la spalla e non aspetta neanche che accetti, mi trascina letteralmente dai suoi amici.

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