Capitolo 37

27.2K 978 1K
                                    

Non sono molte le cose che temo nella mia vita, una delle poche però è sicuramente la mia migliore amica quando dice di avere in mente qualcosa di geniale, anzi più precisamente per citare le sue parole "un'idea stratosferica, geniale e originale", quando si tratta di lei però l'originalità si trasforma in una catastrofe naturale assicurata.

Per chi non la conosce bene quanto la conosco io, a volte Kenny può sembrare troppo. Troppo esuberante, troppo chiacchierona, troppo disinibita, troppo vivace, troppo tutto. Trova sempre il modo di attirare gli sguardi su di se, perciò uscire con lei, essere sua amica è un'avventura continua. Di persone sincere e leali come lei però nella vita ce ne sono poche.

«Alleluia, ce l'hai fatta finalmente, pensavo ti avessero rapita.» il ciclone McKenna si abbatte su di me e per poco non mi travolge, letteralmente, quando entro nel club.

«Non ci sono ancora arrivata al teletrasporto Kenny, purtroppo sono rimasta al traffico infernale e l'attesa in coda.»

Il traffico non mi dispiace in realtà, tranne quando mi fa ritardare ad appuntamenti importanti, per il resto lo trovo rilassante al contrario di quasi tutto il resto della popolazione mondiale.

«Non puoi neanche minimamente o lontanamente immaginare la meraviglia che ho organizzato.» il suo sguardo è acceso da una strana euforia che conosco come se fosse mia, il suo sorriso enorme mi fa capire che c'è da preoccuparsi.

Quando crede che sia una meraviglia in realtà il più delle volte è tutto il contrario. Conta l'entusiasmo però e lei ce l'ha di sicuro, tanto quanto ha l'abilità di cacciarsi in situazioni caotiche continuamente.

«Preferirei continuare a restarne all'oscuro conoscendoti.» anche perché il più delle volte mi ritrovo ad aiutarla a mettere in atto queste idee meravigliose.

«Tara ha collaborato, perciò non sono l'unica colpevole.»

Di male in peggio.

Se l'originalità di Kenny si trasforma in catastrofe, unita a quella di mia sorella diventa la fine del mondo, una vera però, non come le numerose predette dai Maya.

«Kenny, la cosa non mi tranquillizza per niente.»

Anzi, se è possibile mi preoccupa ancora di più, soprattutto il fatto che la cosa che ha in mente sia stata organizzata al club.

«Per il momento puoi respirare e stare tranquilla sorellina.» mia sorella non l'avevo sentita neanche arrivare dal momento in cui ho iniziato a pensare alle mille cose che potrebbero aver organizzato.

«Verso che ora devo iniziare a preoccuparmi?» chiedo con sarcasmo, sotto sotto non scherzo però e so già che in realtà non dovrei proprio smettere di preoccuparmi, neanche per un secondo.

«Preoccuparti per cosa?» le nostre tre teste si girano in contemporanea nella direzione dalla quale proviene la voce di Aiden.

Se ne sta in piedi dietro di noi, la birra stretta nella mano coperta di tatuaggi, le dita piene di anelli, la sua solita espressione curiosa e la postura dritta.
Una delle cose che ho notato degli uomini del club è che sembrano tutti così sicuri di se stessi, si nota dalla postura, lo sguardo, l'atteggiamento.

«La vita in generale, sai che la nostra Avie si preoccupa un po' per tutto.» la mia migliore amica risponde al posto mio con un sorrisetto nervoso, i suoi occhi invece sono puntati nei miei, mi sta gridando di star zitta e non dire nulla della cosa che ha in mente.

Come se sapessi davvero cos'è che ha in mente.

«Di che si preoccupa Ava?» ed ecco che s'intromette nel discorso anche Dion, ha i capelli scuri scompigliati e gli occhi lucidi, penso abbia bevuto un po' troppo.

CAIRODove le storie prendono vita. Scoprilo ora