Capitolo 35

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Ambrose ha organizzato una cena a casa sua alla quale io avrei voluto partecipare, avendo già un impegno con Billy però alla quale avevo promesso di tenere un po' di compagnia, ho deciso di raggiungerli un po' più tardi.

«Pensavo non venissi più, ero quasi sul punto di stappare una bottiglia.» dice Brose non appena mi vede arrivare, si perché non la cena non era in casa ma in giardino, hanno approfittato del fatto che non fa tanto freddo.

«Va a quel paese Brose.» gli rispondo senza giri di parole, «Buonasera a tutti.» dico riferita a tutti gli altri già seduti.

Ci sono tutti, compresi Spike, Bobo, Dion, Farrah, Minerva e Goldy.

«Vai a quel paese se non lo sapessi, dato che sei nato nelle caverne, è un modo fine che ha la mia dolce Avie per dirti di andare a farti fottere o a fanculo se preferisci.» il mio traduttore personale ovvero Aiden, come sempre ci tiene a trasformare le mie parole in parolacce.

È in mezzo a lui e Kenny che vado subito a sedermi, ignoro lo sguardo di Phoenix con la quale non ho più parlato dopo la storia delle mutandine.

In men che non si dica sono assorta da mille conversazioni con ognuno di loro, ridiamo, scherziamo e mi sento davvero a mio agio.

Ad un certo punto con Aiden iniziamo a tramare lo scherzo tanto atteso per Ambrose ma anche per Bobo, non dimentico che lui mi ha tenuta ferma.

«Non ci provate neanche a farmi uno dei vostri scherzi del cazzo in casa mia, vi seppellisco in giardino.» sia io che Aiden tacciamo nello stesso istante ed è sempre contemporaneamente che voltiamo le nostre teste per guardarlo, «Siete inquietanti, cazzo.» lo dice per la nostra sincronizzazione ovviamente, il che fa ridere me e Aiden.

«Se proprio vuoi saperlo stavamo parlando di come curi bene le piante.» gli rispondo con aria innocente, anche se so benissimo che non crederà alle mie parole.

Diciamo che da quando mi ha bagnato il vestito al club sta ancora aspettando la mia vendetta, che arriverà, eccome se arriverà, sta solo tardando un po'.

D'altronde com'è che si dice? La vendetta è un piatto che va servito freddo.

«Ha il pollice verde il coglione.» Aiden mi tiene il gioco, Dion ride alla battuta sul fratello.

«Siete due schizzati, non vi credo manco se mi pagano.» come ho già detto, ormai conosco bene i miei polli.

«Dico davvero, sono tutti molto belli, soprattutto quello, com'è che si chiama?» chiedo indicando un alberello a caso e della quale in realtà non mi interessa poi molto.

«Albero di banano?» tira a indovinare Aiden sghignazzando, perché lo sta prendendo in giro, «A me sembra abbia la forma del cazzo, proprio come la sua testa.»

«A fine serata ci arrivi con la testa aperta in due, bastardo.» Brose lancia a Speedy una forchetta che prontamente scansa facendogli il dito medio.

«Ti spacco il naso prima del dolce, fighetta secca.» ribatte il mio migliore amico facendo ridere tutti, me compresa.

«Doveva essere una tranquilla cena in giardino, ma di tranquillo con voi non c'è mai niente.» la mia migliore amica indica Brose e Aiden ma alla fine anche me.

Me, ci rendiamo conto?

«È lui che ci accusa di tramare alle sue spalle.» mi difendo subito, fingendomi offesa.

«Sospetto anche di te, perciò è inutile che parli.» le dice Brose, mettendosi proprio in piedi in mezzo alle nostre sedie, ovvero mia e di McKenna.

«Amore, credi che io possa tramare contro di te?» si indica mettendo il broncio in modo buffo, mia sorella fa il gesto con la mano di un naso che si allunga tipo quello di Pinocchio.

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