Capitolo 15

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Questa sera sono andata al club perché le ragazze me l'hanno chiesto gentilmente, l'altro giorno alla fine non hanno più fatto la coreografia che ho contribuito a creare, perciò dato che la faranno stasera per la prima volta, volevano che ci fossi.

Sono state convincenti ed eccomi qui, sono andate davvero molto bene e dopo essersi esibite sono scese per un abbraccio di gruppo che mi ha fatto ridere, fortunatamente Goldy non era compresa nell'abbraccio.

Non so com'è successo che sono rimasta sola con Cairo al mio fianco, per tutta la sera non mi ha rivolto la parola, a stento mi guardava ed io ho capito che è per via del discorso di ieri.

La mia verginità è come un repellente per lui.

Il fatto che non mi calcoli minimamente mi infastidisce più di quanto sia disposta ad ammettere.

«Vuoi una foto faccia d'angelo?» queste sono le prime parole che mi rivolge da quando sono qui, lo guardo non capendo cosa voglia dire, «Perché mi guardi e sorridi?» non mi ero accorta di aver fissato lo sguardo su di lui presa com'ero dai miei pensieri.

«Perché stavo pensando al fatto che mi è bastato dirti che sono vergine per farti scappare a gambe levate, cuor di leone.» si, lo sto prendendo in giro e si, lo sto anche un po' sfidando.

Insomma, io gli ho dato carta bianca e lui si comporta da coglione, qualcosa dovrò pur farla.

«Che cazzo stai dicendo?» adesso ho la sua completa attenzione, forse per via del soprannome che gli ho affibbiato.

«Ti ho detto di essere vergine e hai iniziato ad evitarmi come se ti avessi detto di avere la peste bubbonica.» rispondo sarcastica, anche se più che divertita sono incazzata.

«Non ti sto evitando faccia d'angelo, solo che non ci credo alla storia che vuoi solo scopare ed io non voglio ragazzine appiccicose intorno dopo averci scopato.» resto un po' male alle sue parole e mi sembra anche logico, però apprezzo il fatto che almeno è sincero.

«E questo lo pensi perché? Perché sono una donna e devo per forza innamorarmi o farmi dei film mentali prima di concedermi a qualcuno o dopo essermi concessa?» il mio tono arrabbiato non gli sfugge però neanche lo scompone, continua a tenere la birra in mano e lo sguardo su di me.

«No, perché sei vergine.» risponde schietto facendomi alzare gli occhi al cielo.

Non credevo fosse un problema enorme, va bene che potrebbe pensare che essendo vergine dia più peso alle cose che faccio o che potrebbero succedere fra di noi, però non dovrebbe darlo per scontato.

«Va bene lo ammetto, Phoenix sono perdutamente innamorata di te!» rispondo con scherno, «Senti, forse sei abituato a donne che ti pregano per andare a letto con loro, io non faccio parte di quella categoria. Ti ho già dato campo libero, se non vuoi cogliere l'attimo allora -» mi zittisco però quando sbatte la birra sul tavolo e si alza, è infastidito dal mio prendermi gioco di lui.

«Cazzo, non sai in che guaio ti stai cacciando faccia d'angelo.» dice, «Vieni con me.» poi mi tende la mano che io in preda al coraggio o alla stupidità, accetto.

La mia mano è intrappolata nella sua, non che mi dispiaccia, anzi, fino a qualche minuto fa mi sarebbe bastato anche solo che mi sfiorasse.
Riconosco le scale che percorriamo e so esattamente dove portano, alle camere. Entriamo nella prima camera che ci capita a tiro, sono in imbarazzo perciò non so come comportarmi, mi guardo intorno mentre intanto lui alle mie spalle chiude la porta a chiave, lo deduco dal rumore.

«Oh emh, bel posto.»

Davvero Avalyne? Bel posto? È l'unica cosa che ti viene in mente di dire?

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