Sapevo che prima o poi avrei dovuto passare del tempo da solo con mio figlio, non mi aspettavo però che quel giorno sarebbe arrivato tanto presto. Pensavo che Avalyne avrebbe fatto passare un po' di tempo.
A quanto pare però, non ha intenzione di far passare altro tempo, anzi, credo che stia continuando a mettermi alla prova, soprattutto con Caiden.
Vuole assicurarsi che non me la darò a gambe alla prima occasione, la cosa mi fa incazzare perché pensavo di averglielo dimostrato ormai che non andrò da nessuna parte. Però sto cercando di comportarmi bene, quindi sto zitto e le dimostro con i fatti che ci sono.
Perciò mi presento puntale fuori quella che per ora è casa sua, stavolta non mi comporto come un ragazzino sfigato di quattordici anni pronto a farsela nei boxer. Mi dimostro piuttosto tranquillo anche se in realtà sono nervoso.
«Hai cambiato auto?» mi chiede accigliata. Io le sto davanti e l'unica cosa che riesce a guardare è l'auto nera dietro di me, come se avesse importanza.
È così che si saluta adesso? Dov'è finita la sua fissa con le buone maniere?
«L'ho presa in prestito.» rispondo. Seccato, mi sposto di lato per coprirle la visuale, perché sta parlando con me, è me che deve guardare. Non l'auto.
«E il proprietario lo sa?» adesso i suoi occhi sono su di me, incrocia le braccia sotto al seno e inclina la testa di lato. Riesco ad intravedere gli angoli della sua bocca sollevarsi appena.
Reprimo l'istinto primitivo che mi spingerebbe a metterle una mano dietro alla nuca per attirarla a me così da poterle divorarle la bocca senza problemi.
Infilo le mani nelle tasche e metto a dormire la bestia che c'è in me.
«Vedo che ti sei svegliata con uno spiccato senso dell'umorismo oggi.» le faccio presente e ancora una volta gli angoli della sua bocca si sollevano in un sorriso appena accennato.
Poi però si acciglia un'altra volta e riporta lo sguardo sulla macchina, dopodiché torna a guardare me.
«Dov'è la tua?» indaga, mi guarda con quegli occhioni azzurri che se fossi uno di quei damerini con cui se la faceva prima direi che hanno il cielo dentro.
Ma non lo sono e l'unica cosa che posso dire a riguardo è che i suoi occhi sono in grado di leggermi dentro in qualunque circostanza come mai nessuno è riuscito a fare prima, ed io riesco a vederci il mondo dentro. Il suo.
Si mordicchia in modo nervoso il labbro inferiore ed io stringo le mani nascoste nelle tasche in due pugni, per impedirmi di passarci le dita sopra e sottrarlo quindi alla presa dei suoi denti per sostituirli con i miei.
«L'ho distrutta due anni e qualche mese fa.» decido di essere sincero, perché mentirle non aiuterebbe. La curiosità nei suoi occhi lascia spazio alla preoccupazione. «Ho avuto un incidente.»
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CAIRO
RomanceIL LIBRO È DIVISO IN DUE PARTI ENTRAMBE PRESENTI QUI DENTRO. La sua vita è noiosa, è un dato di fatto, Avalyne Graves lo sa per certo. Non vive come una semplice ragazza di vent'anni, essere la figliastra del giudice Kostner, uno degli uomini più...