Mi guardo intorno per la quinta volta nell'arco di tre minuti. Sono in auto, ferma ad un lato della carreggiata e guardo fuori dal finestrino. La neve cade incessante e io mi sto annoiando terribilmente.
Ho chiamato Aiden più di quindici minuti fa perché mi si è bucata una ruota mentre percorrevo la strada per tornare a casa e di lui ancora non c'è traccia all'orizzonte. Non posso richiamarlo, perché incosciente com'è, risponderebbe pur essendo alla guida.
Fortunatamente ho lasciato Caiden a casa insieme a Phoenix, altrimenti sarebbe stato un bel problema se insieme a me, qui, fosse rimasto bloccato anche lui.
Quando finalmente un auto accosta dietro alla mia, aggiusto il cappello di lana sulla testa ed esco.
«Tu non sei Aiden» dico, quando mi ritrovo davanti Phoenix. Ha i capelli arruffati e lo sguardo serio, che porta subito sulla ruota che a occhio e croce, è completamente andata.
«Siamo alquanto perspicaci oggi» risponde, sembra arrabbiato o nervoso, non saprei dirlo con precisione. In ogni caso però non sarebbe una novità, lui lo sembra sempre.
«Dov'è Caiden?» chiedo, dato che non vedo nostro figlio nell'auto con cui è venuto. Da una parte sono sollevata, il tempo non è dei migliori e portarlo qui non sarebbe stata una buona idea.
«A casa con Aiden» risponde e non riesco a capire se questa cosa mi tranquillizza o mi preoccupa maggiormente. Decido però di dare il beneficio del dubbio al mio migliore amico.
O non te lo perdonerebbe mai, aggiunge la mia vocina interiore.
Ed è proprio così, starebbe tutto il tempo a dirmi cose tipo: "L'hai lasciato con Brose, cioè Brose... Ti rendi conto? Come puoi fidarti di lui e non di me?". Diventerebbe insopportabile e ripetitivo.
«Stavolta di chi è?» domando e indico con un dito l'auto con cui è venuto, dato che è completamente diversa da quella dell'altra volta.
«È mia» risponde secco, mentre fa il giro per controllare anche le altre tre ruote. Intatte.
«E quando l'hai presa?» chiedo, stupita e curiosa. Non sapevo che avesse comprato un auto, né tanto meno che stesse pensando di farlo.
Non che debba tenermi informata su ciò che fa o ciò che compra, comunque, dopotutto sono affari suoi.
«Da poco» risponde. «Non posso portare Caiden con la moto d'inverno e mi sono rotto il cazzo di farmi prestare la macchina, quindi ne ho comprata una» aggiunge, come se fosse piuttosto ovvio e fossi una stupida a non averci pensato da sola.
Mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo e annuisco, perché il ragionamento ha senso.
«Io aspettavo Aiden, ti ha mandato lui?» chiedo, mentre mi stringo nel cappotto perché il freddo sta iniziando a penetrarmi nelle ossa. Spero solo di non ammalarmi.
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CAIRO
RomanceIL LIBRO È DIVISO IN DUE PARTI ENTRAMBE PRESENTI QUI DENTRO. La sua vita è noiosa, è un dato di fatto, Avalyne Graves lo sa per certo. Non vive come una semplice ragazza di vent'anni, essere la figliastra del giudice Kostner, uno degli uomini più...