Capitolo 38

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Qualche mese fa non avrei mai pensato di poter anche solo immaginare di rifiutare la richiesta di Milton sull'andare ad una cena di beneficenza organizzata da uno dei suoi tanti amici, che poi in realtà non sono neanche davvero amici. È quello che ho fatto stasera però, perché la mia migliore amica ha bisogno di me ed io non ci ho pensato nemmeno su due minuti prima di mollare tutto e andare da lei, non sola però dato che Tara ha insistito per venire e non credo che le sue ragioni siano nobili quanto le mie.

«È la prima volta che quella megera pazza si innamora ed è la prima volta che si dispera per un litigio con un uomo al posto di andare in giro a cercarsene un altro, questa non me la perdo.»

Queste sono state le esatte parole pronunciate da mia sorella, per questo dico che la sua causa non è nobile quanto la mia, anche se so che è preoccupata e dispiaciuta per Kenny tanto quanto me. Abbiamo due modi completamente diversi di dimostrarlo però.

«Ti prego McKenna, se non la smetti di piangerti e piangerci addosso, giuro su Dio che sciolgo tutta la tua collezione d'intimo rosso nell'acido.» dice ad un certo punto mia sorella, dato che è tutta la giornata ovvero da quando siamo venute che Kenny se ne sta con un pigiamone a forma di dinosauro addosso, stesa sul suo divano circondato di porcherie che ha divorato, a piangere, piangere sul serio.

«Non eri atea?» le chiedo accigliata, lei fa un gesto della mano come per dire "non ha importanza".

Kenny in tutta risposta però si accoccola ancora di più su di me e mi abbraccia tornando a piagnucolare, io faccio del mio meglio per darle conforto e ricambio l'abbraccio, anche se in questa posizione mi si è addormentato il sedere e ora mi si stanno addorementando le braccia.

Detto molto sinceramente non pensavo neanche che Kenny fosse capace di piangere per cose che non siano: dolori mestruali, scene tragiche dei suoi film preferiti, accorgersi che alcuni dei completini delle sua collezione si sono rovinati per i troppi lavaggi in lavatrice e la perdita dei saldi nel suo negozio preferito.

«Alza quel culo flaccido da quel maledetto divano.» questa volta dalle labbra di mia sorella esce un vero e proprio strillo che fa sobbalzare Kenny.

«Non ho il culo flaccido!» strilla di rimando Kenny, tirando su col naso subito dopo.

«Accidenti sorella, non pensavo potessi arrivare a stare così male per una stupida lite con un uomo.» borbotta Tara, rubando qualche caramella da uno dei tanti pacchetti abbandonati sul tavolino, credo siano orsetti gommosi ma non ne sono sicura perché se li mette in bocca alla velocità della luce.

«Brose non è un uomo qualsiasi.» la mia migliore amica le punta il dito contro minacciosa, poi tira su col naso ancora una volta.

«Kenny, stando qui rintanata in casa non credo che tu possa arrivare a concludere molto, secondo me dovresti parlarci, capita di litigare sai?»

E io sono un'esperta in fatto di litigi, non faccio altro con Phoenix.

«Si ma non abbiamo mai litigato in questo modo e le sue parole mi hanno ferita molto.»

Non succede spesso che McKenna dia a qualcuno il potere di ferirla con le parole, quasi sempre è lei quella che attacca per prima e in genere i commenti della gente non la toccano minimamente, perciò il fatto che sia rimasta così male per via delle parole di Brose le da la consapevolezza di essersi innamorata come mai prima d'ora.

«Allora ce li hai davvero dei sentimenti, sono sbalordita.» le dice mia sorella con gli occhi spalancati, quasi come se avesse davanti a sé un alieno.

«Tara.» la riprendo perché di certo non ho voglia di trovarmi in mezzo a loro due che si prendono a capelli.

«Ok scusa, torniamo a fare le serie.»

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