Capitolo 14

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«C'è un cazzo di scorpione.» l'urlo stridulo di Aiden mi costringe a fare un salto e portarmi la mano al cuore che ha iniziato a battere veloce.

«Non possono esserci scorpioni qui.» gli faccio notare, ma l'espressione di terrore dipinta sul suo volto mi fa capire che teme davvero che ci siano.

«Ti dico che c'è, l'ho visto, vai avanti tu se non mi credi, col cazzo che ci vado io.» le sue parole mi fanno ridere tanto quanto la sua espressione terrorizzata, non mi trattengo e lui mi guarda malissimo.

«Un uomo grande e grosso come te che sfida ogni giorno la velocità con la sua moto, ha paura di un piccolo scorpione?» lo prendo in giro camminandogli davanti, per fortuna mi segue.

«Hai detto bene, grande e grosso non a prova di scorpioni.» sottolinea, guardandosi intorno come se stesse per essere attaccato da chissà che cosa.

«Temi altri piccoli animaletti che potrebbero sbucare fuori da un momento all'altro o questo è tutto?» non ce la faccio a non prenderlo in giro, me lo sta servendo su un piatto d'argento.

«Gli scarafaggi, se vedessi quelle merde sverrei subito.» risponde serio facendomi ridere forte, credo che si accorgeranno di me ancor prima di vedermi appunto per questo, «Non ridere Avie, sei una persona orribile.» mi da una spallata leggera che mi fa ridere ancora di più.

«Andiamo Speedy, ti proteggo io.» avvolgo il braccio intorno a suo per mettermi sottobraccio, quando ci riesco mi stringo a lui.

«Cairo deve baciarmi il culo per essere venuto fino a qui.» ed ecco che riprende a borbottare, stavolta non rido però anzi, tutt'altro.

«Non nominarlo.» perché se ripenso a quello che è successo ieri mi viene voglia di andargli a bucare tutte e due le ruote della moto.

«Oh andiamo, scopate e fatela finita.» adesso è lui quello che sfotte me facendomi imbronciare.

Come siamo finiti qui insieme? Per la mia assurda predisposizione a ficcarmi in situazioni pessime, come abbiamo potuto appurare fino a questo momento. Qualche ora fa me ne stavo bella tranquilla in biblioteca a studiare, poi quando Aiden mi ha chiamata per dirmi "vieni con me in un posto stasera? ti piacerà, tranquilla ci saranno anche tua sorella e McChicken", ho accettato perché pensavo fosse un posto tranquillo, tutto mi sarei aspettata tranne di ritrovarmi in una zona deserta per assistere a una gara di moto clandestina. Mi sembra di essere stata catapultata in qualche assurdo film. La mia stessa vita è diventata un dannato film drammatico a quanto pare.

«Stai pensando a te e mio fratello che scopate?» Aiden mi schiocca le dita davanti agli occhi con un sorrisetto divertito stampato in faccia.

«Stai zitto o ti lancio in pasto ai topi.» lo minaccio puntandogli il dito contro.

«Topi?» sembra che io abbia nominato una parolina magica in grado di fargli passare la voglia di sfottermi, ne approfitterò senz'altro.

«Ce ne sarà per forza qualcuno in giro.» mento, anche se potrebbe essere possibile.

Fortunatamente non ho paura, perché sennò l'avrei vista brutta come situazione.

«Merda, dovevano proprio cambiare posto questi coglioni?» ragiona ad alta voce e poi guarda me, i suoi occhioni azzurri sono davvero spaventati ed io mi trattengo ancora una volta dal ridergli in faccia.

«A me lo chiedi? Mi ci hai portata tu qui.» gli faccio notare e lui borbotta qualcosa tipo "era meglio se ti raggiungevo in biblioteca, meglio topo da biblioteca che topo nei pantaloni".

Il posto in cui siamo arrivati, avendo dovuto fare un tratto bello lungo di strada a piedi, è circondato da alberi ed erba, c'è solo una strada che non so dove porti e tante curve, noto che ci sono uomini in moto e tantissime persone. Il luogo è illuminato dalla luce fioca dei lampioni, che non sono tanti.

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