Ho preparato una cena per me e Phoenix a casa sua, già, come se fosse un incontro di lavoro e stessimo per discutere di qualche affare. Quando in realtà molto probabilmente la notizia che gli sto per dare lo scioccherà completamente.
Non so esattamente cosa mi aspetto, di certo però non una reazione tranquilla.
Per questo temporeggio e lascio passare la cena, mangiamo in tranquillità ed io sono piuttosto silenziosa, cosa che accade raramente. Perciò ammetto che Phoenix mi lancia occhiate stranite e dubbiose di tanto in tanto.
Continuo a restare in silenzio anche quando sparecchio e lavo i piatti, stasera da sola perché ho bisogno di distanza per prendere coraggio.
Non mi sono scritta chissà quale discorso in realtà, ho pensato più di andare a sentimento e parlargli con il cuore. Di certo però non avevo in mente di iniziare la conversazione nel modo in cui invece l'ho iniziata, ovvero con «Ho voglia di cioccolato bianco.»
Lui seduto sul divano mi guarda confuso e mi sembra anche ovvio dato che me ne sono uscita praticamente dal nulla.
«Sì, credo proprio di aver bisogno di una buona dose di cioccolato bianco.» ripeto con una smorfia, vorrei poter dire che in parte questo serve a smorzare la tensione, però non è ciò che accade.
Anzi, mi sento se è possibile ancora più ansiosa e nervosa.
«Hai ancora la febbre? Sei strana e sembri pronta a dare i numeri.»
Fidati, non sono io quella che darà i numeri stasera...
«In realtà volevo parlarti proprio di questo.» decido di prendere coraggio e toccare l'argomento una volta per tutte, basta temporeggiare, «Non ho la febbre.»
«Me ne sono accorto, altrimenti non saresti qui ora.» osserva e anche piuttosto giustamente.
«Non ce l'avevo neanche prima, Phoenix.» ammetto e lui questa volta mi guarda confuso.
«Dimentichi che mio fratello ti ha portata da me in braccio e io stesso ti ho tenuta nel mio letto con la temperatura alle stelle?»
«La temperatura alta non era causata dalla febbre.» gli spiego anche se è difficile per me farlo.
«E da cosa? Ti sei andata a fare un giro su Venere, per caso?» e come me, anche lui usa il sarcasmo in momenti meno opportuni.
«I sintomi di una gravidanza possono variar-» mi blocca prima che possa finire di parlare, gli occhi spalancati e il terrore dipinto negli occhi.
Pensavo che parlandone con nonchalance sarebbe andata meglio, pessima idea.
«Ma di che cazzo stai parlando?»
«Sono incinta, Phoenix.» sgancio la bomba e lui fa un passo indietro come se l'avessi appena colpito.
Lo sguardo diventa cupo e come mi aspettavo, non sembra per niente felice della notizia.
«Stai scherzando?» mi chiede, un po' come se lo sperasse, «Perché non è divertente.» aggiunge e accidenti, lo so che non è per niente divertente.
La situazione non diverte me neanche lontanamente.
«Non sto scherzando, non scherzerei mai su qualcosa del genere.» gli rispondo sincera, «Sono incinta di tre settimane.» mi sembra doveroso informarlo, anche se dubito che in questo momento gli interessi, «La temperatura alta è un sintomo della gravidanza.»
Resta in silenzio per non so quanti minuti, come se stesse assimilando le mie parole, come se si stesse trattenendo dal fare qualsiasi cosa gli stia passando per la testa.
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CAIRO
RomanceIL LIBRO È DIVISO IN DUE PARTI ENTRAMBE PRESENTI QUI DENTRO. La sua vita è noiosa, è un dato di fatto, Avalyne Graves lo sa per certo. Non vive come una semplice ragazza di vent'anni, essere la figliastra del giudice Kostner, uno degli uomini più...