Capitolo 18

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Un giorno sei con i tuoi amici al club, ti diverti, ci sono donne che ti si gettano addosso da tutte le parti, fumi, bevi e fai un po' il cazzo che ti pare, poi all'improvviso le cose cambiano

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Un giorno sei con i tuoi amici al club, ti diverti, ci sono donne che ti si gettano addosso da tutte le parti, fumi, bevi e fai un po' il cazzo che ti pare, poi all'improvviso le cose cambiano.

Sei ancora al club con i tuoi amici e ti diverti, ma il solo pensiero che hai in testa è quello di tornare a casa per giocare con tuo figlio.

Ci sono ancora donne che ti si gettano addosso da tutte le parti ma tu a stento le guardi, perché ce n'è solo una in cui vorresti restare seppellito fino alla fine dei tuoi giorni.

Fumi ancora, ma non tanto quanto prima e soprattutto non quando sei a casa. Ed eviti l'alcol come si evitano le malattie sessualmente trasmissibili.

E per quanto ti ostini per via dell'orgoglio ad affermare il contrario, non è vero che continui a fare il cazzo che ti pare ma ti va bene lo stesso.

Se non molto tempo fa mi avessero detto che mi sarei ritrovato con una donna in un centro commerciale a comprare gli addobbi per Natale e anche i regali, l'avrei preso a calci nelle palle e no, non avrei riso, perché non mi avrebbe fatto ridere manco per il cazzo.

«Hai trovato qualcosa?» mi chiede. Si avvicina con in mano diversi addobbi di colori tanto vivaci da farmi desiderare di cavarmi gli occhi davanti a tutti.

Sì, una sciarpa orribile che ha dei pupazzi di neve stampati sopra con cui impiccarmi.

«Fa tutto schifo in questo negozio.» mi limito a dire. Fregandomene dell'occhiataccia che mi lancia la commessa o la proprietaria, non so chi cazzo sia e non mi interessa.

L'unica cosa che mi interessa in questo momento è uscire da questo posto prima di perdere completamente la testa e appiccare il fuoco con l'accendino che ho in tasca.

Gli alberi e i pupazzi di legno prenderebbero fuoco in pochi minuti, verrebbe fuori un bel falò, sarebbe divertente. Ma probabilmente verrei anche arrestato e questo non sarebbe affatto divertente.

«Phoenix!» mi rimprovera, le guance le si tingono di rosso per via dell'imbarazzo che prova lei al posto mio. Guarda la donna con sguardo mortificato.

«Che c'è? Ho detto la verità.» scrollo le spalle e cerco di guardarle la faccia, perché le tette messe in risalto dallo scollo a V della sua maglietta, sono coperte da quei cosi colorati e accecanti.

Non so quando siamo passati da "più forte, Phoenix, non smettere" a "cerca la stella per l'albero, Phoenix".

«Lo scusi, signora, lui è la versione moderna e umana del Grinch.» le dice, fregandosene del fatto che mi ha appena offeso davanti all'aiutante di Babbo Natale che ha delle renne disegnate sulle unghie rosse. «Non lo stia a sentire, ha un negozio bellissimo.» aggiunge con un sorriso genuino.

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