Capitolo 32

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Ho passato quattro giorni a dividermi tra casa, studio e l'andare all'ospedale da Billy, quattro giorni senza uscire per rilassarmi o passare un po' di tempo con i miei amici, cosa che mi è stata rinfacciata da McKenna e Aiden, ovviamente.

Billy fortunatamente sta bene, si sta riprendendo, fa storie per il cibo dell'ospedale che non gli piace neanche un po' e fa storie perché stiamo sempre a dirgli di non fare sforzi quando lui vorrebbe fare palestra a tutte le ore del giorno, si, palestra. Quell'uomo è davvero incredibile.

Mi ha detto che Phoenix è andato a trovarlo due volte in questi giorni, sono rimasta molto sorpresa, d'altra parte Billy è rimasto molto contento, perché a detta sua è l'unico a non trattarlo come un "poppante".
Io non lo sento né vedo da quattro giorni, non mi ha cercata perciò non vedo il motivo per il quale avrei dovuto cercarlo io.

«Che cazzo, non ti vedo da quattro giorni e quando finalmente sei qui con la testa continui ad essere altrove?» mi chiede indignato Aiden schioccandomi le dita davanti agli occhi.

«Mi dispiace, hai ragione, sono tutta tua Speedy.» gli dico con un sorriso, faccio per avvicinarmi e abbracciarmi ma la mia migliore amica si infila nel mezzo e si stringe a me.

«Ti piacerebbe, pulcino.» dice, facendogli la linguaccia.

«Non rompermi i coglioni McChicken.» risponde schietto Aiden, sulla faccia della mia migliore amica appare una smorfia.

«Sei irritante.» gli dice, staccandosi dal mio abbraccio.

«Potrei dire lo stesso di te.» ribatte Aiden, poi mi abbraccia e le fa la linguaccia anche lui, facendomi ridere.

Il battibecco di questi due viene interrotto da Dion che si piazza davanti ad Aiden.

«Denny, riunione nello studio di Cairo.» gli dice e la questione dalla sua faccia sembra seria.

«Arrivo.» risponde Speedy alzandosi subito, «Il dovere mi chiama, a dopo ragazze.»

Non passano neanche cinque minuti che Kenny parte all'attacco.

«Che diamine di riunione staranno facendo?» la domanda che mi aspettavo da quando Aiden si è allontanato non tarda ad arrivare, conosco Kenny più di qualsiasi altra persona al mondo.

«Sicuramente non una normale.» le risponde mia sorella e riesco a leggere la stessa curiosità che ha la mia migliore amica anche nei suoi occhi.

L'ho detto che sono più simili di quanto vogliano ammettere.

«Perché no? Gestiscono questo club e l'Ares, direi che potrebbero benissimo parlare di affari.» io invece decido di dar loro il beneficio del dubbio e non sparare accuse a caso.

«Si e io sono amica della stronza di Goldy» ribatte Kenny con sarcasmo e un'espressione buffa, «Io vado a spiare, può darsi che riesco a sentire qualcosa.» si alza per far capire che fa sul serio.

«Che vuoi fare?» le chiedo sperando con tutta me stessa di aver capito o al massimo sentito male.

«Siete con me?» lei ignora la mia domanda guardando me e mia sorella come se stessimo per andare in missione.

Missione che per giunta se fosse vera, sarebbe sicuramente suicida.

«Io ci sto.» una voce alle mie spalle per poco non mi fa saltare in aria per lo spavento, mi volto a guardare la persona che ha parlato ovvero Eulalia, che adesso si trova accanto a me.

«Lali, non credo tu abbia bisogno di spiare per scoprire qualcosa.» le dice Kenny e questa volta sono d'accordo con lei.

«No, però mi annoio e sarebbe divertente.» ribatte la nostra amica facendo spallucce con un sorriso, Kenny annuisce come per dire "va bene, sei dei nostri".

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