Capitolo 7

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Ha provato a baciarmi

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Ha provato a baciarmi.

È successo tutto così velocemente che non ho avuto neanche il tempo di pensare o anche solo respirare. Avrei dovuto allontanarlo subito, non gli avrei dovuto permettere di avvicinarsi così tanto o di toccarmi.

È che quando ce l'ho vicino il mondo si ferma, i pensieri smettono di scorrere impazziti nel mio cervello, diventa tutto silenzioso. Tutto tace. Restiamo solo io, lui e il mio cuore che batte impazzito nel petto.

Pensavo che dopo tutto ciò che ho passato a causa sua, una volta tornata, vedendolo non avrei provato le stesse sensazioni di prima. Pensavo che l'avrei odiato, che avrei detestato avere le sue mani su di me. Così però non è stato, anzi, credo che la mancanza e la lontananza non abbiano fatto altro che alimentare le sensazioni che provavo prima.

Prima però, pur avendo timore di rimanere scottata dalla nostra relazione, non permettevo alla paura di frenarmi. Ora, invece, la paura mi frena, mi paralizza quasi. Non riesco a lasciarmi andare, non riesco a concedergli il beneficio del dubbio e cosa più importante, non riesco a fidarmi di lui o anche solo a pensare di provare a farlo.

Sono rimasta troppo scottata. Mi sono sentita distrutta e umiliata. Ho provato un dolore tale che credevo che il cuore mi sarebbe marcito nel petto, che avrei perso ogni capacità di amare o di fidarmi del prossimo.

Ho capito invece che riesco a fidarmi ancora del prossimo, ma che ci vado più cauta. È solo di Phoenix che non riesco più a fidarmi.

«Siamo arrivati?» mi chiede Caiden, facendomi tornare sul pianeta terra.

Abbasso la testa per guardarlo e sorrido al modo buffo che ha di pronunciare alcune parole.

«Sì, amore, siamo arrivati.»

«Nonno?» mi chiede poi, indicando un punto preciso con la mano libera, dato che l'altra è stretta alla mia.

«Sì, è il nonno, va da lui.» annuisco per dargli il via libera e sul suo visino che tanto amo, si apre un sorriso enorme.

«Nonno!» strilla, dopodiché mi lascia la mano e inizia a correre come un pazzo.

«Caiden, fa piano...» gli urlo dietro, ma è troppo impegnato a correre per darmi ascolto.

Lo seguo il più velocemente possibile, fortunatamente la metà delle volte riesco a raggiungerlo senza problemi. Quando è troppo entusiasta e non sta più nella pelle per fare qualcosa però, diventa praticamente la copia sputata di Sonic, è velocissimo.

In più, siamo circondati dal verde, perciò punto in più per lui, che è un piccolo Tarzan.

«Che mi venga un colpo, è un giovanotto quello che vedono i miei occhi?»

«Sono solo Caiden.» ridacchia il mio bambino, getta subito le braccia al collo di Billy, che lo stringe forte a sé.

«Fatti vedere, ragazzo.» dice Billy, allontanandolo un po' per guardarlo, «Sei diventato gigante!» afferma ancora una volta, facendo ridere Caiden.

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