Mi sento soffocare.
Ecco qual è la prima cosa che penso non appena entro nella chiesa del club. Ci sono così tante persone che mi sento soffocare, mi manca l'aria e a stento riesco a camminare.
È così piena zeppa di persone che non ne entrano altre; perciò, alcune se ne stanno fuori ad attendere che tutto finisca.
Le persone intorno a me piangono, chi in piedi, chi seduto, chi conosco e chi per me è completamente sconosciuto.
Perlustro la stanza in silenzio, i piedi si muovono da soli, in modo quasi automatico. Quando però i miei occhi si posano sulla grande foto presente sull'altare, mi blocco.
Mi sento soffocare.
Aiden sorride nella foto, i suoi grandi occhi azzurri sono pieni di gioia ed è come se mi stesse guardando. Distolgo a malapena lo sguardo per portarlo al centro della sala, dove è presente una bara, ma vuota.
Perché non c'è, il corpo di Aiden è andato via con lui.
«Avalyne, sei sicura di farcela?» la voce di Ambrose mi arriva alle orecchie ovattata, ho un macigno sullo stomaco che a stento mi consente di respirare, figuriamoci parlare.
Che dici Aiden? Ce la faccio?
Mi ritrovo a chiedere nella mia testa, pregandolo di darmi la forza. Pregandolo di aiutarmi a non soffocare.
«Avie, non devi stare qui se non vuoi.»
McKenna è accanto a me, mi parla, la sento ma allo stesso tempo è come se non lo facessi. Ha il braccio avvolto intorno al mio bacino, il corpo stretto al mio, come se temesse di vedermi crollare al suolo da un momento all'altro.
Mi sento come se fossi stata svuotata di tutto e riempita di solo dolore.
Mia sorella ha deciso di non venire, non ha mai sopportato i funerali e so che le avrebbe fatto male venire. Perciò ha deciso di raggiungere gli altri dopo, ovunque vogliano andare per stare insieme.
«Devo, Kenny.» perché no, non vorrei essere qui ma come ho detto, devo, per il mio migliore amico, «Tutto questo è per dare un ultimo saluto ad Aiden, perciò devo.»
Ci addentriamo ancora di più nella chiesa cercando di farci spazio tra le persone, quelli che ci riconoscono ci fanno passare subito.
Poi noto Phoenix, adesso in piedi accanto alla grande foto del fratello minore. Ha lo sguardo spento, come se insieme al fratello si fosse spento anche lui e riesco a capirlo piuttosto bene, perché è così che mi sento anch'io.
In un'altra circostanza mi avrebbe fatto male vederlo, in questo momento invece non riesco a pensare ad altro che Aiden, non penso a nient'altro che al dolore che sto provando per lui. Non credo di aver mai provato qualcosa di simile.
Sarà sempre così? Mi sentirò per sempre in questo modo?
Ho perso il mio migliore amico, il fratello che ho scelto e che mi ha scelta, ho perso il mio complice. Perciò sì, credo che mi porterò dietro questo senso di vuoto e di asfissia per sempre.
Riporto lo sguardo sull'altare, Goldy è accanto a Phoenix, così come Wolf, Bobo e tutto il resto del club.
La prima ad accorgersi di me è Eulalia, ha gli occhi rossi dal pianto e mi viene subito incontro. Non appena mi si para davanti, mi abbraccia forte ed è mentre sono tra le sue braccia che gli altri mi vedono, che lui mi vede.
Scortata, se così vogliamo dire, da Eulalia, Ambrose e McKenna, mi avvicino alla foto di Aiden. Non porto subito lo sguardo su di essa, lascio che si avvicinino per primi i miei amici, stringo forte gli occhi per far sì che le lacrime non inizino a scorrere sul mio volto.
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CAIRO
RomanceIL LIBRO È DIVISO IN DUE PARTI ENTRAMBE PRESENTI QUI DENTRO. La sua vita è noiosa, è un dato di fatto, Avalyne Graves lo sa per certo. Non vive come una semplice ragazza di vent'anni, essere la figliastra del giudice Kostner, uno degli uomini più...