Capitolo 31

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Il risveglio è diverso da ciò che mi ero sempre immaginata, non che dopo la mia prima volta mi aspettassi fiori, cioccolatini o cose del genere, però ritrovarmi da sola nel letto è stata diciamo una bella batosta che mi ha fatto tornare alla realtà, il fatto che di Phoenix qui non ci sia traccia direi che è anche peggio. Non credo che sia scappato, non è da lui. Credo solo che si sia comportato come fa sempre, è uscito per andare al club, daltronde lo gestisce lui.

Avrei preferito che restasse? Si. Avrei voluto trovarlo nel letto accanto a me? Altre mille volte si. Sapevo a cosa andavo incontro però.

Mi vesto lentamente, tengo i suoi boxer, metto il reggiseno e il vestito che indossavo ieri, non ho fretta in realtà, non temo che torni, altre avrebbero paura di fare la camminata della vergogna per uscire da casa sua dopo averci fatto sesso. Io no, perché non c'è nessuna vergogna, non è questo ciò che provo.

Quando esco da casa sua dopo aver rifatto il letto e aver piegato la sua maglietta che ho lasciato per l'appunto sul letto, perché altrimenti sarei impazzita, odio vedere le cose in disordine, mi prendo un attimo per respirare l'aria fresca e decidere cosa fare. Il primo pensiero è quello di chiamare Kenny, ma non ho voglia di affrontare nessun discorso particolare, Taranee è fuori dai giochi, non potrebbe venire a prendermi.

L'unico che ho vicino al momento è Aiden ed è da lui che decido di andare, non so se sia in casa o meno, il fatto che la sua moto sia parcheggiata nel vialetto però mi fa ben sperare.

«Avie.» mi guarda corrucciato quando mi vede sulla soglia di casa sua.

«Posso entrare?» gli chiedo con un mezzo sorriso.

«Me lo chiedi? Che cazzo, si.» spalanca la porta per mettermi di entrare, poi se la chiude alle spalle.

Tipico di Aiden e Phoenix, inserire la parola con la C in ogni frase.

«Come ti trovi qui e perché sei vestita come ieri?»

«Non chiedermelo.» è tutto ciò che riesco a dire, anche perché non è che dire al mio migliore amico "sono andata a letto con tuo fratello, ha preferito dormire sul divano, quando ho aperto gli occhi stamattina si era volatilizzato come se non fosse successo nulla" sia il massimo.

«Billy sta bene?» mi chiede cambiando discorso perché forse qualcosa l'ha intuita, Aiden non è stupido e nota ogni dettaglio.

«Oh, lui sta bene, ho chiamato Martha prima per assicurarmi che sia tutto sotto controllo, andrò a trovarlo oggi.»

«Sono contento per lui, insomma, non credo che avere un infarto sia divertente.» e lo dice in modo talmente buffo e innocente che non riesco a trattenere un sorriso.

«No, credo proprio di no.»

Poi noto un dettaglio sul tavolo, ovvero una polverina bianca che subito mi fa innorridire, riporto lo sguardo su Aiden che mi guarda come se non capisse il perché del mio repentino cambiamento d'umore.

«Aiden, tu...» cerco le parole giuste per chiederglielo ma non credo ci siano, devo essere diretta e basta.

«Io cosa?» mi chiede confuso, «Perché guardi in quel modo la cucina? C'è un topo per caso?» adesso è lui quello che è sbiancato e guarda la cucina come se fosse il suo peggior incubo.

«C'è qualcosa sul tavolo.»

«Un topo?» ed ecco il grido tipico di quando sente nominare i topi, «Cazzo, non ci sono mai stati qui prima.» dice con gli occhi spalancati dal terrore, «Cristo, devo traslocare ora stesso.» prende a camminare in modo nervoso in cerca di non so cosa e mi decido a metter fine al suo panico.

«Calmati, non c'è nessun topo, anche se penso che questo sia peggio.»

«Esiste qualcosa peggio dei topi?»

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