Capitolo 29

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Avere a che fare con McKenna e Taranee a volte è un'impresa, le amo ma molto spesso si risucchiano quasi tutte le mie energie vitali. Le ragazze non hanno fatto altro che litigare sia a casa quando ci stavamo preparando, che in macchina per la scelta della musica. Ho la testa che chiede pietà per via delle loro urla e le braccia stanche per tutte le volte che ho evitato facessero a capelli.

Non possono fare a meno di notare il sospiro di sollievo che faccio non appena scendo dall'auto, parcheggiata di fronte a casa di Eulalia e Riven, le due si guardano come se non fosse successo niente, anzi, scendono a loro volta ridendo e scherzando.

In privato sono gatto e cane, in pubblico due delle super chicche.

«Dai Avie, su con la vita.» dice Kenny dandomi una spinta leggera con il fianco, mia sorella le da man forte con in mano la piccola torta che abbiamo comprato in pasticceria.

«Felice di sapere che vi siete date una calmata.» dico ad entrambe, quasi come se fossi la loro mamma.

«Sei esagerata.» risponde la mia migliore amica con un sorrisetto, poi si sistema la coda di cavallo.

«Dici?» le chiedo, anche se non voglio una vera risposta, «Andiamo, che già siamo in leggero ritardo.» aggiungo, entrambe fortunatamente in silenzio, mi seguono oltre la leggera recinsione che circonda la villetta.

«Praticamente è identica alla casa di Brose.»

«E tu la conosci piuttosto bene.» Tara non perde tempo per sfottere Kenny che le fa il dito medio con un sorrisetto finto.

«Credo sia normale che siano simili, cioè sono tutte uguali e abitano tutti vicini.»

«Ottima intuizione Dora.» mi dice la mia migliore amica, ora con un sorriso vero e divertito.

«Lali te l'ha detto che c'è anche Cairo?» mi chiede mia sorella facendomi gelare sul posto, tant'è che anche loro smettono di camminare per voltarsi a guardarmi.

«Come?»

No, non lo sapevo e questo è più che ovvio al momento.

«Beh si, ci sono Brose e Denny, secondo te non invitava Cairo?» e si, sono stata davvero stupida a non averci pensato prima, avevo troppi pensieri per la testa.

«Bene, è stato bello, torno a casa.» faccio per girare i tacchi e tornarmene da dove sono venuta ma la mia migliore amica mi ferma prendendomi sottobraccio.

«Ma dove vai? Ormai sei qui e poi -» Kenny non riesce neanche a finire di parlare che la porta davanti a noi si apre.

«Ragazze, siete arrivate, non ce la facevo più a sopportare questi uomini da sola.» quella ad accoglierci ovviamente è Eulalia, bellissima e raggiante come sempre.

«Io sono sopportabilissimo.» spunta fuori anche Aiden e vederlo è un vero e proprio sollievo per me.

«Non credo esista come parola.» gli fa notare mia sorella, anche se il biondo se ne frega altamente, facendomi segno di entrare cosa che preferirei non fare al momento.

«Esiste, l'ho inventata io.» risponde poi alla mia sorellina che lo guarda scocciata perché spero e credo non voglia iniziare una discussione anche con lui.

«Come ti pare.»

«Volete l'invito per entrare?» ci chiede poi Eulalia divertita dal fatto che ce ne stiamo impalate sul portico.

Entriamo praticamente in fila indiana, io ovviamente per ultima ed ecco che il mio tormento personale, la ragione per la quale credo di star impazzendo appare davanti ai miei occhi.

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