Capitolo 42

26.1K 1K 821
                                    

Sono sbalordita da quanto seriamente Aiden ha preso la storia dei pesci, è tutto il pomeriggio che cerchiamo dei nomi che sono o troppo stupidi per i suoi gusti o troppo strani. Tant'è che ad un certo punto sono stremata e come minimo ho assorbito tre miliardi di nomi che molto probabilmente non mi serviranno assolutamente a nulla.

«Li ho.» si alza dal divano come se avesse appena scoperto la cura per i mali del mondo, «Ava, Nix, Ken, Brose, Nee, Lala e Wolfie.» elenca i nomi con orgoglio come se gli stesse dando davvero a dei bambini.

Molto probabilmente non riuscirà neanche a distinguerli perché sono letteralmente tutti uguali.

«Sono ore che stiamo qui a cercare e pensare, e alla fine te ne esci con i nostri nomi abbreviati?» gli chiedo letteralmente allibita, avrei preferito passare il pomeriggio a guardare un film o fare una passeggiata, cercare dei nomi per dei pesci non rientra nei miei passatemi preferiti.

«Quindi dormirai da mio fratello, eh?» mi chiede cambiando completamente discorso, arrossisco e purtroppo non è una cosa che posso controllare, infatti lui se la ride quando lo nota.

«Aiden...»

«Sono solo curioso.» riprende posto accanto a me ancora sorridente e palesemente divertito dal mio imbarazzo, «Preparo già il numero della polizia per segnalare rumori molesti da parte dei miei vicini.»

«Speedy, che cavolo!» gli do una gomitata che più che fargli male lo fa ridere di gusto.

«Sto scherzando, al massimo vengo ad infastidirvi.» dice con un sorriso innocente e visto l'aspetto che ha le persone che non lo conoscono potrebbero anche cascarci e penare che lo sia per davvero.

«Non sentirai proprio niente.» gli dico, entrambi ci zittiamo però quando qualcuno inizia a bussare alla porta.

«Intanto sto sentendo bussare, sarà arrivato il tuo cavaliere dall'armatura scintillante.» Aiden si alza con il suo solito ghigno divertito stampato in faccia, «Scintillante perché è piena di coltelli affilati.» aggiunge facendo ridere anche me questa volta, poi si allontana per andare ad aprire la porta, «Deduco che tu non sia venuto qui per venire a trovare me o i miei pesci.» gli sento dire con sarcasmo e la cosa mi fa ridere, perché non gli dà neanche il tempo di entrare che subito inizia a sfotterlo.

«Sono ancora vivi?» sento chiaramente la voce di Phoenix e devo ammettere che adesso l'ansia inizia a farsi sentire, è da un po' che non vado a casa sua, che non stiamo insieme da soli senza altre persone intorno.

«Così mi offendi.» gli risponde il fratello ma dubito che sia vero in realtà, infatti sento la sua risata di scherno subito dopo.

«Molto probabilmente si lasceranno morire loro stessi appena si renderanno conto delle mani in cui sono finiti.»

«Tecnicamente sono finiti nell'acquario e non nelle mie mani, comunque l'alta opinione che hai di me mi fa quasi commuovere, fratello.» ribatte Aiden con fare teatrale, poi sento dei passi, «È in soggiorno, non avrai pensato mica di trovarla nella mia camera da letto?»

«Sono qui da meno di due minuti e già mi hai rotto il cazzo.» gli risponde Phoenix, tipico suo in realtà vista la sua poca pazienza.

«Sei a casa mia, fai l'educato per una volta.» ribatte prontamente il fratello, che ama infastidirlo.

Alcuni secondi dopo Aiden riappare nel mio campo visivo e dietro di lui questa volta c'è Phoenix, ha i capelli scompigliati sicuramente per colpa del vento visto che ha il brutto vizio di andare in moto senza casco quando è da solo, gli occhi chiari sono lucidi per lo stesso motivo e sono puntati su di me.

«Ciao.» lo saluto con un cenno della mano e un sorriso nervoso.

«Andiamo?» chiede subito senza ricambiare il saluto, «Se resto altri due minuti lo prendo a calci in culo.» aggiunge indicando Aiden che sogghigna passando lo sguardo a me a lui.

CAIRODove le storie prendono vita. Scoprilo ora