Capitolo 16

22.8K 850 395
                                    

Studiare è diventato difficile, leggere e concentrarsi sul libro è diventato difficile, pensare a qualcosa che non sia Cairo è diventato assurdamente difficile. Perché non esce dalla mia testa? Ho bisogno di pensare anche solo per qualche secondo a qualcosa che non sia lui. Questa situazione mi sta mandando dritta al manicomio, lui mi ci sta mandando e spero tanto che la cosa sia reciproca.

«Ti amo, io ti amo dannazione.» un urlo disumano mi fa saltare praticamente in aria per lo spavento, «Sei la persona migliore del mondo.»

La dichiarazione d'amore che mi è stata urlata in piena faccia non è un uomo a farmela ma una donna, mia sorella, che adesso è praticamente stesa su di me dopo che si è gettata a tuffo sul mio letto solo per abbracciarmi.

«E lo dimostri tentando alla mia vita?» le chiedo trattenendo una risata mentre mi divincolo per togliermela di dosso prima di morire asfissiata.

«Stai zitta e fatti stritolare per bene.» dice, poi riprende ad abbracciarmi, questa volta mi stringe di meno e perciò riesco a ricambiare la sua stretta.

Perché la dimostrazione d'affetto improvvisa di mia sorella? Perché orgogliosa dei progressi che ha fatto e sta facendo, le ho detto che poteva organizzare il party che tanto smaniava da tempo e che l'avrei aiutata ad organizzarlo, ovviamente non ci sarà nessun tipo di alcolici. Stiamo approfittando anche del fatto che Milton è fuori città per un paio di giorni, questa volta però mi sta chiamando spesso sia per assicurarsi che sia a casa che per assicurarsi che Tara non faccia danni.

«Se mi strangoli non potrò aiutarti con i preparativi.» le faccio notare con un sorriso, vederla felice, sorridente e piena di energia, rende felice anche me.

«Donna di poca fede, io ho già tutto organizzato, mancava solo il giorno e visto che sei d'accordo, chiamerò tutti ora e si terrà stasera stessa.» dice, alzandosi dal mio letto come una furia mentre gesticola e inizia a camminare avanti e indietro nella mia stanza, sta facendo un elenco delle cose che ha già fatto e delle cose che mancano.

Come fa a ricordare tutto non lo so.

«Sei pazza?» mi è impossibile non chiederlo, ora ho di nuovo la sua attenzione su di me, mi guarda con le mani sui fianchi e sorride.

«Sono la regina delle feste Ava, fai fare a me.» ed è ciò che faccio, perché per quanto mi sforzi quella alla quale riesce meglio organizzare feste o cose del genere, è lei.

Poi sparisce ed io resto sola in camera mia, riprendo in mano il libro che stavo cercando di leggere, passo però un sacco di tempo con gli occhi su una pagina che non leggo neanche.

La sera porta consiglio, in questo caso però la conferma del fatto che mia sorella è davvero la regina delle feste, la location che ha affittato è meravigliosa, tutto è come voleva lei e mi sorprende il fatto che ci siano venute così tante persone con così poco preavviso. Kenny è meravigliosa nel suo abito viola, mia sorella altrettanto nel suo vestitino marrone, sono a dir poco stupende.

«Sei bellissima Ava.» la voce di Eulalia mi distoglie dai miei pensieri, porto lo sguardo su di lei stretta in un tubino rosso, la giacca di pelle non manca mai.

Credo davvero che quella giacca sia come una specie di anello per lei, anzi, per loro.

«Anche tu Eulalia, stai proprio bene.»

No, non sono rimasta sorpresa dal fatto che mia sorella ha invitato anche i nostri nuovi amici, parlo al plurale perché è ormai inutile negare che mi ci sono affezionata a loro, non tutti ma la maggior parte.

Cairo non c'è e non capisco se la cosa mi crea sollievo o delusione, perché queste sensazioni contrastanti? Perché quando c'è lui non sono in grado di ragionare lucidamente ma al tempo stesso quando non c'è sento il bisogno di vederlo.

CAIRODove le storie prendono vita. Scoprilo ora