Ho sempre pensato che innamorarsi fosse come buttarsi da un aereo ad alta quota senza paracadute: un suicidio.
Avevo una visione distorta dell'amore, quasi un po' macabra. Non lo riuscivo a vedere nel modo in cui lo descrivevano gli altri, perché non era quello il modo in cui lo conoscevo.
Gli altri conoscevano i baci, le carezze, gli abbracci, le risate e le parole dolci o di sostegno. Io conoscevo solo la rabbia, l'egoismo, i tradimenti e la morte. D'altronde mio padre è morto per amore di mia madre, una stronza egoista che non ha fatto altro che pensare a se stessa. Perciò non poteva essere altrimenti.
Non posso dire di aver cambiato idea, in alcuni casi innamorarsi è davvero un suicidio, una condanna a morte. In altri casi invece, a mio parere pochi, è una salvezza. E Avalyne molto probabilmente è stata ed è la mia.
Pensavo che nel momento in cui avrei realizzato, accettato e ammesso ad alta voce di essere innamorato di lei, sarebbe stata una sconfitta per me. Invece non mi sono sentito sconfitto, ho provato tutto il contrario, mi sono sentito quasi sollevato, soprattutto nel realizzare che l'amore non è la merda che ho visto dentro e fuori casa mia.
Dirglielo è stato naturale e non mi sono sentito un coglione.
Conoscendola pensavo ritornasse sull'argomento, che mi placcasse in qualche modo e mi costringesse a parlare in modo chiaro, che mi chiedesse "ho sentito bene oppure ho le allucinazioni?". Qualsiasi cosa. Invece non è stato così, si comporta come se non le avessi detto niente. La cosa mi infastidisce.
Sì, preferisco che non se ne faccia un affare di stato, però il fatto che in un certo senso mi stia ignorando e se ne stia per conto suo, quasi come se le facesse paura restare da sola con me, mi fa girare le palle come le pale di un mulino a vento.
Oggi, poi, che siamo circondati da tutta la nostra famiglia al completo, per festeggiare insieme il capodanno, sono sicuro che troverà una ragione in più per sfuggirmi. Potrà usare la cosa come scusa.
Stiamo giocando al gatto e al topo, fuori dalla camera da letto e con i vestiti addosso, purtroppo.
La sto cercando da cinque minuti buoni e all'improvviso me la ritrovo davanti con l'orecchio poggiato a una porta chiusa e il corpo leggermente inclinato in avanti. La guardo accigliato e in silenzio. Mi sembra ovvio che stia ascoltando la conversazione di qualcuno.
«Che stai facendo?» le chiedo, palesando quindi la mia presenza alle sue spalle.
Non mi sorprende il fatto che sobbalzi e si porti la mano al cuore spaventata, l'ho appena colta in fragrante, c'era da aspettarselo.
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CAIRO
RomanceIL LIBRO È DIVISO IN DUE PARTI ENTRAMBE PRESENTI QUI DENTRO. La sua vita è noiosa, è un dato di fatto, Avalyne Graves lo sa per certo. Non vive come una semplice ragazza di vent'anni, essere la figliastra del giudice Kostner, uno degli uomini più...