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Uscì dal bagno e andò in sala, sua zia ancora si stava preparando e così l'aspettò sul divano. 
Pensò a quanto era felice in quel momento di passare del tempo con sua zia, una donna agli occhi della ragazzina meravigliosa.
Dopo la morte prematura della sua adorata mamma, non aveva mai più ricevuto una carezza o un abbraccio dalla parte dei suoi famigliari o del sangue del suo sangue, suo padre. 
Ci soffriva molto su questa cosa, voleva solo semplicemente affetto da suo padre, ma non l'aveva mai ricevuto. Ha solo aumentato la rabbia e la delusione che sentiva per lui, non le aveva mai regalato un abbraccio affettuoso o un semplice consiglio quando aveva delle decisioni importanti da prendere, nulla di tutto ciò ricevette da suo padre, solo ed esclusivamente violenza carnale e verbale. 
Sua zia uscì dalla sua camera, era pronta, si era vestita con un abito nero lungo e brillantinato, la ragazzina la guardò e sorrise. "Sei bellissima, zia!" Esclamò. 
La zia ricambiò il sorriso. "Anche tu, amore mio!" 
Uscirono di casa e si avviarono al ristorante. 
Era un locale a Posilipo, fronte mare, presero posto. 
Alya guardò meravigliata la vista mare di fronte a lei, amava il suono del fruscio delle onde del mare. 
"Ti piace qui?" Le chiese sua zia. 
La ragazzina sorrise. "Tantissimo. Amo il mare, mi rilassa guardarlo!" Rispose Alya. 
La donna sorrise. 
In qualche tavolo più in là, c'era seduto lui, che stava giocherellando con le posate, era nervoso perché il giorno dopo doveva rientrare al ipm e così i suoi decisero di trascorrere la serata insieme. Ma lui voleva solo starsene per i fatti suoi, nella discoteca che frequentava spesso e divertirsi con qualche fanciulla. In quei giorni si era dedicato agli affari, e un po' di divertimento ci stava. "Cirù, nun si cuntent? Abbiamo organizzato nei minimi dettagli." Gli chiese il padre. 
Ciro lo guardò , amava suo padre, per l'uomo che era e per il gran potere che aveva sugli altri, ma non sopportava quando non lo ascoltava, non voleva stare lì. 
"Preferivo stà da n'altra parte!" Rispose il ragazzo. 
"E ja! Quando ti ricapita di stare nuovamente in famiglia, Cirù." S'intromise Pietro. 
Ciro sbuffò e guardò male il fratello, non gli rispose. 
La ragazzina era felice di stare in quel posto con sua zia a parlare, ridere e scherzare, finalmente aveva un po' di spensieratezza. "Vado in bagno, zia." Esclamò Alya. 
Sua zia le sorrise. "Okay amore." 
La ragazzina si alzò dal tavolo e si recò in bagno. 
Ciro non si era accorto che in quel posto c'era anche lei, ma lo fece suo fratello . "Cirù, guarda chi c'è ... " La indicò. Il ragazzo si voltò nella direzione della ragazzina e la guardò. "... ti segue, a quanto pare." Esclamò Pietro con tono scherzoso. 
Ciro lo guardò male, fece finta di nulla, così continuò a giocherellare con le posate. "Quando arriva sto cazz e' patt, mi sto rompenn e' pall!" Esclamò il ragazzo. 
"Che cirù, si nervoso perché c'è a' guagliona?" Gli chiese Pietro. 
"Statt zitt, Pietro!" Rispose Ciro, guardandolo nuovamente male. 
"Cirù che ten?" Chiese Don Salvatore. 
"Niente papà, voglio mangiare." Rispose il ragazzo. 
"È nervoso papà, perché c'è a' guanglioncella che gli piace." Intervenne suo fratello. 
Ciro era ancora più infastidito. 
"Ti si innamurat, Cirù?" Gli chiese il padre. 
"Nun ricere strunzat, papà!" Rispose Ciro irritato. 
"Ciro a mammà, che bello! E sta guagliona lo è?" Chiese sua madre. 
"Non sono innamurat, okay? Mo bast ... " Si alzò dal tavolo. "... vado in bagno!" Esclamò il ragazzo. 

Alya uscì dal bagno e si lavò le mani, ma quando uscì si trovò lui davanti a sé. Lo guardò. "Ci...Ciro, che ci fai qui?" Gli chiese la ragazzina. 
"Potrei farti la stessa domanda. Ma dato che è un ristorante ... " La guardò. "... come mai hai scelto questo posto?" 
"La scelto mia zia, è meraviglioso qui, c'è il mare e ..." Alya sorrise. "... amo il mare." Esclamò. 
Il ragazzo non parlò più, si limitò solo a guardarla, la trovò sempre più bella, la sua bellezza era nella sua semplicità e questo che piaceva tanto al ragazzo. Ma si era promesso di star lontano da lei. "Vabbuò, ci verimm." Esclamò il ragazzo entrando in bagno. 
Alya tornò dalla zia, vide che stava parlando con il fratello del ragazzo. Alya si avvicinò a loro. 
"Amore, ci hanno invitate al loro tavolo." Esclamò sua zia. 
"Ahm io ecco ... " La ragazzina in quel momento non sapeva cosa rispondere, si sentiva a disagio, non aveva tutta questa confidenza con la famiglia Ricci e nemmeno con Ciro in cui condivideva la vita al Ipm. 
"Ja, offriam noi la cena, e poi tu Alya, sei amica di mio fratello." Esclamò Pietro. 
"Non...non esattamente, io ecco ..." 
"Amore, un po' di compagnia non ti fa male." Intervenne sua zia, consapevole di chi erano i Ricci. 
"O...okay." 
Pietro fece aggiungere due posti al loro tavolo, Alya era ancora più a disagio, si mise seduta vicino alla zia, per sentirsi più protetta. Man mano la famiglia Ricci si presentarono, la madre che Alya la trovò bella e dolce, il padre con aria seria e da dure come i figli e la sorella minore che aveva gli stessi lineamenti dei fratelli., la trovò bella come loro. 
Ritornò Ciro. "Che succer a cà?" Chiese il ragazzo guardando le due nuove aggiunte. 
"Tuo fratello ha avuto la magnifica idea di invitare la tua nuova amica e sua zia al nostro tavolo." Rispose il padre. 
"Non è mia amica." Esclamò Ciro con tono duro. 
La ragazzina lo guardò, era leggermente ferita dalla frase del ragazzo. "Fo... forse è meglio che ..." La ragazzina cercò di evadere da quella situazione. 
"Alya tranquilla. Sei nostra ospite." Esclamò Pietro. 
La zia aveva capito la situazione, capì che la ragazzina era a disagio e voleva aiutarla. "Vi ringraziamo di averci ospitate qui al vostro tavolo, ma forse è meglio che ce ne ritorniamo al nostro, non vogliamo disturbarvi." Esclamò sua zia. 
"Figuratevi signò, non disturbate, state pure al nostro tavolo." 
La serata continuò , i piatti arrivarono e cenarono tutti insieme. Ciro guardò tutto il tempo Alya, era nervoso. 
Voleva andarsene da lì. 
Alya decise di uscire fuori a guardare il mare, era una delle cvose la rilassava di più. 
Uscì fuori e si sedette sulla sabbia, chiuse gli occhi e ascoltò il delicato suono delle onde del mare. Era una melodia così bella per lei, la sua preferita. 
"Alya." Aprì gli occhi e vide proprio lui. 
La ragazzina si alzò da terra e indietreggiò spaventata. "Che ... che ci fai qui?" Gli chiese terrorizzata. 
"Volevo vederti." 
"Stammi lontano!" Esclamò la ragazzina, cercando di trattenere le lacrime, era l'unica persona che non voleva assolutamente avere a che fare. 
"Sono tuo padre, ho il diritto di vederti." Esclamò l'uomo con tono apparentemente calmo. 













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