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Alya rimase sempre meravigliata dalla bellezza di quella casa, anche se era la seconda volta che ci mise piede. Poi vide sua zia, sorrise e le corse incontro per poi abbracciarla.
"Zia, mio dio quanto mi sei mancata!"
"Anche tu, piccola mia." Esclamò la zia.
"Ciao Alya." In salotto arrivò la signora Ricci.
"Buongiorno." Alya le andò incontro e le dò un abbraccio. Ciro vedendo tutta la scena rimase impietrito, perché abbraccia mia madre? Si chiese il ragazzo.
"Come stai cara?" Le chiese la signora Ricci.
"Tutto bene ..." Alya le sorrise. "...sono felice di vedervi." Esclamò la ragazzina.
La signora Ricci sorrise, si era intenerita ancora di più dalla frase dolce detta dalla ragazzina. "Anche io. Dai, venite a tavola che ho preparato il caffè." Esclamò la signora Ricci.
Per la ragazzina era il terzo caffè che beveva. Ci manca il quarto e mi verrà la tachicardia! Ma aveva paura che se non beveva il caffè offerto dalla signora Ricci, offendeva la famiglia. Così si sedette a tavola con gli altri e prese il caffè. Ciro, la guardò per qualche secondo , poi ritornò a giocarellare con il cucchiaino.
"Tesoro, la direttrice è molto orgogliosa di te e Ciro ..." Alya guardò il ragazzo. Per cosa è orgogliosa? Si chiese mentalmente. "...mi ha raccontato delle attività che state facendo insieme, ne sono felice amore mio." Esclamò sua zia.
"Vero, lo siamo anche noi, ragazzi." Intervenne la signora Ricci.
Alya fece un mezzo sorriso, decise di non incrociare lo sguardo del ragazzo, che riprese a guardarla, perché era in imbarazzo.
La signora Ricci notò che suo figlio non smetteva di fissare la ragazzina , e sorrise. Perché vide in quello sguardo qualcosa di bello, che non aveva mai visto in lui.
"Stasera c'è una festa a casa nostra, Alya vuoi partecipare?" Chiese la signora Ricci .
"Ahm io , ho ..." Ci doveva pensare bene su, anche Pietro glielo ha chiesto, ma non sapeva cosa rispondere. "...io non ho nulla da mettermi ecco , non so come..."
"E che problema c'è? Mio figlio Ciro può accompagnarti al negozio a sceglierti il vestito." Esclamò la signora Ricci.
Alya guardò il ragazzo. Ciro stava guardando male la madre. "Má , tengo da fare." Esclamò il ragazzo.
"Dai, che sarà per pochi minuti?" Chiese la signora Ricci.
"Devo uscire con Edoardo. Ho da fare." Replicò il ragazzo.
"La compagnate voi due." Esclamò la madre.
"Non ...non importa davvero..." Alya sorrise. "...mi ...mi arrangerò con gli abiti che ho." Esclamò Alya.
Non voleva disturbare il ragazzo, e nemmeno aggravare la situazione.
In quel momento arrivò Edoardo.
"Uè..." Il ragazzo si avvicinò a Ciro dandogli una pacca sulla spalla.
"...come state? Buongiorno." Esclamò Edoardo.
"Ciao Eduà..." La signora Ricci gli sorrise. "...comm sta o'creature?"
"Tutto bene, è bello com a me." Esclamò Edoardo.
Alya sorrise.
"Eduà, tu e Ciro potete accompagnare Alya al negozio? Così si sceglie un bel vestito per stasera." Chiese madre di Ciro.
"Certo ..." Edoardo si beccò un'occhiataccia dall'amico. I piani di Ciro stavano andando a monte, un po' per volta. "... però oggi pomeriggio." Esclamò Edoardo.
La signora Ricci sorrise. "Apposto ..." Guardò la ragazzina. "...avrai un vestito nuovo , piccirella." Esclamò la signora Ricci.
La madre di Ciro , prese subito a cuore la ragazzina. Le piaceva tanto, e in cuor suo, sapeva che era la ragazza fatta apposta per suo figlio. Se ne era accorta di come la guardava Ciro.
"Mò ce ne jamm." Esclamò Ciro con tono nervoso.
"Ciao a mamma."
L'ora di pranzo arrivò in fretta, Alya aveva lo stomaco che brontolava, dal profumo di sugo che proveniva dalla cucina.
Decise di aiutare ad apparecchiare la tavola. "Picciré, ti piace il sugo al ragù?" Chiese la signora Ricci.
Alya sorrise. "Lo adoro." Esclamò Alya. La signora Ricci sorrise.
La tavola era pronta, i fratelli Ricci ritornarono a casa, compreso Rosa.
"Ciao a tutti, io me ne vado a dormire." Esclamò Rosa.
"Rosa, vieni qua!" Esclamò la signora Ricci.
"Má ho sonno, non voglio mangiare. Ciao." Esclamò la ragazza.
La signora Ricci guardò i due fratelli.
"Ma che tiene vostra sorella? Possibile che è sempre così scorbutica?"
"Má, è femmina." Commentò Pietro.
Ciro alzò gli occhi al cielo.
Alya notò tutto, guardò male Pietro per il suo commento fatto.
Iniziarono a mangiare, la signora Ricci e la zia di Alya si misero a parlare, la ragazzina si gustò il delizioso piatto e i due fratelli stavano in silenzio.
Nel pomeriggio, Alya si preparò per uscire con i due ragazzi, era decisamente a disagio. Non è mai uscita con due ragazzi! Anche se non era un appuntamento , ma una semplice emergenza shopping. Lei odiava lo shopping, provare tre mila cose per poi non comprarne nemmeno una, le faceva girare la testa.
Optò per un maglioncino grigio, dei semplici leggins e scarpe da ginnastica.
Uscì dalla stanza e vide i due ragazzi aspettarla. "Vi... vi ho fatto aspettare troppo?" Chiese in imbarazzo Alya.
Edoardo sorrise. "No picciré , tranquilla." Esclamò.
Ciro non rispose.
"Ahm, a.. andiamo?" Chiese la ragazzina.
I tre uscirono dalla villa, i due ragazzi si avvicinarono ai loro motorini, Alya si bloccò.
Non tenne in conto che dovevano andare in motorino, i due ragazzi non potevano ancora usare la auto, perché erano ancora minorenni.
"Ahm.. in ... In motorino?" Chiese la ragazzina.
"Che vuoi andare in bicicletta Alya?" Chiese Ciro con tono freddo.
Uh, ha parlato! Pensò la ragazzina.
"Forza sali picciré, Ciro andrà piano!" Esclamò Edoardo.
Non era il fatto di andare veloce in motorino, era che doveva salire dietro di lui e questo la metteva a disagio.
Ma prese comunque coraggio e salì senza obbiettare.
Partirono, Ciro sfrecciò per le strade della città. E menomale che andava piano! Pensò la ragazzina, stringendosi di più ai fianchi del ragazzo e chiudendo gli occhi. Ciro guardò dallo specchietto e fece un mezzo sorriso, non voleva ammetterlo, ma gli piaceva sentire le braccia della ragazzina gingersi alla sua vita.
Il motorino si fermò. "Cirú , e meno male che andavi piano!" Commentò divertito Edoardo.
La ragazzina era rimasta immobile, appiccicata al ragazzo. "Siamo arrivati e non te ne sei accorta?" Chiese Ciro alla ragazzina.
Alya aprì gli occhi e vide che erano ancora nel mondo dei vivi.
Scese dal motorino, aveva le gambe che le tremavano, cercò di stare il più possibile attenta a non cadere e non fare le sue solite figuracce. "Guidi come un matto!" Commentò la ragazzina.


SORPRESA! 😁
ECCO A VOI UN NUOVO CAPITOLO, PERÒ ORA SCAPPO CHE DEVO ANDARE A PREPARARMI. AGGIORNERÒ PRESTO, SPERO. PERCHÉ SONO CURIOSA DI COME ANDRÀ A FINIRE. HIHIHI.
BUON CAPODANNO A TUTTI ❤️🌹🤍

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