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Alya e Arianna si trovarono al mare, era estate , il sole bruciava la pelle, era una sensazione meravigliosa. Stavano sopra un gommone nero, bello ampio e stavano prendendo il sole. "Ly, tra poco mi sposo." Esclamò la ragazza.
Alya aprì gli occhi e guardò la ragazza.
"E me lo dici ora?" Chiese la ragazzina.
Arianna si mise a ridere.
"Ly, lo sai che a te dico tutto. Aspettavo solo il momento giusto per dirtelo..." Alya non capì. "...quando mi riprenderò , voglio che sia tu la mia testimone di nozze." Ad Alya quell'ultima frase le rimbombò nella testa. "Mi riprenderò."
Stava sognando, un sogno meraviglioso, lei e la sua sorella non di sangue al mare , come piaceva tanto a lei.
Aprì gli occhi, era ancora notte. "Si riprenderà." Esclamò la ragazzina.
Si alzò dal letto , era ancora notte fonda e così, piano piano andò vicino alla finestra, era buio pesto, l'unica cosa a illuminare il cielo era la luna e tante stelle, Alya fece un mezzo sorriso, era stupenda la vista.
Infine si rimise a letto, chiuse gli occhi e dopo qualche minuto si riaddormentò.

                                    ***
I giorni passarono, era tutto uguale, ma la ragazzina aveva una consapevolezza in più, la sua amica si sarebbe risvegliata. In tanti erano preoccupati per Alya, la sua amica era in stato grave, era ancora in coma, ma la ragazzina ne era sicura.
Le preoccupava solo una cosa, i genitori di Arianna.
Non volevano vederla vicino alla ragazza, erano delusi verso la ragazzina, la vedevano una figura negativa , affianco alla loro figlia.
Quel giorno, la ragazzina aveva bisogno di parlare con la psicologa, così chiese alla direttrice di aver un incontro con lei. La richiesta fu subito accettata. Alya si trovò davanti alla porta dello studio della psicologa, entrò e la vide lì seduta, con un sorriso accogliente.
"Alya, che bello rivederti." Esclamò la psicologa.
Alya sorrise e si sedette.

Intanto Ciro, era in cortile con i suoi "amici" , stava guardando Filippo e Carmine, era molto tempo che una vocina nella sua testa disse che qualcosa non andava, sentiva che stavano escogitando uno strano piano e voleva saperlo a tutti costi.
"Cirú..." Si avvicinò Edoardo. "...ancora non so niente, ho cercato di farli parlare ma non ci sono riuscito. Ho solo capito che hanno un piano." Esclamò Edoardo.
Ciro si alzò , fece l'ultimo tiro alla sigaretta e infine la spense. "O' sacc. Jammucenne, lo scopriremo prima o poi." Esclamò Ciro.

Alya parlò con la psicologa, per il fatto della sua migliore amica, le ha detto come si sentiva in quel periodo, che è speranzosa che la sua migliore amica, nonché sorella non di sangue , si svegliasse prima o poi. Ma c'era solo una cosa che la preoccupò, i genitori della ragazza.
"Alya, sono felice che hai speranze e certezza che si sveglia Arianna, sui suoi genitori ti posso dare un consiglio, puoi scrivere una lettera." Esclamò la psicologa.
Alya abbassò lo sguardo.
"C'è l'hanno con me perché ho ucciso una persona, non vogliono che Arianna mi veda, per questo e perché sono ho brutta influenza su di lei." Esclamò Alya con tono triste.
La donna la guardò per lunghi minuti, vedeva quella ragazzina con una luce speciale, anche se si era macchiata le mani di sangue. I sbagli si fanno, ma di certo non vedeva quella ragazzina in modo negativo.
"Loro sanno perché l'hai fatto?" Chiese la psicologa.
Alya scosse la testa. "Non...non mi vogliono proprio vedere. Mi dispiace tanto , perché per me loro erano come una famiglia e ora mi odiano." Esclamò la ragazzina.
"Allora, scrivile la lettera Alya. Secondo me, ti capiranno ." Esclamò la donna.

                                    ***
Alya uscì dalla seduta della psicologa, si fece accompagnare in cella, dove si trovarono Nad e Silvia. Le abbracciò.
"Ehi, gioia. Allora, com'è andata con la psicologa?" Chiese Nad.
"Bene ..." Sorrise. "...devo solo decidere se scrivere una lettera ai genitori di Ari. Io ...io ho paura che..."
"Alya, fai quello che ti senti di fare. Io lo farei." Esclamò Nad.

Le ore passarono, dopo cena andarono nella sala ricreativa, dove si trovarono i ragazzi. Alya vide Ciro e si avvicinò a lui.
"Sciú sciú." Esclamò il ragazzo.
Lei sorrise e gli diede un bacio a stampo.
"Mi sei mancato." Esclamò Alya all'orecchio del ragazzo.
"Anche tu, picciré."rispose il ragazzo nello stesso modo.








Spazio autrice


Hola holaaa
Ecco a voi un altro capitolo, stamattina sono riuscita a scrivere ☺️.
Ci vediamo presto. Un abbraccione. 🌹🤍

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