"Che succer papà? No, non posso, perché qualche strunz ha fatt na strunzat ca' dint, ca buò?" Alya era nascosta. Perché sta parlando al telefono? Aspetta, lui ha un telefono?
La ragazzina stava cercando un telefono da utilizzare, per chiamare la sua migliore amica, ma non ebbe il coraggio di chiederglielo al ragazzo, così, si alzò da dietro il cesto dei palloni e cercò di svignarsela, ma il ragazzo si accorse di lei.
"...che cazz c'fai a ca'?" Chiese Ciro con tono nervoso.
Alya fece una smorfia di spavento, si volto verso il ragazzo. "Ahm, ciao ..." Fece un sorriso sforzato.
"...beh, io ecco ... " Il ragazzo le si avvicinò pericolosamente.
"Mi stavi spiando?" Le chiese.
"Cosa? No no, io stavo ... "
"Che cazzo ci fai qui?" Chiese spazientito, Ciro.
"Se me lo fai spiegare, magari!" Sbottò Alya.
Ciro la guardò male. "Non ti rivolgere così a me!" Alya alzò gli occhi al cielo.
"Senti Ciro, stavo mettendo a posto i palloni, okay? Non avevo la minima idea che c'eri anche tu qui ... " Piccola bugia! Aveva sentito tutta la conversazione con il padre al telefono. Ciro rimase a guardarla per lunghi secondi, la ragazzina non voleva incontrare lo sguardo del ragazzo.
Ciro se ne andò.
Alya rimase a guardalo andare via.
Aveva deciso di contattare la sua migliore amica, ma non sapeva come.
Mise l'ultimo pallone apposto e infine se ne andò in cella.
Trovò Nad e Silvia sedute sul letto a fare la manicure.
"Alya ..." Sorrise Nad. "... vuoi farti anche tu le unghie?" Chiese Naditza.
La ragazzina scosse la testa e sorrise. "No grazie Nad, non mi piacciono tanto." Rispose Alya facendo un mezzo sorriso.
"Ja allora, siediti che tra poco dobbiamo andare in sala ricreativa."
Alya si sedette vicino a loro e parlarono.
Ma il pensiero di come recuperare quel oggetto proibito in quel posto non la lasciava un attimo.
"Che hai?" Le chiese Silvia.
La ragazzina la guardò, lei sentiva di fidarsi di quelle due ragazze. "Se vi dico una cosa non ... non ..."
"Alya, a noi puoi dire tutto quello che vuoi! Tranquilla, non faremo le spie." Esclamò Nad.
"D'accordo ... " Prese il fazzoletto da sotto il cuscino e fece vedere il numero di telefono scritto sopra. "... è il numero di telefono che mi ha scritto la mia migliore amica. Non so come contattarla." Esclamò la ragazzina.
Nad la guardò, sapeva bene come funzionava lì dentro. "Alya noi ..."
"Ragazze, è ora!" Esclamò la guardia.
Alya nascose nuovamente il fazzoletto e infine raggiunse con le sue amiche la sala ricreativa, i ragazzi c'erano già, Nad andò da Filippo e Silvia si avvicinò a Milos e la ragazzina si sedette comoda sul divano.
"Uè bellezza." Esclamò avvicinandosi Totò.
"Totò ... " Sorrise la ragazzina. "... come stai?"
"Tutto apposto."
"Uè picciré!" Si avvicinò anche Edoardo.
"Ciao." Rispose Alya sorridendo.
"Ti va una partita a calcio balilla?" Chiese Edoardo.
"Ti farò perdere nuovamente!"
"E che fa? Dai andiamo!" Rispose Edoardo.
Alya si alzò e infine si avvicino al biliardino con i due ragazzi.
In quel momento, vide Ciro entrare nella sala. "Uè Cirù ... " Edo lo salutò. "... che fai, non giochi con noi?" Gli chiese l'amico.
Ciro guardò la ragazzina.
Alya tenne lo sguardo basso, era ancora in imbarazzo per lo "scontro" che aveva avuto con il ragazzo. "Sì, ma gioco in squadra con lei!" Rispose il ragazzo. Gli occhi della ragazzina incontrarono il viso del ragazzo, che stava facendo un mezzo sorriso.
"Ci...Ciro io non ..."
"Ja, pazziamm."
Si misero a giocare, praticamente la ragazzina non aveva toccato la pallina per tutto il tempo e Ciro riuscì a vincere lo stesso anche avendo Alya in squadra con lui. "Visto, abbiamo vinto!" Esclamò il ragazzo.
"Beh, non ho toccato la palla." Rispose Alya.
"Chi mi fa posto?" S'intromise Pino.
"Vieni pure, io vi guardo!" Esclamò la ragazzina.
Pino si mise al posto di Alya e così iniziarono a giocare. Avevano vinto per la seconda volta.
L'ora andò velocemente, arrivò l'ora di tornare in cella, le ragazze si misero in fila, ma Alya venne presa per un braccio, si voltò e vide davanti a sè, Ciro.
"Ciro!"
"Ehi."
"Senti, ti devo chiedere scusa per prima io non ... "
"Alya, è solo un gioco!"
"No, io ecco ..." Abbassò lo sguardo. "... dico per oggi pomeriggio, ero ... "
"Tranquilla ... " Le fece un mezzo sorriso. "...comunque, che non succeda più ... " Il ragazzo la guardò negli occhi. "... comunque, volevo chiederti, tutto okay?" Le chiese.
Alya pensò che Ciro non fosse una persona orribile come lo descrivevano le sue amiche, era gentile con lei.
La ragazzina sorrise e annuì.
"Comunque, non ti ho ancora ringraziato per quei giorni che mi sei stato vicino, volevo farlo prima ma ..." Ciro si mise a ridere.
"E mi ringrazi mo?"
Alya alzò le spalle. "Beh ecco io ... " Arrossì. "...volevo ... "
"Esposito, che ci fai ancora qui?" Chiese la guardia.
"Mi scusi e che ... "
"Immediatamente in cella!" la guardia guardò il ragazzo. "... vale anche per te, Ricci!" Esclamò la guardia.
Il ragazzo la guardò male e poi i suoi occhi scuri si posarono nuovamente sulla ragazzina. "Non devi ringraziarmi di nulla, Alya." Esclamò per poi andarsene.
Alya ritornò in cella, accompagnata dalla guardia che era incavolata con la ragazzina. Appena varcò la soglia della dua cella, vide Nad e Silvia abbracciate nel letto. "Ehi!" Esclamò la ragazzina guardandole sorridendo.
"Momento di coccole, ti unisci?" Chiese Nad.
Alya annuì e si avvicinò alle due, si sdraiò in mezzo a loro.
"Ora sì che siamo al completo!" Esclamò Silvia.
I giorni passarono, le ragazze quando avevano attività con i ragazzi, Alya era sempre in mezzo tra loro, rideva e scherzava con Totò e Edo. Ciro invece, si era ripromesso che doveva star lontano da quella ragazzina dolce e tranquilla, non voleva farle del male, ma non le toglieva mai gli occhi di dosso.
Alya era ancora in cerca del oggetto proibito, non sapeva come fare e soprattutto a chi chiedere, se non a Ciro che era l'unico che riusciva a recuperare cose lì dentro. Così Alya decise di parlargli in qualche modo, anche se aveva notato che il ragazzo si era allontanato da lei, ma riusciva comunque a sentire che quel ragazzo con lei era diverso da quello che voleva far sembrare, con lei riusciva ad essere semplicemente gentile. Cosa strana, per Ricci.
Si trovarono in sala ricreativa, Alya come tutti i giorni giocò a biliardino con Edo e Totò, ma erano giorni che Ciro non si avvicinava a loro, in presenza della ragazzina.
Ciro stava sempre sul divano a parlare con Viola, Alya non ebbe il coraggio di avvicinarsi a loro, aspettava sempre l'occasione che il ragazzo rimase solo, ma questo non lo fece.
"Gol!" Urlò Totò.
Alya si riprese. "Cacchio, ti ho fatto perdere nuovamente!" Esclamò la ragazzina.
Edo le sorrise. "Sei distratta oggi?"Le chiese.
"Io? No no, e che ... forse è meglio che gioca Pino con te, ormai io sono un caso perso!" Esclamò Alya.
La ragazzina si spostò, arrivò Pino a giocare con i ragazzi.
Alya si mise nuovamente a guardare Ciro che stava parlando animamente con Viola, la ragazza era seduta sulle gambe del ragazzo che lo guardò con sguardo apatico e freddo.
Le ragazze vennero chiamate per ritornare in cella, Viola salutò il ragazzo e si alzò dalle sue gambe.
La ragazzina prese coraggio e si avvicinò a Ciro.
"Ti devo parlare." Esclamò la ragazzina.
Ciro la guardò, doveva mantenere la sua promessa. "Non posso, ho da fare."
"Aspetta Ci ..." Gli prese una mano, ma Ciro la tolse subito.
"Non m'romper o' cazz, vatten mo'!" Esclamò il ragazzo.
Alya lo guardò, era stupita dal suo comportamento, si chiese anche il perché la stava ignorando completamente. "Ciro ma ... "
"T'agg itt, vatten!" Esclamò con tono duro.
Alya ci rimase male per come si era rivolto con lei , il ragazzo. Fece quello che le disse, se ne ritornò in cella.

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Anime Colorate (Fanfiction)
FanfictionL'amore è un'altra cosa. L'amore è una carezza, non uno schiaffo. L'amore è ridere, non piangere. L'amore è un abbraccio sentito, due anime che si uniscono in un solo corpo, pace, gioia, piacere. PS. Il mio compito in questo libro/storia boh, non...