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"Ciro, smettila di fare l'arrogante..." La ragazzina lo guardò, non era il Ciro di qualche giorno prima, che l'aveva protetta. "...sono una persona e ho il diritto di parlare con chi voglio." Esclamò Alya.
Ciro la guardò male e le mise le mani al collo. "Tu parl nata vota con chell strunz e io t'accir." Esclamò con tono duro.
Alla ragazzina le si gelò il sangue.
Lo guardò andarsene, si chiese perché gli dava così tanto fastidio che lei parlava con quel ragazzo, aveva avuto la stessa reazione con Carmine.
Ma Alya era una che aveva imparato a non farsi mettere i piedi in testa. Così raggiunse il ragazzo. "Ciro..." Gli prese la mano. Lui si voltò verso di lei e la guardò male. "Lasciami." Esclamò con tono duro.
"Ti prego, ascoltami, io non ..." Alya cercò di dirgli che non voleva discutere con lui. "Vatten Alya."
"Ma io ..."
"Ho detto vatten..." Ciro era ad un palmo dal viso della ragazzina.
"Ricci, Esposito, eccovi qui ..." Davanti a loro c'era la direttrice, che li guardava con un sorrisetto. I due la guardarono.
"...vi volevo vedere per parlarvi, che ne dite di andare nel mio studio?" Chiese Paola.
Aveva in mente progetti per quei due che ne era felice e soddisfatta, ma non sapeva dell'astio che c'era tra quelle due anime in quel momento.
"Direttrí, di che cosa volete parlare?" Chiese Ciro.
"Tra dieci minuti dovete essere nel mio studio. Vi aspetto." Esclamò Paola.
Per poi andarsene e lasciare i due da soli.
Alya guardò per l'ultima volta Ciro , era delusa da lui, per come la trattata. Senza dire niente, se ne ritornò in cella, dove trovò Nad e Silvia.
"Uè, o' Chiattillo mi è venuto a parlare..." Alya guardò Nad e sorrise. "...abbiamo fatto pace..." Nad abbracciò la ragazzina. "...ti ringrazio Alya." Esclamò Nad.
"Ne sono felice, Nad." Esclamò Alya sorridendole. Decise di non dirle cosa era appena successo con il ragazzo.
Si sdraiò a letto e guardò le doghe e iniziò a pensare cosa volesse la direttrice da lei e Ciro, si chiese perché proprio loro due e perché aveva quel sorrisetto che secondo lei, non diceva nulla di buono.
"Esposito, dalla direttrice." Esclamò la guardia.
Alya si alzò, salutò le ragazze e andò dalla direttrice.
Fece il tragitto in silenzio, era ansiosa sia di rivedere Ciro e anche la direttrice.
Si trovò davanti la porta dello studio, dopo un po' la raggiunse anche Lino la guardia e il ragazzo, che la guardò in cagnesco , la ragazzina si chiese che gli aveva fatto di male, ma non trovò la risposta.
I ragazzi entrarono nello studio della direttrice.
"Ragazzi, sedetevi." Esclamò Paola sorridendo.
Alya prese posto e si sedette composta, l'opposto del ragazzo che si sedette ma mezzo sdraiato, con gambe stravaccate e lo sguardo puntato sulla donna.
"Direttrí, ho da fare, quindi se parli infretta è meglio per lei." Esclamò Ciro con arroganza.
"Ricci, portami rispetto! Ora inizio a parlare. Volevo dirvi che ho deciso di farvi fare qualche attività insieme. Non delle attività normali. Riguardano il sociale. Vi do la possibilità di uscire fuori dal istituto, ovviamente sorvegliati." Esclamò Paola.
Alya la guardò perplessa.
Ciro non capì perché proprio loro due.
"Direttrí, perché proprio noi due? Non poteva scegliere un'altra persona?" Chiese Ciro.
"Perché Ricci, voi potete imparare uno dall'altra." Rispose la direttrice.
"Sì , e cosa imparo da lei? A parlare con le monnezze?" Chiese Ciro.
Alya lo guardò male. "E io cosa imparo da lui, ad essere arrogante e stronza?" Chiese la ragazzina.
Ciro la guardò male. "Puortm rispett." Esclamò il ragazzo con tono freddo.
Paola si rese conto che c'era dell'astio tra i due ma l'idea di far fare delle attività insieme non l'abbandonò per niente.
"Ora basta! O lo farete oppure finirete a marcire in isolamento, tutti e due." Esclamò Paola.
Ciro guardò male anche la direttrice, la sua promessa di star lontano dalla ragazzina l'aveva abbandonato definitivamente, la direttrice era riuscita a metterlo in croce.
"Vabbuò. Che cosa avremo in cambio?" Chiese Ciro.
"Il permesso, ogni due settimane avrete il permesso." Esclamò Paola.
"Accetto." Esclamò Alya senza pensarci due volte.
Era un regalo enorme per la ragazzina, aveva la possibilità di vedere spesso sua zia e la sua migliore amica, non poteva non accettare.
Al contrario di Ciro, che riteneva una cosa inutile e insulsa! Ma i giorni di permesso gli facevano comodo, per lui e la sua famiglia, così alla fine accettò.
"Bene, inizierete domani stesso. Domani ore nove del mattino uscirete da qui con il comandante. Le attività finiranno alle cinque del pomeriggio, così potete fare ritorno qui al istituto. Ora andate pure..." I due si alzarono dalle sedie. "... dimenticavo, questo non vale solo per voi due, ma anche gli altri. Quindi non siete gli unici."
Alya si chiese perché la direttrice aveva scelto di metterla in coppia proprio con il ragazzo. Si fece mille domande che non si accorse di ritrovarsi nuovamente in cella, con Naditza che le stava facendo mille domande.

Spazio autrice

Sera a tutti, come state, tutto bene? Io sono praticamente K.O, mi scuso per il capitolo non tanto lungo , ma stasera sono stravolta e non vedo nemmeno tanto bene, perché i miei occhi si stanno per chiudere dal sonno 😂😂😂😂.
Spero vi piaccia, aggiornerò presto presto. Robertina. ,❤️🌹

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