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"Alya." Aprì gli occhi e vide proprio lui.
La ragazzina si alzò da terra e indietreggiò spaventata. "Che...che ci fai qui?" Gli chiese terrorizzata.
"Volevo vederti."
"Stammi lontano!" Esclamò la ragazzina , cercando di trattenere le lacrime. Era l'unica persona che non voleva assolutamente avere davanti i suoi occhi.
"Sono tuo padre, ho il diritto di vederti." Esclamò l'uomo con tono apparentemente calmo.
"Tu non sei più nessuno! Vattene o chiamo la polizia." Esclamò la ragazzina.
"Non ti rivolgere così a me, sono tuo padre ..." Le prese il polso con forza. "...devi portarmi rispetto, ragazzina." Alya cercò di svignarsela, ma la presa era troppo forte. "Aiuto..." Urlò, ma non la sentì nessuno.
Ciro si stava rollando una sigaretta, mentre i suoi famigliari stavano parlando con la zia della ragazzina.
"Cirú, arò stá a' guagliona?" Chiese Pietro al ragazzo.
"È juta for."
"Va a dare un'occhiata!" Esclamò Pietro.
Ciro lo guardò male. "Non sono il suo babysitter, Pié. Lasciami stá." Esclamò Ciro.
Si alzò da tavola e andò anche lui fuori a fumare. Si sedette sul gradino e accese la sigaretta.
Non riuscì a capire che cosa sentiva per quella ragazzina, si era reso conto che nonostante non voleva ascoltare il fratello, lui era uscito comunque fuori da quel ristorante. Non era il solito a preoccuparsi di altri e soprattutto non era uno che si affezionava alle persone.
Che idiozia , l'amore non esiste! Pensò il ragazzo. Eppure, verso quella ragazzina sentiva sentimenti contrastanti, la odiava e adorava nello stesso modo che lui trovò così fastidioso e non la conosceva da così tanto tempo. Gli piaceva così tanto ma voleva stargli lontano per non rovinargli la vita, inconsapevole che la vita della ragazzina era già un disastro.
"AIUTATEMI." I pensieri del ragazzo sparirono dalle urla che provenivano a pochi metri da lui, gettò la sigaretta e si diresse per vedere. Vide la ragazzina in lacrime, tra le mani di quel uomo tozzo e trasandato. "OH LASSA STA A' GUAGLIONA!" Urlò il ragazzo.
L'uomo guardò il ragazzo e fece un sorriso inquietante.
"E chi si tu? O' guaglione di mia figlia?" Chiese l'uomo.
Ciro lo guardò inferocito.
"O saj chi so io?"
"No."
Ciro si avvicinò al uomo. "Sono un Ricci." L'uomo lo guardò senza paura, sapeva già chi era e con chi aveva a che fare.
"Pensi di farmi paura?"
"No! Ma fai schifo se tratti una femmina così." Esclamò il ragazzo.
L'uomo guardò la ragazzina che era ancora impaurita. "Ten la guardia del corpo ora, eh ..." Le mise le mani al collo.
"...si na puttanella!" Esclamò l'uomo con tanta rabbia.
"Ho detto lasciala stare!" Esclamò Ciro con tono apparentemente calmo.
"Se no che fai?"
Ciro prese la pistola che aveva tra i pantaloni e la puntò contro di lui.
"Se no te spar!" Esclamò il ragazzo.
L'uomo lo guardò e si mise a ridere, non era una risata di divertimento, era ancora più inquietante del suo sguardo.
"Tu si sul nu strunzett." Esclamò l'uomo.
Ciro sparò per terra.
L'uomo cessò di ridere, Ciro avvertì finalmente la paura di quel uomo.
"Ho detto lasciala stare e vatten!" Esclamò categorico Ciro.
L'uomo spinse la ragazzina, che finì per terra e scappò.
Ciro la guardò, la ragazzina stava tremando, aveva le lacrime agli occhi, era seduta e si teneva le ginocchia a sé.
Si avvicinò a lei. Le porse la mano per farla mettere in piedi, lei ancora tremante gli prese la mano e si alzò con il suo aiuto. Ciro non smise di guardarla, percepiva che la ragazzina era traumatizzata.
Alya lo abbracciò e crollò in un pianto.
"Io...io non sapevo che lui fosse qui, ho ..." Ciro non sapeva cosa fare, non era affatto abituato agli abbracci, maggior parte delle volte gli davano fastidio.
"...scusami, non..."
"Chi era quel uomo?" Chiese il ragazzo.
Alya lo guardò, si asciugò le lacrime.
"Mio padre." Rispose la ragazzina.







Spazio autrice:

Ciao a tutti , come promesso ho aggiornato. È un po' corto, però mi farò perdonare nel prossimo. Spero vi piaccia. Vi mando la buonanotte. 🤍🌹❤️

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